Uno degli elementi che caratterizza la carriera di un artista è sicuramente la dedizione. Dedicarsi interamente e con spirito di sacrificio a un’attività e a un ideale è ciò che differenzia il professionismo dall’amatoriale ed è ciò che serve per emergere in un mondo che viaggia (forse) troppo veloce. Quello di Hector è stato un cammino fatto di scelte difficili e molto importanti come ad esempio quella di trasferirsi dal suo paese d’origine, il Messico, a Londra dove ha lavorato da Phonica, storico negozio di dischi, che resta ancora oggi uno dei più importanti del mondo. Da quella esperienza Hector non si è più fermato, facendo uscire la sua musica su label come One Records, Tsuba e Desolat di Loco Dice, è arrivato a creare la sua etichetta Vatos Locos, di cui c’è stato il party di lancio quest’anno durante l’ultima edizione del BPM. La prima release, già disponibile in due parti in vinile e dal 15 Febbraio scorso anche in digitale, anticipa il primo EP del proprietario sulla sua VL.
Anni fa ti sei trasferito a Londra dove hai iniziato a lavorare nel famoso negozio di dischi Phonica. Perché hai deciso di trasferirti proprio a Londra e non in un’altra città? Quanto ritieni sia stato importante per la tua visione musicale lavorare in quel negozio di dischi?
Quando ero ancora nella mia città natale a Guadalajara incontrai alcuni studenti inglesi di Londra che studiavano spagnolo, che mi introdussero alla house music e mi suggerirono di trasferirmi a Londra. Alla fine sono andato a lavorare da Phonica quando mi sono trasferito li, e tutto ciò ha avuto un impatto enorme sul mio futuro visto che stavo vendendo e consigliando musica ad alcuni dei migliori artisti e dj del momento. Grazie a questa cosa mi sono fatto dei grandi amici e ho preso dei contatti importanti nel settore che ancora oggi mi aiutano e di cui ne beneficio.
Il prossimo 15 Febbraio dopo le due parti in vinile uscirà definitivamente anche in digitale la prima release della tua nuova etichetta “Vatos Locos”. Qual è il concetto con cui gestisci la tua label? In molti la attendevano già da tempo, quando hai deciso di dare vita a VL?
Il concetto dell’etichetta è quello di far uscire la musica di artisti che sostengo e in cui credo. Non abbiamo alcun genere specifico a cui ci atteniamo, rilasciamo la musica che vorrei suonare personalmente e che pensiamo sia attraente per il nostro pubblico.
Lo scorso 17 Gennaio c’è stato il party di lancio al BPM in Messico, com’è andata? Farlo lì è stata più una scelta strategica o una scelta guidata dal cuore visto che il Messico è la tua terra?
Abbiamo deciso di fare la festa di lancio in questa edizione del BPM principalmente perché era l’anniversario del nostro lancio di Vatos Locos che c’è stato l’anno scorso ed è un grande fulcro per tutti i nostri artisti andare li insieme e per l’intero settore essere lì e far vedere ciò che siamo facendo. Ovviamente è più speciale ed è un ulteriore bonus per me farlo nel mio paese d’origine.
Con la nascita della tua etichetta come pensi che cambierai artisticamente in futuro? Hai intenzione di esplorare qualcosa di diverso?
Quando cambi come artista non è mai un cambiamento pianificato, queste cose accadono naturalmente e organicamente, quindi è difficile dire qualcosa. Non posso davvero dire dove mi porterà il mio viaggio di artista. So solo che prenderò spunto da ciò che mi circonda e dagli artisti con cui ho scelto di circondarmi.
Sono curioso di farti una domanda che è anche un po’ personale dato che fare il tuo lavoro non è per niente facile. Quali sono stati i momenti fondamentali nella tua vita che ti hanno portato ad essere l’artista ma soprattutto la persona che sei ora?
