Pensate a tutti gli aggettivi che potete trovare sul web, sui flyer, che introducono dj e producer, pensate a quante volte avete trovato la parola “eclettico” e l’avete trovata campata in aria, sprecata. Ecco, questo non ci sembra il caso perché non possiamo non descrivere Pigro On Sofa, al secolo Alberto Guerrini da Bergamo, senza usare la parola eclettico, perché è il termine senz’altro più calzante. Pigro è un crave digger incallito, un padre di famiglia e un blogger (e non solo) ma per noi innanzitutto è un ottimo dj, di quelli che possono miscelare di tutto, con perizia: techno, breakcore, acid house, Squarepusher con Nada (storia vera). Eclettico”, che segue l’eclettismo: chi, nell’arte o nella scienza, non segue un determinato sistema o indirizzo, ma sceglie e armonizza i principî che ritiene migliori di sistemi e indirizzi diversi. Tutto questo è Pigro on Sofa, da Bergamo eh, non da qualche capitale europea.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita?
La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre. Sono nato in un paesino di provincia e il mio background è alquanto “zarro”: le cassette delle disco registrate dai cugini, i booster, i vocalist, i rave, etc… Sinceramente non ricordo una canzone in particolare che mi abbia “illuminato il cammino”, ma posso dire che intorno alla fine del liceo la scoperta di Aphex Twin mi ha aperto, senza ombra di dubbio, nuove frontiere e modi d’intendere la musica dance / club ed elettronica. L’album che mi ha cambiato la vita è “I care because you do”, proprio di Aphex.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Quando in casa mia ho scoperto che i miei genitori avevano un giradischi “intoccabile” della Panasonic. Un regalo di matrimonio che mia madre teneva come una reliquia religiosa per ascoltare Guccini e Dalla. Intorno ai 13 anni, durante i pomeriggi in casa da solo, facevo vedere le bestie nere a quel povero giradischi; sperimentando più che potevo e giocando con l’equalizzazione finché la puntina e la pazienza di mia madre hanno retto; da quel momento ad un Technics il passo è stato breve.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Mai avuti. Vivo la musica e la sua fruizione come qualcosa di naturale che fa parte del mio quotidiano, qualcosa di fisiologico. Se non suono o ascolto musica mi sento male come se fossi in crisi d’astinenza. Ad Ottobre mi è nata una bimba ed il tempo per la musica è diminuito drasticamente; ho dovuto cambiare approccio con la musica, molto meno vorace e più sano, mirato a quello che voglio ascoltare veramente per rendere funzionale il poco tempo che ho.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Se parliamo di curriculum sicuramente aver suonato all’ultima edizione di Club To Club a Torino e l’anno prima sempre a Torino con Xplosiva alla Reggia di Venaria per un afterparty con Brian Eno, la nascita della mia rubrica su con Radio Rai 2 nel programma di Carlo Pastore Babylon, Simon Reynolds che condivide in più occasioni il mio blog www.gabbereleganza.tumblr.com, le prime date all’estero e Machinedrum che durante la sua prima apparizione italiana mi dice che sono “one of the best motherfucking djs” che abbia mai visto… Magari era ubriaco ahahah.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Trovo molta ispirazione nell’editoria; nei saggi e nei libri che trattano di storie legate alle sottoculture, nelle vecchie fanzine musicali e di stile e in tutte quelle pubblicazioni che la gente definisce “nostalgiche” in ambito di fenomeni giovanili e musicali. Ho la fortuna che le mie passioni sono anche i miei lavori (oltre ad essere un dj ed organizzare eventi, ho un negozio d’abbigliamento ed editoria). Tempo libero ne ho poco e quando c’è mi rilasso con la mia famiglia.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non aver mai imparato a suonare uno strumento e il poco tempo per produrre.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
The Streets – Weak Become Heroes
Andrés – New For U
Goldie – Inner City Life
Aphex Twin – Girl Boy song
Lorenzo Senni – Driving Hyperreality
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Gli ultimi due libri che sto leggendo “Come On In My Kitchen” che racconta della nascita del “Robert Johnson” storico club di Francoforte e “Northern Monkeys” un saggio che racconta la nascita della cultura casual (con affinità negli ambienti rave) nel nord dell’Inghilterra. “Her” di Spinke Jonze è incredibile, una storia d’amore sull’alienazione della realtà e la solitudine della nostra generazione in un futuro non troppo lontano.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Olimpia Guerrini, nata a Bergamo il 17/10/2013.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Logorante, ma non ne posso fare a meno sia per il mio lavoro che per lo svago.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Non l’ho mai conosciuto, ma trovo Ben Ufo molto vicino alla mia attitudine: dj molto eclettico, un topo da Discogs e audace nel dancefloor.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Durante il mio djset a Club To Club una ragazza madre si è avvicinata e mi ha da in braccio suo figlio dicendomi di baciarlo (tipo il Papa), perché il mio djset gli stava cambiando la vita ahahah… Non lo dimenticherò mai.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Sicuramente i pochi network (blog / riviste) che supportano la scena elettronica italiana (un grande lavoro lo fanno i ragazzi di PTW SCHOOL o DLSO); per farla diventare una scena c’è bisogno di una costante attività per incuriosire ed educare il pubblico, una spinta dettata dal gusto e da una sana critica professionale e non dall’ennesima amicizia di turno. Siamo noi artisti e dj i primi che devono credere in una scena; mi da molto fastidio il vittimismo tipico italiano che è sempre colpa degli altri e mai di noi stessi se qualcosa non funziona. Chi si piange addosso forse, è perché ha tempo di farlo.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
In “cartellone” ho diverse date: gli ultimi due appuntamenti con la mia onenight a Bergamo: STAY CALMO – il 26 e il 10 Maggio – il 19 Aprile a Sparta nel Bosco a Brescia, le due serate al Leoncavallo di Milano con la serata Lobo (18 con Om Unit e 9 Maggio con Letherette) e il primo maggio un evento che sto curando al Point Ephemere di Parigi con il mio progetto Gabber Eleganza. Per l’inizio dell’estate dovrebbe uscire anche la prima fanzine di Stay Calmo e un’audiocassetta autoprodotta insieme a Gipsy Guy, un baldo giovane d’origine zingara resident di Stay Calmo. Nel calderone ci sono altre cose sfiziose, ma non sono ancora concretizzate. Speriamo che la stagione 14/15 sia prolifica come quella appena passata.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
Chiudo con un tributo a Claudio Sinatti, talentuoso regista e digital artist italiano venuto a mancare qualche giorno fa. Personalmente non lo conoscevo, ma ho vivo il ricordo, nella mia testa, quando da bambino ho visto per la prima volta questo video.