E’ proprio vero. Dj si nasce e non si diventa. Hector Moralez sembra esserne il classico esempio. Un’adolescenza passata tra dischi blues e soul del padre e il giradischi attaccato allo stereo della madre. Cominciava proprio così la storia di uno delle più belle realtà dell’house made in Usa. La sua voglia di fare di certo non ha lasciato indifferente gente come Phil Weeks, Chris Carrier e Dj Wild, capaci di convincerlo a lasciare gli States per Parigi. Una mossa azzeccata visti i successi che lo hanno poi reso protagonista sia come solista che nelle vesti di Fries and Bridges. Ora il futuro è sempre più florido pensando ai vari progetti in costruzione e alle releases sulle sue labels. Il tutto accomunato dalla sola e grande passione per l’house music.
Ciao Hector, benvenuto su Soundwall.
La tua adolescenza è fatta di sacrificio e ore di pratica a partire dall’età di 17 anni, cosa ti ha spinto ad avvicinarti al mondo della musica house?
Già all’età di 11 anni, ho capito che volevo fare il dj. Mia madre mi lasciava collegare il mio giradischi al suo stereo e prendere gli attrezzi in cortile, così cominciai a fare il dj nel mio quartiere. In realtà, sono stati graffiti e break dance che mi hanno avvicinato alla musica house. Da bambino, andavo a eventi underground per ballare tutta la notte fino al mattino. A questi eventi, ho scoperto che cosa era realmente la musica house e ad appassionarmi al djing. Ascoltando djs come Doc Martin, Tony Hewitt e Mark Farina.
Radici latine, funk, jazz, hip pop, soul sono state le tue influenze principali. In che modo questi generi diversi possono averti aiutato poi nelle tue produzioni?
Direi che per me, l’influenza viene dall’anima di questi generi musicali e dalle sensazioni che ricevo da essi. Questo poi mi spinge ad applicare lo stesso tipo di sentimento e di impegno nella produzione musicale. Tutte le mie influenze musicali, giocano un ruolo nelle mie produzioni. Crescendo ho ascoltato un sacco di Oldies, Rhythm & Blues e Soul con mio padre e penso che sia proprio per questo che amo questi tipi di dischi oggi. Ascolto sempre nuove idee e nuovi suoni per campionarli. Mi piace essere creativo, specialmente in studio.
Importante per te è stato l’incontro con Phil Weeks, con il quale hai dato vita al tuo progetto di produzione “Fries and Bridges”. Cosa puoi dirci a riguardo il rapporto con Phil e il vostro modo di produrre?
Il mio rapporto con Phil è molto solido. Prima di tutto siamo grandi amici – è stato così fin dal giorno in cui ci siamo incontrati, più di 10 anni fa. Ora viviamo più vicini a Parigi, e siamo in grado di lavorare molto di più di quanto facevamo prima. Ciò per noi è molto importante e rappresenta un vantaggio enorme, dato il modo in cui abbiamo lavorato in tutti questi anni. Ci divertiamo sempre molto in studio e la chimica tra di noi è come con nessun altro… Mi piace molto quello che facciamo e come lo facciamo.
Hai avuto modo di stampare in diverse labels del calibro di Robsoul Recordings, Music For Freaks, Nightshift, Vista, Brique Rouge, Detour, Doubledown…tra tutte queste, quale ricordi con maggior piacere?
Music For Freaks è stato un punto di svolta che non dimenticherò mai visto che si trattava del mio primo ep ufficiale con Phil (Fries&Bridges); è stato qualcosa di cui ci ricorderemo sempre entrambi. E ‘stato davvero emozionante, ma in realtà direi che tutte le varie releases sono state divertenti da fare. Ogni uscita ha rappresentato un passo importante per me negli anni. E onestamente, ogni progetto è stato realizzato con vero amore, quindi sono tutti i miei preferiti.
Il 2011 sarà un anno proficuo per le tue produzioni. Vedremo altre nuove realeases (anche con label italiane come Killa Tunes). Cosa pensi riguardo la musica del nostro paese? Conosci qualche produzione o artista che ti piace?
