Storicamente la musica elettronica ha sempre visto un buon numero di produttori che oltre a cimentarsi con l’aspetto più artistico hanno dato sfoggio di abilità anche sul versante più ingegneristico, costruendo le proprie macchine o progettando da sé il software poi usato a scopi musicali.
Per certi versi, addirittura, possiamo dire che una certa attitudine al “do-it-yourself” abbia sempre caratterizzato la musica elettronica, fin da quando termini come “maker” o “hack” non erano di moda: tra tanti progetti al confine tra musica e ingegneria, però, ci fa piacere poter parlare per una volta di un’eccellenza italiana che a sua volta fa uso di una tecnologia nata in Italia e diventata in breve tempo uno standard.
La tecnologia di cui parliamo è ovviamente Arduino, e il progetto in questione si chiama Toa Mata Band, come la tribù di personaggi Lego che Giuseppe Acito ha trasformato in drumbots, automi che suonano synth e drum machine solo apparentemente “da soli”, in realtà proprio in base alle istruzioni scritte nel codice sviluppato dallo stesso Giuseppe: e cosa potrebbe mai suonare una band composta da robot, se non una traccia composta dai due robot più famosi del mondo?
Il risultato è una versione di “Da Funk” assolutamente emozionante per chiunque si definisca un nerd, o anche solo per chi apprezzi l’aspetto tecnologico della nostra musica: è una vera e propria band di robot che suona agli ordini di un direttore italiano, grazie a una tecnologia italiana: oltre all’apprezzamento artistico e a quello ingegneristico, per una volta concedeteci anche un po’ di orgoglio patriottico.