La prima volta che incontrai TORO, capii immediatamente di trovarmi davanti ad un talento. Un talento nel mettersi nei casini, ma anche un talento nella musica. Quando lo vidi io, TORO pesava non più di cinquanta chili e si sbatteva in consolle, come se non esistesse il giorno dopo. Come se quella fosse l’ultima sera della sua vita e la musica fosse l’ultimo suo respiro. Mi piacque da subito e lo segui molto. Diventò il dj resident dei party che organizzavo a Milano. Poi è partito, si è trasferito a Manila, dove c’è metà del suo sangue. Nuova vita, nuove cose. Stessa energia, però. Sì, perché non ho smesso di ascoltare le sue produzioni e nemmeno di guardare le foto e i video che mi arrivano attraverso l’etere da quel posto esotico a centinaia e centinaia di chilometri di distanza da dove vivo. TORO è sempre lui, con la sua incontrollata passione per la dubstep, quella cattiva, che ti strappa da terra e ti vomita lontano. E’ sempre lui, a rincorrere ritmi spezzati e drop, con il rap in sottofondo e una tag sopra un muro.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
“Shambala 2008” di Excision un mix che mi passò una mia amica inglese nel 2008. Nel 2006 avevo appena iniziato a produrre musica, andavo alle mie prime feste Drum n Bass, ma mai avevo sentito parlare di “dubstep” e grazie alla mia carissima amica e a Excision posso dire che la mia vita è finita diretta su un’altra dimensione. Per tutto il 2008 sono andato in giro per Milano con cuffie nelle orecchie e ll loop di quel benedetto mix.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
E’ successo tutto per caso, a casa di un mio amico. Nella sua stanza sembrava di essere in un piccolo studio di registrazione. usava Nuendo come programma per fare un musica e da lì non ci ho più capito un cazzo, in testa c’era solo la voglia di produrre musica. Abitava nella mia stessa via e quindi quasi tutti i giorni ero da lui. Fumavamo sigarette farcite e facevamo musica assieme tutto il giorno (R.I.P. Andrea Musolino).
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Nel 2010 avevo combinato un gran bel casino tirando in mezzo un mio amico dj attualmente attivo nella scena DNB milanese. Non sto a raccontarti i particolari, ma chi mi conosce si ricorderà di quello che è successo. Tagliato fuori dalle serate, non ho suonato per tutto quell’anno e per me era abbastanza triste come situazione, quindi mi sfogai rinchiudendomi in casa ricercando musica nuova, artisti nuovi da seguire e ovviamente mettendomi sotto a produrre.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Quando ho iniziato a far parte di “VORTEX” e di “MERE.DITH” due bass crew milanesi. Grazie a loro ho condiviso la mia musica sul palco con artisti internazionali come Zomboy, Culprate, Bong-Ra, Xilent, Son Of Kick, Venetian Snares, Eptic, The Bug, Shekel, MRK1, Tomba, Niveau Zero, Jazzsteppa e con il mio idolo Excision. La cosa che mi sta più a cuore e’ che dopo aver passato feste su feste e belle serate ascoltando Tommy Tumble, DJ Promenade, DJ Narco, DJ LOL, Mother Ink, Synta Groove, tutti dj della scena bass di Milano, sono riuscito anche ad averli fianco a fianco sulla consolle. Altri momenti indimenticabili è quando siamo stati invitati per suonare in repubblica ceca e aver prodotto un beat per uno dei più underground e massicci rapper in circolazione a Milano “E-GREEN”. Ora che mi sono trasferito a Manila non ho mai smesso di produrre e ho suonato anche per vari festival in giro nelle filippine in posti paradisiaci.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Il disegno è una delle mie prime passioni, da ragazzino disegnavo un sacco. Ho scarabocchiato un po’ in giro a Milano con le bombolette, ma sono troppo drogato di musica quindi il disegno va in secondo piano. Dipende da quanto sono preso male, da quanta ispirazione ho, se non riesco a concentrarmi sulla musica, entro in un altro mondo e passo al disegno.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non saper usare nessuno strumento musicale a parte un po’ la batteria, livello base.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
– The Prodigy – Voodoo People (Pendulum Remix)
– Sticky Fingers – How To Fly
– Funky Destination – Rising Of The Planet Groove – Gerruzz – Concrate Sounds
– DJ Quik – Bombudd II
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Ho passato pochissimo tempo della mia vita in biblioteca, troppo silenzio, mi metteva paura. Purtroppo leggo pochissimo ma vi posso consigliare “La Verità vi renderà Liberi” di David Icke e “Londra Zero Zero” di Lorenzo Fe. Di film invece “Human Traffic”, “Crash”, “Lock and Stock” e “Essi Vivono”.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
“TES ” featuring Wispaman, è una traccia che ho inserito nel mio secondo EP uscito con l’etichetta SPVN due anni fa.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
La vivo bene perché è molto utile per me e per tutti gli artisti/musicisti che hanno veramente qualcosa di buono da condividere con le persone, ma nello stesso tempo purtroppo mi fa anche molta paura per la marea di stronzate che gira.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Con i dj/amici miei di Milano e Manila con cui ho avuto il piacere di passare dei bei momenti sul palco
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Non mi ricordo esattamente del perché mi sono ritrovato esattamente in quella situazione, ma a dodici anni suonai per la prima volta la batteria in “playback”, praticamente facevo finta di suonarla, senza toccare i tamburi, per una festa in oratorio, davanti a un sacco di persone tra cui famiglie, nonni e nonne, suore, preti, amici. E’ stata un’esperienza terribile.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Quando arriva il momento di tirare fuori i soldi. Ovvero quando devo pagare gli artisti e i dj.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
“Mond Tricks” il mio primo album, ci sto lavorando da un anno e spero di farlo uscire entro il 2015. E’ difficile perché ogni volta mi salta in testa qualche idea nuova e se vado avanti così non lo finirò più.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.