Come ho detto prima quando mi sono trasferito a Londra, è stata una grande pietra miliare nella mia vita perché è stato il mio primo grande passo lontano da casa e dalla mia famiglia, che mi ha fatto crescere come persona piuttosto velocemente come Londra che è una città dal ritmo veloce. Vivere a Londra sicuramente mi ha aiutato a diventare l’artista che sono oggi perché c’erano un sacco di cose che succedevano nella musica in quel periodo. Tutto ciò mi ha ispirato e mi ha spinto verso l’essere il tipo di artista che volevo essere.
Quando sei in studio hai un processo creativo che segui solitamente? Cosa ti influenza maggiormente? Pensi di essere ispirato anche dalla musica e dai suoni caratteristici del Sud America o da tutt’altro?
Non seguo mai un processo particolare quando faccio musica. Ogni volta che vado in studio i suoni che produco possono realmente dipendere dallo stato d’animo in cui mi trovo quel giorno o da quello che sta succedendo nella mia vita in quel momento.
L’estate scorsa sei stato uno dei dj resident del progetto Music On di Marco Carola. Quanto è stata importante questa esperienza per il tuo profilo artistico? Inoltre, quanto ritieni sia importante per un dj fare delle esperienze come resident?
E’ stata una grande esperienza per me la scorsa estate essere parte di Music On, è stato uno dei migliori party sull’isola e Marco è uno dei miei artisti preferiti. Mi piace molto anche suonare all’Amnesia, mettere tutto insieme ha fatto si che sia stata un’estate incredibile per me. Penso che sia una grande opportunità per qualsiasi dj quella di avere la possibilità di essere un resident, in quanto ti mette molto in mostra e ti da la possibilità di lavorare con tutti i diversi artisti ospiti.
Il tuo cammino è ricco di tracce importanti come ad esempio quelle su Desolat, One Records e Tsuba. Vista la grande quantità di musica che esce in questo periodo pensi che un produttore oggigiorno debba valutare attentamente anche che tipo di release fare su determinate etichette o credi che basti fare della bella musica per essere notato?
Ogni volta che faccio musica non faccio ma una traccia diretta a un’etichetta specifica. Faccio solo la musica che voglio fare e ho la fortuna di essere in una posizione in cui mi capita di essere amico con i proprietari di alcune delle label come quelle che hai elencato sopra e posso dare direttamente a loro la musica. Se poi sono interessati ad essa, o se si adatta alle loro etichette allora la prenderanno.
Solitamente l’inverno è il periodo più prolifico per produttori. Puoi anticiparci qualcosa sulla seconda uscita di VL?
La seconda uscita di VL sarà mia. Sarà composta da quattro tracce e uscirà ad Aprile. Ho testato queste tracce per un pò e ho finalmente deciso la quarta da includere. Non vedo l’ora di buttarla fuori e farla sentire a tutti.
Prima di salutarci ti chiedo 5 dischi che ti hanno influenzato in tutto il tuo percorso e che secondo te ogni dj dovrebbe avere nella borsa.
Poter scegliere solo 5 dischi sarebbe impossibile, ho una collezione di musica così vasta e un apprezzamento per tanti generi diversi. Vorrei essere qui il prossimo anno cercando di accorciare la lista a cinque.
English Version
One of the elements characterizing the career of an artist is definitely the dedition. Devote himself entirely and with a spirit of sacrifice, to an activity and to an ideal is what differs a professional job from an amateur hobby and that is what it takes to stand out in a world that is traveling (maybe) too fast. For Hector was a journey made by very important and hard choices, such as that of moving from his native country, the Mexico, to London where he worked at Phonica, historical record store, which remains still today one of the most important in the world. From that experience Hector has never stopped, putting out music on labels such as One Records, Tsuba and Desolat of Loco Dice, he created his own label Vatos Locos, of which there was the launch party this year during latest edition of the BPM. The first release, already available in two vinyl parts and from latest 15 February also in digital, advance the first Hector’s EP on his own VL.
