Ci sono vari tipi di techno secondo me: c’è quella un po’ più commerciale, c’è quella un po’ più dark, c’è la dub. Ormai dicendo techno, s’intendono parecchie cose. Stephen Gorrie fa parte della techno dura, quella potente. Se non lo conoscete sotto questo nome allora capirete subito chi è se vi dico che è uno tra i massimi esponenti del genere e il capo della Sleaze Records. Non capita a tutti di organizzare delle seratine e poi diventare nel giro di pochi anni uno dei maggiori esponenti della scena musicale techno e i possessori di una delle etichette più prolifere e famose, le serate marchiate Sleaze fanno il giro di tutto il globo. Anche se in pochissimo tempo, lo scozzese è riuscito ad affermarsi tra i “tanti”, anche se la strada è ripida e difficile non si è fatto intimorire molto facilmente da questo mondo pieno di compromessi e sono sicuro che sentirete ancora parlare di Hans Bouffmyhre!
Nel giro di 5-6 anni sei diventato un’icona per gli amanti della techno: inizi nel 2006 con i parties targati “Sleaze” e l’anno seguente muovi i primi passi verso la produzione musicale. La domanda mi sorge spontanea, come hai fatto a procurarti tutti i contatti per organizzare le serate, come sei entrato in questo mondo e come hai affrontato l’insinuarti nel mondo della produzione?
All’inizio non avevo davvero tutti questi contatti. Ho iniziato a promuovere le serate “Sleaze” insieme ad alcuni dei miei amici più stretti. Ogni settimana invitavamo diverse guests per le serate e piano piano siamo riusciti ad ottenere una buona lista di contatti. Tra gli artisti che abbiamo invitato all’inizio ci sono Perc, Phil Kieran, Par Grindvik, con i quali sono ancora in contatto. Ho iniziato a lavorare alle mie produzioni dopo aver preso una copia di Reason 3.0; dopo solo pochi mesi che lo usavo già stavo cominciando a finire le mie tracce.
Cosa singolare è che poco dopo aver iniziato con la produzione hai rilasciato con grandi etichette come la Perc Trax, 8 Sided Dice Recordings, Synewaves, Electric Deluxe, ViVa Music. Non è facile entrare in questo contesto, soprattutto nel mondo della techno, ormai sovraccarico di djs.
Una delle mie prime uscite fu sulla Perc Trax. E’ stato bello il fatto che Ali potesse vedere del potenziale nei miei lavori nella fase iniziale della carriera. Ho inviato molti demo e sentivo che ad ogni EP che producevo la qualità delle mie produzioni cresceva di volta in volta!
Riassumi tutto il lavoro che c’è dietro una grande label come la Sleaze Records.
E’ veramente un impegno importante per me. Lavoro sull’etichetta ogni giorno, che si tratti di rispondere alle e-mail, caricare nuove uscite, fare promozione o organizzare showcases, c’è sempre qualcosa da fare! Mi godo il lavoro di cui sono appassionato. Sono anche fortunato ad avere due fratelli che mi aiutano mentre sono in tour.
La scena scozzese di Glasgow sta diventando sempre più grande. Si sono sviluppati differenti generi e grandi artisti come Gary Beck, Edit-Select, Slam, Harvey McKay, Alex Smoke, Belle & Sebastian, Franz Ferdinand, Mark Knopfler, Simple Minds, The Fratellis e tantissimi altri. Un crocevia musicale non indifferente! Chissà…
Sì, la scena techno scozzese, in particolare, è molto forte a Glasgow. Questa è la ragione principale per la quale ho iniziato ad ascoltare techno, essendone circondato. Siamo fortunati ad avere ottimi eventi ogni weekend e sono sicuro che continuerà a diventare sempre più forte nel futuro.
Com’è stata la tua prima esperienza musicale fuori dalla Scozia?
Il mio primo gig fuori dall’UK fu alcuni anni fa ad Essen, Germania. Fu una grande serata e il club era pieno, c’erano oltre 400 persone! Fu una grande esperienza per me al tempo e mi ha spinto a continuare quello che sto’ facendo.
Si può dire che l’atmosfera nei locali abbia perso tutto il suo fascino e il senso di underground che c’era prima? Ci sono ancora locali che riescono a dare le emozioni di una volta?
Penso che ci sono ancora un sacco di club techno là fuori che riescono a conservare il clima “underground”. Soprattutto i più piccoli, stile “club-cantina”. A volte è più bello suonare in luoghi più intimi perché c’è un’atmosfera unica. Sono felice di suonare ovunque, finché la gente si gode la musica.
Direi che anche la techno sta prendendo “motivetti” abbastanza standard, mi spiego, ormai bastano un kick, un basso, un hi-hat, un clap/snare e un loop di synth che va avanti per tutta la traccia. Tante volte sembra che si stia ascoltando sempre la solita cosa; c’è da dire anche che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio e che c’è ancora tanta sperimentazione in giro.
