Una curiosa coincidenza temporale: due degli eroi rivitalizzati dal daftpunkiano “Random Access Memories”, Giorgio Moroder e Nile Rodgers, annunciano nell’arco di una manciata di ore la release di materiale nuovo, potete trovare info e preascolti qui e qui. In realtà sarebbe irrispettoso e anche stupido definire Moroder e Rodgers, sbrigativamente, come miracolati dai Daft Punk: si tratta infatti di musicisti dalla statura e dalla storia immensa, questo lo saprete anche voi. E questo, sinceramente, dovrebbero tuttavia ricordarselo più spesso anche loro. Capiamo che è bello battere il ferro finché è caldo, ma Moroder crede veramente nella bontà di certi echi EDM che banalizzano la sua “Giorgio’s Theme”? E Nile, accidenti, ma hai veramente bisogno di gettare pesantemente ed ufficialmente il tuo nome su un pezzo che mette come ragione sociale nel titolo “IMS Anthem”, lì dove per chi non lo sapesse IMS sta per l’International Music Summit ibizenco, ovvero una celebrazione del lato più industriale (commerciale?) della club culture? E facendo tutto questo con la Cr2, una label volendo anche meritoria ma che gioca palesemente alla ricerca del “nome grosso” più che della qualità e di uno specifico discorso artistico?
Saremo romantici noi, ma Moroder – la sua storia, la sua leggenda, il suo marchio – meritano molto di più di un affannoso inseguire il suono del momento in America, pardon, il suono commerciale del momento (diciamo le cose come stanno). E Nile fa benissimo a dare a chiunque i diritti per remixare suoi pezzi, ovvio, ma almeno da Ibiza si tenga lontano, non ci metta la faccia in questo modo così diretto, in cui palesemente si fa uso commerciale del suo nome. Oppure lo faccia, di prestarsi ad essere l’estensore dell’inno dell’IMS e a diventarne una specie di “madonna pellegrina” in conto della Cr2, facendosi remixare un po’ da chi capita, però allora noi abbiamo il diritto di restarci un po’ male.
Il discorso è semplice, e già ripetuto da chi scrive, lo sappiamo: l’effetto feticcio. Se “Giorgio’s Theme” fosse stato anonimo e non firmato da Moroder sarebbe stato considerato bello nella prima parte ma con una coda finale che rovina tutto, passando abbastanza nel dimenticatoio. Soprattutto, non sarebbe mai e poi mai entrato nel catalogo Adult Swim, come invece accade (per chi non lo sapesse Adult Swim è un incredibile e bellissimo canale di “cartoni animati per adulti” – banalizziamo moltissimo – con un gusto e una cura nella scelta musicale pazzeschi, ai limiti dello snob, e bellissimi). Per quanto riguarda Nile, se non ci fossero stati i Daft Punk di mezzo lo si sarebbe considerata una vecchia gloria che tenta in modo un po’ pasticcione di restare attaccato al carrozzone della “discoteca”, prestandosi a farsi remixare da questo e da quell’altro e chiedendo ospitalità alla label di Angello e Prydz, risultando complessivamente fuori contesto.
https://soundcloud.com/wmstrecs/giorgios-theme
Di sicuro Giorgio e Nile si stanno divertendo. Di sicuro, un po’ lo fanno per rimpinguare il conto in banca un po’ perché sinceramente trovano simpatiche tutte queste operazioni (suggeritegli da management in gamba, soprattutto quello di Giorgio spacca, finire su Adult Swim è una mossa furbissima). Ma altrettanto di sicuro, non possiamo fare a meno di notare che c’è qualcosa di stonato, di leggermente stonato in tutto questo. Un po’ come quando sei a tavola tra amici, e arriva lo zio di uno di loro, si siede con voi, fa il supergiovane e si mette a raccontare di quando si faceva gli “spinelli” anche lui, dandoti di gomito e ammiccando. Cosa puoi fare, se non sorridere cortesemente e con educazione ma aspettare che se ne vada di sua sponte, così la tavolata torna normale e tranquilla? E pazienza se lui ti sta dicendo che faccia hanno Thomas e Guy-Man, e cosa prendono a colazione. A te non interessa. Non ti interessa, vero?