Lavoro dal forte richiamo eghities l’ultimo di Headman per Relish, un misto electro/vocale molto funkeggiante. Tutto fila liscio in “Turning”: l’original che da il titolo all’EP e che, in un certo senso, si prende la responsabilità di dare forma e immagine a tutta la produzione. Un disegno rosso, nero, velluto e grosse lampade (e palloncini ubriachi) per questa tela elettronica, ok, ma anche molto pop.
Diversa l’aria dei remix, firmati rispettivamente da Emperor Machine (l’ “Extended Mix”) e Scott Fraser. Se non fosse per il vocal “turning” – “burning” ripetuto all’infinito probabilmente non diresti nemmeno che si tratta dello stesso album. Insomma, l’original è molto diverso, qualcosa che nell’89 avrebbe spaccato il mondo in due parti uguali, probabilmente. Ma siamo nel duemiladodici, ed ecco che forse la versione più attuale, più accattivante, è quella di Scott Fraser. Perfetta per chiudere una prova di Sasha, perfetta per muoversi ad occhi chiusi nell’aria scura di qualche grosso Festival.
Chiude l’album “Be Loved”. Nell’EP non c’è traccia dell’originale, solo dei due remix, il secondo dei quali porta un nome altisonante (Death In Vegas) ma il risultato lascia un po’ a desiderare. Groove troppo pieno, suoni fortemente inaciditi…non sembra neanche un suo lavoro. Headman invece è sempre lui: ironico e incoerente, mai banale.