La scena drum’n’bass, nell’ambito dell’elettronica più danzereccia, è sempre stata una sorta di microcosmo a sé stante, che col resto della galassia entra in contatto ogni tanto ma che per la maggior parte del tempo resta per i fatti suoi, lasciandosi influenzare sempre in maniera marginale e restando fedele alla propria natura e alla propria storia.
Attenzione però: questo non significa che si tratti di una scena fossilizzata su un unico stile e condannata a ripetere in eterno le stesse formule, come tante altre nicchie che abbiamo visto nascere e morire.
Al contrario, da metà anni novanta a oggi la scena si è rinnovata in dozzine di modi diversi, promuovendo a propri alfieri artisti nuovi quasi ogni anno e innalzando al rango di autentiche leggende i pochi in grado di restare rilevanti nel tempo.
Se la scena è rimasta così coesa e coerente nel tempo, tra gli altri fattori, uno dei più rilevanti è stato senza dubbio D&B Arena, nato come forum in un’epoca che ormai è praticamente preistoria dell’Internet e col tempo diventato punto di ingresso principale dell’intera community, grazie anche agli awards annuali che sono ormai un appuntamento imprescindibile.
Per ripercorrere i vent’anni di storia più recenti, D&B Arena ha prodotto un documentario in cui praticamente tutto il “who’s who” della scena ne racconta la storia: da Goldie a Andy C, dai Sigma a Phace passando per Ed Rush & Optical, Total Science, Grooverider, Chase & Status e un sacco di altri, l’elenco degli assenti è veramente esiguo e la storia raccontata assolutamente credibile ed entusiasmante, proprio come gli ultimi vent’anni di drum’n’bass.
Quello che è ancora meglio, poi, è che l’intero documentario è disponibile su Youtube da ieri sera, quindi non vi resta che premere play e godervi un’ora e venti di storia.