Years ago you moved to London, where you started working in the famous record store Phonica. Why you decided to move in London and not in another city? How much do you think was important for your musical vision working in that record store?
When I was still in my hometown of Guadalajara I met some English students from London who were studying Spanish who introduced me to house music and and suggested that I make the move there. In the end I went on to work at Phonica when I moved to London, which had a huge impact on my future as I was selling and recommending music to some of the biggest artists and djs at the time. This resulted in me making some great friends and great contacts in the industry which still help and benefit me still today.
The next February 15 after the two sides on vinyl will be out the first release also in digital of your new label “Vatos Locos”. What is the concept with which you manage your label? Many were waiting it from some time, when you decided to give life to VL?
The concept for the label is to release music from artists that I support and believe in. We don’t have any specific genre that we stick to, rather we release the music that I would personally play and we think is appealing to our audiences.
On January 17 there was the launch party at BPM in Mexico, how was it? Was it more a strategic choice or a choice from the heart organize the launch party there, considering that Mexico is your country?
We decided to do the launch party at this BPM mainly because it was the anniversary of our launch of Vatos Locos last year and is a great hub for all of our artists to come together and for the whole industry to be there and see what we are doing. Obviously it’s extra special for me to do it in my home country which is an added bonus.
With the birth of your label, how do you think will you change artistically in the future? Are you going to explore something different?
When you change as an artist it is never a planned change, these things happen naturally and organically, so it would be difficult for me to say. I really can’t say where my journey as artist will take me. I only know that I will take inspiration from my surroundings and the artists I choose to surround myself with.
I’m curious to ask you a question that is also a bit private, cause your job is not at all easy. What were the key moments in your life that led you to be the artist but also the person you are now?
Like I mentioned before, when I moved to London it was a big milestone in my life as it was my first big move away from home and my family, which made me grow as a person pretty fast as London is such a fast paced city. Living in London definitely helped me to become the artist I am today because there was a lot of exciting things happening in music around that time. It inspired me and pushed me toward being the kind of artist I wanted to be.
When you’re in the studio, have you a creative process that usually follow? What influence you mostly? Do you think are you inspired by the music and sounds characteristic of South America or anything?
I never follow one particular process when I make music. Every time I go into the studio the sounds I produce can really depend on what mood I’m in that day or what’s happening in my life at that particular moment.
Last summer you were one of the resident dj of the project Music On by Marco Carola. How important was this experience for your artistic profile? Also, how much do you think is important for a dj having experiences as resident?
It was a great experience for me last summer to be part of Music On, it was one of the best nights on the island and Marco is one of my favourite artists. I really love to play at Amnesia also, so putting it all together made an amazing summer for me. I think it’s a great opportunity for any dj to have the chance to be a resident, as gives you great exposure and a chance to work with all the different guest artists.
Your journey is rich of important tracks for example as those on Desolat, One Records and Tsuba. Considering the large amount of music that comes out in this period, do you think a producer nowadays should also consider what kind of release to do on definite labels or do you believe that is enough to make beautiful music to be noticed?
Whenever I make music I never make a track directed to a specific label. I just make the music I want to make and I’m lucky enough to be in a position where I happen to be friends with the owners of some of the labels that you have listed above where I can give it to them directly and if they are interested in it, or if it suits their label then they will sign it.
Usually the winter is the most prolific period for producers. Can you tell us something about the second release of VL?
The second VL release will be by me. It will have four tracks on it and it’s going to be released in April. I’ve been road testing these tracks for a while and I’ve finally decided the fourth I will include. I am looking forward to getting it out there and for everyone to hear it.
Before saying goodbye, I ask you 5 records that have influenced you throughout your journey and that you think every dj should have in bag.
To say only 5 records would be impossible for me as I have such a large music collection and appreciation for so many different genres. I would be here for the next year trying to shorten the list to five.[/tab]
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