Partiamo da una doverosa premessa: Tsuba mi ha sempre fatto impazzire, ma quando si tratta di recensire un disco, le preferenze solitamente le accantono per essere più oggettivo possibile. Non è facile, perchè il tarlo in testa non me lo toglie nessuno, ma ci provo, mi sforzo anche davanti all’ultimo numero del catalogo che porta la firma del famigerato Hector. Sì, perchè il ragazzo messicano adottato dalla famiglia Desolat, è il classico festaiolo che in console travolge tutti con la sua energia, ma che una volta in studio lascia perdere l’istinto da “party animal” badando al sodo, nascondendosi e uscendo al momento giusto con risultati brillanti. Sarà questo il significato insito dell’EP?
Intanto “Hide”, la prima traccia, si presenta subito in perfetta linea Tsuba con quell’incalzare “deepaiolo” che manda in estasi Kevin Griffiths e company. Base già bella ricca con mezza battuta loopata di synth che rigira in tutto il disco, dove note di piano, gioco di filtri e ripartenza con aggiunta di congas fanno il resto per un totale davvero sontuoso. Costante “conga/bongo” che si ripresenta anche su “Follow The Leader”, avvolta con il passar dei secondi dalla tela del basso pesante, chords in sequenza, pads suggestivi e un bel vocale gonfiato dal classico “chorus”. Tutti elementi che riportano il disco nell’orizzonte deep, dopo un break meno curato ma violento che sembrava ipotizzare una svolta più tech. Cosa che invece ritroviamo in “Diano”, nella quale sembra tornare l’Hector in versione Desolat, cattivo quanto basta nella drum ben ritmata dai vari claps e hats. Ancora una volta, le immancabili percussioni sovrastano a lungo andare il resto del motivo. Bomba ideata per infiammare il dancefloor e ormai presenza fissa nella playlist di Loco Dice…top!
A parte la cover art (già un capolavoro di suo), EP di indiscussa qualità, da prendere senza esitazioni e adatto a qualsiasi situazione (più o meno ricercata), a prescindere da ogni mia premessa…