E’ difficile rimanere indifferenti di fronte alla musica. In un modo o nell’altro essa ha plasmato e scandisce, come un inesauribile metronomo, il ritmo della nostra vita. Senza neanche accorgercene fa capolino dalla porta di servizio ed è solo una questione di quando prenderemo coscienza della sua presenza per poi non privarcene più. Per Simone Lanza, in arte Waxlife, cresciuto tra audiocassette sovrascritte col pongo e studi al Conservatorio, è stata una trasformazione precoce quanto naturale. La sua musica è come un viaggio all’interno della sua storia, è un tributo a ciò che la musica ha lasciato nel suo cuore. Come una montagna russa le sue vibrazioni ci regalano un viaggio trasversale fatto di arie black, ritmiche forsennate ed elettronica sperimentale, tenendoci attaccati alla giostra e facendoci implorare di poter fare un altro giro. Questa è semplicemente la sua vita, dal canto nostro possiamo solo essere orgogliosi di potervela offrire sulle nostre pagine.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Credo fosse “Attenti al Lupo” di Lucio Dalla, da qualche parte esiste un VHS dove ci sono io a 3-4 anni, bello cicciottello, che la canto davanti a tavolate di parenti divertiti.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
In 4a elementare ho deciso che volevo diventare un DJ. Non scherzo, lo ricordo come fosse ieri: avevo un amico molto più pratico di me che un giorno se ne salta fuori con la “storia del pongo” – che applicato sulla parte superiore delle cassette ti permette di sovra inciderle (registrarci sopra) – Per me è stata la svolta. Il pomeriggio stesso sono corso in edicola con i soldi della nonna perché c’era la prima uscita di una collana di riviste con annesse musicassette curate dal mitico Paolo Limiti, quelle la cui prima uscita te la regalano – motivo per cui l’ho presa – e poi si alza sempre di più il prezzo (conoscevo già il meccanismo dato che i miei genitori si rifiutavano di comprarmi la collezione VHS di Ken il Guerriero). Così sono riuscito a comprarmi una cassetta sottocosto che era l’unica che potevo permettermi, gli abbiamo tappato le fessure e abbiamo registrato sopra la povera Maria Callas. Ma non la abbiamo “eliminata” del tutto perché contemporaneamente era uscito un numero di Topolino dove Qui, Quo e Qua spiegavano a nonna papera cos’era la musica “Trash”, a dir loro “un mix casuale di pezzi di canzoni, rumori ecc”. E così è nato il “Disco Trash” (con tanto di copertina), ovvero robe registrate a caso su pezzi a caso (della Callas). Avevamo 8 anni ed ancora oggi lo conservo.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Quando dopo aver studiato per qualche anno chitarra classica, mi sono accorto di essere un pessimo musicista e convinto di conseguenza che non sarei mai riuscito a fare la cosa che amavo di più fare: la musica.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Ce ne sono moltissimi, l’ultimo in ordine cronologico è stato essere al 26° posto dei pezzi più belli del 2014 secondo Babylon Radio2 con il remix di “Midnight Radio” degli M+A, poi i vari festival e serate dove sono stato chiamato per quello che faccio e propongo e non solo per amicizie, rapporti di scambio, ecc… (può sembrare banale ma questa è la realtà più diffusa).
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Sono un persona abbastanza entusiasta, ma la mia unica passione è la musica e passo tutto il giorno ad ascoltarla, produrla ed a progettare il futuro.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non aver imparato bene a suonare nessuno strumento e non essermi diplomato al conservatorio. Ho studiato contrabbasso e musica elettronica, ma ho mollato dopo qualche anno.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
E’ una domanda a cui non so mai cosa rispondere perché ci sono veramente tanti album bellissimi, ognuno per motivi diversi. Ne scrivo 5 classici, scontati, ma che trovo davvero essenziali:
− DJ Shadow – Endtroducing (il primo LP composto esclusivamente da campionamenti)
− St. Germain – Tourist (forse l’unico vero esperimento che unisce il jazz al pop e alla musica elettronica riuscito dal primo all’ultimo pezzo)
− The Chemical Brothers – Surrender (Tutta la discografia è fondamentale)
− Daft Punk – Discovery
− Aphex Twin – The Richard D James Album
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Dato il momento storico delicato ed i recenti fatti di cronaca consiglio 2 saggi:
– “Verso la quarta guerra mondiale?” di Pascal Boniface (sulla teoria dello “scontro tra civiltà” con storia ed opinioni sullo stato d’Israele ed il conflitto con la Palestina).
– “Finanza per indignati” di Andrea Baranes (per capire in modo semplice le basi della finanza, come agiscono gli operatori finanziari sul mercato e quali sono e possono essere le conseguenze della speculazione). Su questo tema, consiglio anche un film significativo ma leggero: “Capitalism, a love story“ diretto da Michael Moore.
Tralasciando film di denuncia sociale ecc…, due capolavori da vedere sono “Babel” di Alejandro Amenabar e Space Jam (miglior pellicola di tutti i tempi).
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Il mio primo vero singolo e primo videoclip ufficiale come Waxlife: “Clocks” (il video è stato girato a Los Angeles da Brandy Eve Allen).
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Ogni tanto è soffocante ma fondamentale. Internet è la più grande risorsa che l’uomo abbia mai avuto per comunicare ed è imprescindibile anche per la diffusione della musica.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ho tanti amici con i quali lavoro e con i quali ho grandi affinità dal punto di vista umano. Un amico con cui ho da sempre piacere a lavorare in studio è Bienoise (che quest’anno è stato scelto ed ha partecipato alla Red Bull Music Academy di Tokyo). Ci siamo conosciuti in conservatorio ed è nato un buon rapporto. Cito lui perché io cerco sempre di imparare dagli altri produttori e da lui imparo sempre moltissimo. Anche se facciamo cose differenti, siamo riusciti a trovare un buon equilibrio e gli esperimenti che abbiamo fatto insieme per me sono stati importanti.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Quando ho finito di mettere i dischi ad una mostra e sono rimasto da solo con le 2 curatrici che mi hanno chiuso dentro la galleria e si sono fatte la doccia insieme mentre un vecchietto le fotografava “in nome dell’arte” e una delle 2 gridava all’altra: “pisciami addossooo”. A quel punto sono scappato. Giuro che è tutto vero.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Più che fastidio, mi spiace che il pubblico italiano sia tanto esterofilo. Quando un progetto ha dei riconoscimenti all’estero, nel regno unito o in Germania per esempio, solo allora è considerato valido anche in Italia per la maggior parte delle persone. C’è poco orgoglio nazionale, conseguenza forse di una realtà generale che troppo spesso ha premiato le “raccomandazioni” e le amicizie piuttosto che il talento e la creatività, in tutti i campi, e che ha reso la gente diffidente verso ciò che gli viene proposto “dall’interno”.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Da poco sto collaborando assiduamente con Ghost Records, una delle poche etichette indipendenti italiane solide nel panorama indie-pop italiano. Stiamo creando un dipartimento che si occupi della scena più elettronica, proseguendo per la strada che la label ha già intrapreso con gruppi come Belize, Casa del Mirto, To You Mom. Inoltre, nel 2015 mi sono promesso di finire il mio primo vero album che spero uscirà presto!
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.