Già, è bello sperimentare nuove tecniche e cercare di fare qualcosa di speciale. Quando produco cerco di dare ad ogni EP un modo di esprimersi diverso, così che la mia musica sia sempre in evoluzione con ogni release che esce.
Come ultima domanda andiamo sulle curiosità: il tuo vero nome è Stephen Gorrie. Allora da dove è uscito fuori il tuo alias?
Normalmente è la prima domanda che mi fanno! Hans Bouffmyhre è un nome completamente inventato, creato esclusivamente per il mio alias. Quando iniziai a suonare, nel 2006, volevo esser conosciuto e ricordato dalla gente con un nome da dj straniero. Uno dei miei amici si avvicino dicendo ‘Bouffmyhre’ e pensai che era eccezionale!
English Version:
There are various kinds of techno in my opinion: there’s commerciale, dark, dub.. Now saying techno, we means several things. Stephen Gorrie is part of strong techno, so powerful! If you don’t know him under this name then you’ll understand who he is if I say that he’s one of the greatest exponents of the genre and the Sleaze Records’s boss. Not everyone to organize small nights and thne become in a few years one of the leading exponents of techno music scene and the owner of one of the most famous and prolifics label, the events market Sleaze makes round all around the globe. Although in a very short time, the Scot has managed to establish himself among the “many”, even if the road is steep and difficult he not done very easily intimidated by this world full of compromises and I’m sure you still will hear more about Hans Bouffmyhre!
Within 5-6 years you become an icon for techno lovers: you start in 2006 with the parties branded “Sleaze” and the following year you move the first steps towards music production. The question come to me spontaneously. How did you get all contacts to organize your nights, how did you come into this world and how did you approach and how did insinuate you in the world of production?
At the beginning I had no contacts at all really! I started promoting the ‘Sleaze’ nights along with a few of my close friends. Each month we were booking different guests to headline the party and gradually over time we managed to build a good list of contacts. A few of the artists we booked in the early days like Perc, Phil Kieran & Par Grindvik i’m still in contact with now! I started working on my own productions after picking up a copy of Reason 3.0. After only a few months of playing around with it, I was already starting to finish my own tracks.
It’s a singular thing that shortly after you started with production you released with big labels like Perc trax, 8 Sided Dice Recordings, Synewave, Electric Deluxe, VIVa Music. It is not easy to enter in this context, particularly in the world of techno, now overload of djs.
One of my first ever releases was on Perc Trax. It was great that Ali could see potential in my work at such an early stage in my career. I was sending a lot of demos back then and I felt that with every EP I produced, the quality of my productions were getting better and better!
Summarize all the work that is behind an important label such as Sleaze Records.
It’s a big commitment for me. I’m working on the label every day, whether it’s answering emails, uploading releases, doing promotion or organising showcases, there is always something to be done! I enjoy the work though and i’m passionate about it. I’m also lucky to have two brothers who can help me with work while i’m away on tour!
The Scotland scene at Glasgow is becoming bigger and bigger. There have been many developes about genres and artists like Gary Beck, Edit-Select, Slam, Harvey McKay, Alex Smoke, Belle & Sebastien, Franz Ferdinand, Mark Knopfler, Simple Minds, The Fratellis and many others. A music crossroads not indifferent! Who knows…
Yes, the techno scene especially has always been strong in Glasgow! This is the main reason I started listening to techno in the first place, because I was surrounded by it growing up. We are lucky to have events happening here every weekend and i’m sure it will continue and get stronger in the future.
How was your first musical experience outside Scotland?
My first gig outside of the UK was in Essen, Germany a few years ago. It was a great night and the club was packed with over 400 people! It was a great experience for me at the time and it really inspired me to continue what I was doing.
We can say that the atmosphere in the clubs has lost all its charm and sense of underground that was there before? There are still places that can give emotions than once?
I think there are still plenty of techno clubs out there who retain the ‘underground’ feel. Especially the smaller, basement style clubs. It’s sometimes great to play the more intimate venues because there’s a unique atmosphere. I’m happy playing anywhere aslong as the people enjoy the music!
I would say that techno is taking “tunes” pretty standard, I mean, now you need a kick, a bass, hi-hat, a clap/snare and synth loop that goes on throughout tha track. Many times it seems to be listening to the same old thnig; it must be said also that we should not put all with the same brush and that there are still a lot of experimentations around.
Yeah it’s good to experiment with new techniques and try to make something a bit special. When i’m producing I try to give each EP a different feel, that way my music is always evolving with each release that comes out.
As last question let’s go on curiosity: your real name is Stephen Gorrie. So, from where is went out off your alias?
It’s the first question people normally ask! Hans Bouffmyhre is a completely made up name, created purely as my DJ alias. When I first started playing in 2006 I wanted to come up with a foreign sounding DJ name that people would remember. One of my friends came up with ‘Bouffmyhre’ and I thought it was brilliant!