E’ un giorno triste, e purtroppo era nell’aria stesse arrivando: uno dei più grandi musicisti italiani di sempre, Franco Battiato, ci lascia. Ci lascia però con la scia luminosa del suo genio, della sua intensità, della sua capacità di attraversare indifferentemente i sentieri del pop, della musica colta e della sperimentazione, spesso combinando i tre in una maniera che solo lui riusciva a fare.
Lo ricordiamo intanto nella stessa maniera in cui il mondo “nostro”, nella persona di Nicolas Jaar, lo aveva omaggiato. Il tutto a Club To Club, il festival che ha fatto una cosa meravigliosa avvicinando il “nostro” mondo a Battiato (…e Battiato, con la generosità e curiosità artistica che gli era propria, aveva amato farsi avvicinare), anno 2014. Tre anni più tardi infatti, ospite del festival torinese, Jaar aveva iniziato il suo dj set suonando proprio “L’ombra della luce”, un brano che lo stesso Battiato considerava come uno dei vertici assoluti della sua arte – per l’intensità sia del testo (ispirato al “Libro tibetano dei morti”) che della parte musicale.
Assaporeremo ancora la vibrante intesa dei sensi in festa. Te lo promettiamo. Te lo dobbiamo.