Il dj italiano di stanza a Berlino è ormai un po’ uno stereotipo, non tanto umano ma musicale: la capitale tedesca ha un’identità sonora ben precisa, ed è facile pensare che tutti i dj che vi si trasferiscono lo facciano per vicinanza non solo geografica ma anche artistica a un certo tipo di scena.
Pressure Point, invece, è la classica eccezione che conferma la regola: suona spesso a Berlino, in posti rinomati come Hoppetosse e Club der Visionaere, eppure il suo suono non corrisponde allo stereotipo del suono berlinese, ma è più vicino a quello, apolide, raffinatissimo e di ispirazione jazzistica, di alcuni dei nostri artisti preferiti come Cabanne e Akufen, coi quali infatti ha già condiviso alcune release. I quindici passi di questa settimana, quindi, sono i suoi.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Beh potrei elencarne tantissime, non basterebbero pagine e pagine, ma penso non sia stata una traccia in sé a dar le prime emozioni; ho dei ricordi ben precisi di quando mia sorella suonava il pianoforte frequentemente ed io rimanevo lì ore ed ore ad ascoltare e posso dire di ricordare bene le sensazioni provate, quel tocco melodico, inoltre mio padre collezionava dischi di ogni genere e cresciuto in mezzo a tutto ciò ho sentito il trasporto verso la musica in generale che poi si è convertito nello specifico in quello che faccio ora.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Ho iniziato molto presto a mettere dischi e già a 19 anni ho iniziato a sentire la necessità di andare oltre, il che ha suscitato un interesse più diretto verso ciò che stavo facendo trasportandomi in una realtà parallela che era il lavoro in studio, cosa che faceva stare bene, anche se non avrei mai pensato diventasse una parte cosi fondamentale nella mia vita.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Come citavo precedentemente ho avuto un momento di crisi quando volevo dare un contributo maggiore per la musica e per me stesso in primis, mi sentivo incompleto fino a quando poi iniziai a lavorare in studio. Ci sono stati sicuramente anche altri momenti ma direi più soft, come succede a chiunque penso.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Tanti piccoli passi sono stati fondamentali nella crescita artistica e umana, da circa due anni sto lavorando con la crew di Sol Asylum etichetta berlinese con residenza ad Hoppetosse e Club Der Visionaere: questo e stato un passo fondamentale che ha cambiato alcune cose nella mia carriera oltre al fatto di avere trovato delle persone cui mi sono molto legato e che definirei ad oggi amici, con cui riesco anche confrontarmi ed imparare ancora molto.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Suonare il pianoforte è una grande passione che continuo a coltivare da tempo, viaggi e sport fanno parte della mia routine e dei miei hobby quotidiani, ma l’ispirazione non ha un tempo o un particolare momento: direi che tutto fa brodo, posso dire che la fonte primaria e quando mi sposto in ambienti cui riesco a stare a contatto con la natura in pace e tranquillità
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Rimpianti non ne ho ma penso come chiunque ad un certo punto che si chiede “e se avessi fatto tutto ancor prima con il punto di vista attuale, da persona più matura come sarebbe stato?” Ecco, rifarei tutto ciò che ho fatto finora ma sempre con quel dubbio anche se in tutta serenità perché ogni cosa deve avere il suo tempo.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Moloko “Sing It Back”
Akufen “U”
Boo Williams “TC2000”
Horror Inc. “Briefly Eternal”
L.B aka Lavat “Disques Solaires”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Sarò sincero, non sono un amante della lettura perciò non saprei cosa consigliare ma sicuramente come pellicole consiglierei come fan di Al Pacino e Francis Ford Coppola la trilogia del “Padrino” e poi consiglierei “Donnie Brasco” che come ben sapete e tratto dalla storia vera di Jospeh D. Pistone.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Avere avuto l’opportunità di stampare musica mi rende già orgoglioso, e sapere che la stessa sia supportata da vari artisti e amici mi rende altrettanto entusiasta, come aver aperto la mia vinyl label.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Non sono un amante dei social, motivo per cui cerco di minimizzarne l’utilizzo al giusto necessario, ovviamente lasciando al di fuori tutto della mia vita privata. Bisogna essere realisti, oggi gira tutto intorno al web ma l importante è farne il giusto utilizzo con moderazione: può essere molto utile per l’informazione e tale definirei anche questa intervista.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ho un amico d’infanzia che è un’amante della musica elettronica come me, abbiamo coltivato questa passione insieme e da 15 anni circa lavoriamo su strade separate ma condividiamo tutto ciò che riguarda progetti, obiettivi opinioni pianificazioni e molte altre cose: ci diamo una grossa mano l’uno con l’altro perciò non potrei chiedere di meglio. E poi la mia amica Julie Marghilano, che mi ha dato molta credibilità fin ad arrivare ora ad avere condivisone su parecchi punti di vista. Ovviamente cerco maggiormente di confrontarmi con chi ha una ampia e lunga esperienza per cercare di apprendere il più possibile.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
È capitato una volta un ragazzo che mi chiese di vendergli alcuni dischi che suonai in serata e fu molto imbarazzante data la sua insistenza.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
La scena musicale italiana penso abbia un grande potenziale da non invidiare al resto del mondo ma noto spesso un certo clima di competizione invece che di condivisione, e questo rende molto più difficile la crescita collettiva.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
È un periodo molto importante della mia carriera: c’è in uscita un mio EP con remix di Akufen, a Giugno usciranno la mia seconda release su Sol Asylum e un EP sulla mia label, Telharmonic Texture con un remix del duo francese K.O.D. (Cabanne & Lowris) ed infine un remix sulla storica etichetta Force Inc. Invece in studio sto preparando un live set che conto di concretizzare all’inizio del prossimo anno.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.