Robi Insinna, anno 2003, “It Rough”. Vi starete chiedendo perchè oggi, nel 2012, si torni a parlare di uno dei dischi più suonati dello scorso decennio. Molti, però, si ricorderanno di Robi Insinna sotto l’aka Headman ed “It Rough” fu una delle hit più suonate nel 2003 (e non solo). Per rinfrescarvi aggiungerei un altro elemento: Chicken Lips. Il duo inglese si occupò del remix che, riempipista assoluto, rimane uno dei classici assi nella manica che tuttora possiamo utilizzare per spiazzare la pista.
E quindi? Eccoci al punto: è appena uscita la ristampa di questa preziosissima release che per l’occasione, oltre alla versioni presenti nel disco di nove anni fa, presenta tre nuovi remix firmati rispettivamente da Scott Fraser, Remain e dallo stesso Headman. Sappiamo tutti quanto sia ardua l’impresa di lavorare all’ombra di una traccia che già di per se è stata un successo, ma nonostante questo le tracce rielaborate sono ottime: Headman riedita “It Rough” e ci consegna una “2012 Reprise” interessantissima, che sfrutta la ritmica della versione originale in chiave più acid. Il risultato è un disco più moderno e, quindi, a più ampio raggio di utilizzo. Per gli altri due remix Insinna sceglie due dei suoi produttori preferiti. Scelta azzeccatissima, soprattutto ascoltando il lavoro di Remain che consegna un remix “dritto” senza mezze misure. Oltre, ovviamente al vocal, Remain sfrutta benissimo il gioco di snare-clap secchissimi, dando al suo lavoro un ritmo fenomenale, quasi come nella traccia originale. Fraser si concentra maggiormente sulla tonalità acid, elaborandola e sfruttandola fino a cadere quasi nello psichedelico. La parte psichedelica mi piace meno, troppo sperimentale per i miei gusti.
Con la quantità di lavori che escono di giorno in giorno è difficile avere il giusto impatto sul mercato e per questo scegliere di ripresentare un successo di un decennio fa in chiave moderna può rivelarsi una sfida ardua. Ma in fondo, se un disco è fatto veramente bene, non ci sono storie.