Nonostante il suo esordio risalga solamente al 2012, Maurice Uzzan, in arte Whitesquare, è riuscito in pochissimi mesi a darsi parecchio da fare, raggiungendo risultati discografici invidiabilissimi. Merito dell’apprezzamento di label importanti come Defected, Noir Music e Toy Tonic e della stima di figure come Ralph Lawson, che con la 2020Vision gli ha affidato tre uscite in poco meno di un anno, certo, ma gli ottimi risultati fin qui ottenuti altro non sono che il frutto del lavoro determinato e consapevole del giovane artista romano, a dimostrazione che il sudore della fronte è importante tanto quanto l’estro e l’intuizione. Whitesquare può vantare entrambi i fattori, per questa ragione abbiamo scelto lui come Giant Steps della settimana, a brevissima distanza dal tour che lo vedrà protagonista tra Giappone e Corea a fine anno.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Penso “Midnight Marauders” dei A Tribe Called Quest, uno dei miei primi dischi. Lo comprai quando avevo più o meno quattordici anni e da lì ho cominciato a provare interesse per questo genere e tutto il mondo del djing, quindi in un certo senso mi ha cambiato la vita facendo nascere la passione per la musica.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Ho cominciato all’età di sedici anni con una demo di Fruity Loops: da quel momento in poi ho sempre continuato a produrre in maniera amatoriale. Piano piano ho imparato un po’ di cose e ho deciso di far sentire i miei pezzi agli amici, ottenendo giudizi positivi. Poi circa sei anni fa, con un altro progetto che avevo avviato, ho ricevuto interesse da parte di una label e, dopo la mia primissima uscita, ho deciso di prendere tutto questo con più serietà. Oggi passo la maggior parte delle mie giornate a produrre.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Rinunciare a una vita “normale” e trovarmi sempre in continua sfida con me stesso per migliorarmi sempre di più.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Penso che tali momenti siano legati alla collaborazione con la storica etichetta 2020Vision: i primi due EP pubblicati con loro sono stati suonati dai miei dj e produttori preferiti. In più tutte le date che ho avuto all’estero e che mi hanno permesso di girare il mondo e di suonare in parecchi locali importanti.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
La mia ispirazione generalmente viene ascoltando parecchia musica, non solo elettronica, anzi. In generale direi che la musica mi lascia pochissimo tempo e testa per altre cose.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Per fortuna per ora ancora non ne ho, e spero non ce ne sia in futuro!
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Cinque sono troppo pochi! Ma volendo fare una lista, questi sono quelli che mi vengono in mente ora:
A Tribe Called Quest “Midnight Marauders”
Nas “It Was Written”
2pac “All Eyez On Me”
The Prodigy “Music For The Jilted Generation”
Dean Blunt “The Narcissist”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Consiglierei “Forrest Gump”, “Sleepers”, “Shining”, “Alien”, “Straight Outta Compton”, “Frankenstein Junior”, “Interstellar”, “Old Boy”, “Battle Royale”, “Clockers” e “La Venticinquesima Ora”.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
L’aver pubblicato su etichette molto importanti e avere la possibilità di portare il mio progetto a livello internazionale con tour europei, asiatici e statunitensi. In più l’aver lanciato la mia label, Lyase Recordings, con il mio amico/socio NT89, ricevendo feedback per ora molto positivi.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Anche se il web in questi anni ha aiutato me e tanta altra gente a realizzare i propri sogni…si stava meglio prima!
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
La maggior parte dei miei migliori amici sono dj o producer, non per forza di musica techno e house. Quindi diciamo che è con loro che condivido molto del mio lavoro, idee e pensieri.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Il fatto che qui ci siano tanti artisti fortissimi che purtroppo non vengono affatto considerati, nonostante girino il mondo con tour mondiali
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Il 20 novembre è uscito il mio primo EP sulla mia etichetta, poi sarà la volta della terza release su 2020Vision, un album a fine anno e infine un EP su Culprit LA. Per quanto riguarda le date, ho in programma un tour in Giappone e Corea per fine anno e un tour negli Stati Uniti a inizio 2016.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
[Pic by D.W. Seo]