Ho sentito grandi storie riguardo l’Italia e di quanto la scena musicale stia crescendo come in nessun altro luogo al mondo. Non vedo l’ora di suonare lì per la prima volta a Luglio e di provare queste sensazioni. Ricevo un sacco di promo da parte di produttori italiani. Prendo il tempo necessario per ascoltare tutto e devo dire che mi piacciono diverse produzioni provenienti da tutta Italia visto che molto spesso le suono. Ho firmato un paio di tracce di artisti come Flavio Folco e Summed & Dot per future releases sulla mia etichetta.
Ti sei recentemente trasferito a Parigi per dedicarti maggiormente alle produzioni e al deejaying. Pensi che in questo l’Europa sia più avanti rispetto al resto del mondo?
Essere in Europa, mi consente di suonare in molti paesi diversi rispetto agli Stati Uniti con le 12 ore di volo da San Francisco all’Europa. Alla fine della giornata, mi considero più un dj che un producer, ma essere in Europa mi ispira anche di più a lavorare in studio per proporre nuove idee. Ora sto per creare alcuni dei miei lavori migliori, lo sento. E sì, credo che l’Europa sia più avanti per quanto riguarda la musica elettronica.
A Parigi hai avuto modo di conoscere molti artisti con i quali dare vita ad altre collaborazioni. Oltre a produzioni singole, sappiamo del tuo attuale progetto con Chris Carrier per un album su Adult Only e del tuo progetto con DJ Wild. Vuoi darci qualche anticipazione su quanto sta uscendo?
L’album con Chris, posso dire che sarà qualcosa di super speciale – abbiamo iniziato i primi 3 brani, sono dei classici firmati “Hector & Chris” – roba che ama chiunque! L’idea è quella di mettere assieme i nostri stili diversi. E la traccia su cui sto lavorando con Dj W!ld è un seguito di “Take A Trip”, e non vedo l’ora di concluderla… sarà pazzesca! Ho anche un bel calendario già stilato per le uscite sulle mie etichette, Minority Music & The Factory. Ci saranno alcuni volti nuovi e poi oltre a me, i classici artisti che continuano a creare uscite fantastiche per le etichette.
House music never dies. Tu che hai attraversato gli ultimi anni ’90 e il primo decennio degli anni 2000, come è cambiato ora questo genere negli anni?
Dagli anni ’90 è cambiato molto, allora non c’erano i CD, era tutto su vinile, nessun download digitale. Il vinile per me era tutto, però poi anche io ho cominciato ad usare i CD. Per me questo è stato un grande cambiamento, ma continuo a preferire il vinile e non suono con il portatile. Per me è molto di più di una semplice preferenza. Oggi la tecnologia ha giocato un ruolo enorme per il costante cambiamento della musica e per il lato commerciale delle cose… Vedo che negli ultimi 12 anni, con internet tutto il mercato discografico è stato quasi sostituito dal mondo digitale; una cosa buona in alcuni aspetti, ma ancora mi mancano quei giorni in cui passavo nel negozio di dischi.
Per quanto riguarda l’evoluzione della musica, posso dire che mi piace quello che sta venendo fuori in questo periodo, ma a mio parere alcuni tra i migliori dischi house sono sicuramente fatti negli anni ’90.
L’House music non morirà mai.
Ti ringraziamo per la disponibilità Hector! A presto!
English version:
It ‘s true. Dj born and not made. Hector Moralez seems to be the classic example. Adolescence spent between blues and soul father’s records and turntable hooked up to mother’s stereo. His sympathy and enthusiasm certainly did not leave indifferent people like Phil Weeks, Chris Carrier and DJ Wild, able to convince him to leave the U.S. to Paris to focus on his production. A smart move given the successes that made him a protagonist as a soloist and as Fries and Bridges. Now the future is more prosperous with hot projects and dope releases on his labels. All joined by one big passion for house music.
Hi Hector, welcome to Soundwall.
Your adolescence is made of sacrifice and hours of practice from the age of 17 years, what prompted you to get closer to the world of house music?
