Il background house di Salvo Castelli, messo in mostra su Blackrose Records e in alcuni dei various usciti su Houserepublic Records che hanno avuto per protagonisti DJ Wild, Francesco Del Garda, i The Clover e Shaun Reeves, è stato presto vinto dal suono più freddo e aggressivo di Berlino, città in cui il giovane siciliano ha trovato casa e ispirazioni tutte nuove quasi due anni fa. Il punto cardine di questa evoluzione, oltre all’incontro con Cesare vs Disorder e all’uscita di “Hall Street EP” su Serialism lo scorso Aprile, è stata la nascita di Wet Cellar Records, la creatura di cui cura la crescita e l’evoluzione e su cui si appresta a rilasciare il suo prossimo materiale. Come spesso capita a chi cerca la sua strada tra le vie dei quartieri a est del muro, anche Salvo sembra esser riuscito ad abbracciare una dimensione più vicina agli standar, quantomeno sonori, dell’Europa continentale.
Il nuovo alias SLV, la crescente considerazione di colleghi più esperti e lo studio di registrazione in coabitazione con Ilario Alicante, Marco Effe e James Mile, poi, lasciano chiaramente intendere che quello appena iniziato ha tutte le carte in regola per essere l’anno della sua consacrazione.
https://soundcloud.com/wet-cellar-records/soundwallit-podcast-giantsteps-slv-salvo-castelli-2
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Quando ero più piccolo ero un fan dei Pink Floyd, dei Rolling Stones e dei Blue Oyster Cult, ma una traccia che mi è rimasta particolarmente impressa è “Smooth Criminal” di Micheal Jackson. Ogni volta che la sento mi vengono i brividi: è qualcosa di veramente magnifico!
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Sono sempre stato appassionato di musica, di qualsiasi genere, influenzato molto dalla mia famiglia e dai miei amici. Seguivo spesso mio zio che faceva il dj in giro per il Sud Italia e con il passare degli anni capii che era quello che volevo fare. Mi piaceva stare a contatto con la gente, mi trasmetteva un enorme energia! È stato questo che mi ha spinto principalmente ad intraprendere questa strada.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Io non parlerei di crisi, ma di momenti di cambiamento, sia della scena musicale a cui sentivo di far parte che della mia stessa ispirazione. Tutto questo ha comunque rappresentato sempre e comunque una sfida e un opportunità.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Penso che trasferirmi a Berlino sia stato uno dei passi più importanti nella mia giovane carriera: entrare in circuiti come il Tresor o Watergate; maturare, non solo musicalmente, ma anche nella vita in generale; potermi rapportare con gente sempre nuova; scambiare costantemente le mie idee e rapportare a una realtà dinamica e viva..penso di non poter chiedere di meglio che partire da tutto questo! Un altro passo importantissimo è l’aver creato Wet Cellar Records, un progetto dove sono libero di esprimere le mie idee e condividerle con i amici e perché no, valorizzare e introdurre anche nuove leve!
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
La mia passione più grande è ovviamente la musica, cui dedico la maggior parte del mio tempo; poi c’è la lettura, che tiene sempre viva la mia immaginazione, e i viaggi. Una cosa che mi piace particolarmente fare è passeggiare per i parchi e le vie delle città che non conosco. Ciò mi permette di prendere ispirazione da nuovi incontri e dalle cose che vedo e che mi sorprendono piacevolmente.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
La cosa di cui mi rammarico di più è di non aver continuato la scuola di pianoforte da piccolo. Solo oggi mi rendo conto quanto mi manchi quel tipo di formazione…
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
“Syro” di Apex Twin, un album infinitamente bello! “Music Has The Right Children” dei Boards of Canada: mi emoziona moltissimo ascoltarlo…quei break sulle drum sono qualcosa di stupendo! Poi straconsiglio “The Occurrence” e “Emerging Crystal Universe” di Jeff Mills e, per concludere, “The Berlin Sessions” di Juan Atkins.
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
In questo periodo sto leggendo molti libri. Uno che mi ha appassionato è “La connessione di tutte le cose” di Salden Edwards, un romanzo incredibilmente coinvolgente che consiglio vivamente. Un altro romanzo che vi invito a leggere, visto che siamo un po’ “anarchici”, è “La disubbidienza” di Moravia. Per quanto riguarda i film, vi suggerisco “Interstellar”, film di fantascienza del 2014 scritto, diretto e prodotto da Christopher Nolan.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Senza dubbio l’ultimo EP che è uscito su Serialism “Hall Street”. Sono orgoglioso e soddisfatto anche delle nuove release su cui sto lavorando e che presto potrete ascoltare pure voi!
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Io penso che il web sia stata, sia e sarà sempre un risorsa molto importante, il tramite attraverso il quale ragazzi come me hanno la possibilità di emergere e collaborare in maniera altrimenti impossibile. Tutto questo ha inizialmente creato grande confusione, perché ha dato i mezzi anche a chi ha poco a che spartire con la sana passione per la musica, ma è proprio da questa confusione e i suoi nuovi inevitabili confronti, stili e “personaggi” che avremo nuove evoluzioni, importanti un po’ per tutti.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Sicuramente James Mile, Cesare vs Disorder, Ilario Alicante, Marco Effe e Luca Albano, che prima di tutto sono dei veri amici con cui condivido molte cose anche al di fuori della musica. Per ultimo, manon meno importante, Domi, il mio consigliere con il quale mando avanti la mia etichetta.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Alcune cose di quelle che sarebbe bello raccontare, è meglio che restino nel mistero! L’unica cosa che vi posso dire è che ogni volta che ci penso…sudo freddo e rido!
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
La scena italiana è caratterizzata da una continua guerra tra organizzazioni, da una burocrazia “faticosa” e da una scarsa apertura mentale rispetto ad altre città europee. Non capisco perché non si possa collaborare per costruire e portare avanti un progetto comune…tra l’altro c’è da dire che abbiamo molte strutture e giovani producer che costituiscono una realtà spesso sottovalutata.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ultimamente sto lavorando moltissimo su diversi EP, uno di questo uscirà su Serialism, l’etichetta di Cesare vs Disorder che coinvolgerà come remixer San Proper e un’altro artista che non vi posso ancora svelare. Prossimamente uscirà un mio disco sulla Dirty Session di Luca Bear con remix di Regen! Un progetto su cui intendo puntare è quello legato al mio nuovo alias, “SLV”, attraverso il quale spazierò in un sound più duro e techno. Vi giuro che ho un po’ di ansia: il lavoro d’esordio uscirà su una nuova etichetta di due artisti molto affermati. In fine è pronta la prossima release sulla mia Wet Cellar Records, insieme a Mattia Trani e Marco Effe!
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
https://www.youtube.com/watch?v=7HsX2-Ye3b4