As far back as age 11, I knew I wanted to DJ. My Mother would let me hook up my turntables to her stereo and take the gear to the back yard and I would DJ for my neighborhood. But, it was graffiti and break dancing that brought me closer to House Music. As a kid, I would go out at night to underground events to dance all night until the morning. At these events, I discovered what House Music was all about and the passion for Deejaying. Listening to DJ’s like Doc Martin, Tony Hewitt and Mark Farina
Latin roots, funk, jazz, hip hop, soul were your main influences. How do these different genres have you helped in your productions?
I would say for me, the influence comes from the soul of those types of genres and the feeling I get from them. This inspires me to apply the same kind of feeling and soul into my music production. All of my influences in music, play a part in my production. Growing up I listened to a lot of Oldies, Rhythm & Blues, and Soul music with my Father and I think this is why I love sampling those types of records today. I’m always listening out for new ideas and sounds to sample. I enjoy being creative especially in the studio.
Important to you was the meeting with Phil Weeks, with whom you started the project “Fries and Bridges”. What can you say about our relationship with Phil and the way you produce?
My relationship with Phil is solid. We are great friends above all – it’s been like this since the day we met, over 10 years ago. We live closer now in Paris, and we’re able to work a lot more, than we have before. This is great for us, since having to work the way we did for all these years – this is a huge advantage. We always have fun in the studio and the chemistry between us is like no other.. I really like what we do and how we do it – we the brand.
You’ve released on different labels as Robsoul Recordings, Music For Freaks, Nightshift, Vista, Brique Rouge, Detour, Doubledown …among all these, what of these do you remember with great pleasure?
Music For Freaks was a turning point that I’ll never forget and it was my first official Fries & Bridges EP with Phil, this experience was something we’ll both always remember. It was exciting but really all of them I would say were fun to make, for sure! Each release was an important step for me through out the years. And honestly, every project was made with love from the heart so they’re all my favorites!
2011 will be a fruitful year for your productions. We will see other new realeases (also with an Italian label, Killa Tunes). What do you think about the electronic music of our country? Do you know any track or artist you like?
I’ve heard great stories about Italy and about how the music scene is driving there like nowhere else in the world. I look forward to playing there for the first time in July, and to experience this myself! I do receive lot’s of promos from Italian producers.. I really take the time to listen through everything and I like the production coming from Italy.. I’ll play it! I’ve signed a few trax from cats like Flavio Folco and Summed & Dot for future releases on my labels.
Have you recently moved to Paris to focus more time to production to deejaying. Do you think now Europe is ahead of the rest of the world for this kind of music?
Both. Being in Europe allows me to play a lot of different countries as opposed to the States with the 12 hour flights from San Francisco to Europe. At the end of the day, I consider myself more of a DJ than a Producer, but being in Europe also inspires me to work harder in the studio and come up with new ideas. I definitely feel I’m going to create some of my best work yet.. And, yes – I think Europe is more advanced when it comes to electronic music.
In Paris you got to know many artists who give life to other collaborations. In addition to individual productions, we know your current project with Chris Carrier for an album on Adult Only and also a project with DJ Wild. Do you want to give us a preview of what is coming out?
As for the album with Chris.. I can say it’s going to be something super special – the first 3 tracks we’ve started are Classic “Hector & Chris” – shit that everyone loves! The project is to show our different styles together. And the next track I’m working on with DJ W!lld is a follow up to “Take A Trip”, and I look forward to it.. it’s going to be crazy! I also have a nice release schedule lined up for my labels, Minority Music & The Factory. Adding some new faces and classic hard hitters from myself and the family of artist’s that continue to create dope releases for the labels.
House music never dies. You who have gone through the last 90 years and the first decade of the 2000s, how has it changed now this genre over the years?
A lot has changed since the 90’s, back then there were no CD’s being played at parties it was all vinyl, no digital downloads. vinyl was all I use played then, for sure I am only playing CD’s now so this was a big change for me but I still press vinyl for the heads and I don’t play with a laptop. It’s more of a preference thing for me. Today technology has played a huge part in this constant change for the music and the business side of things.. I see that the past 12 years with the internet and the whole record market getting pushed to the side by the digital world has been good in a lot of ways but still kind of miss those record shop days!
As far as the music goes, I love what’s coming out these days some stuff better than others but I have to say some of the best House records were definitely made in the 90’s in my opinion.
House Music will never die.
We appreciate your availability Hector! See you soon!