Dietro al suggestivo nome Heterotic si nasconde il nuovo progetto di Mike Paradinas (aka µ-Ziq, aka boss supremo della Planet Mu, aka una delle personalità più influenti dell’elettronica contemporanea, che ve lo dico a fare) insieme alla moglie Lara Rix-Martin e a Nick Talbot, già noto ai frequentatori Warp come Gravenhurst. Ma soprattutto si nasconde una sorpresa nel taglio estetico: anche Paradinas vuole la sua personale dimensione “popular”. Persino uno come lui, visto da tutti come un innovatore coraggioso sempre alla ricerca di formule e iniziative pensate per un pubblico esclusivo, siano esse le teorie braindance e drill’n’bass della sua discografia o le spinte footwork di oggi, può sentire il bisogno di una svolta compiacente. Nemmeno sei mesi fa ci raccontava su queste pagine di essere “interessato all’innovazione in musica, che sia legata alla forma, alla melodia, al ritmo” eppure si presenta con un album di forme dal facile assorbimento e modalità comunicative riconoscibili ai più. Come a dire che anche i migliori cedono alle sirene della larga fruizione, e che i nostri recenti ragionamenti sul pop che assorbe tutto non fanno poi tanta fatica a trovare argomenti a favore.
Si dichiara esplicitamente influenzato dai Fleetwood Mac e dalla Nu Groove Records, eppure le otto tracce stupiscono più per le affinità house emozionali (“Bliss”) o per certe ambizioni technopop (“Blue Light,” in bilico tra le strings of life di Derrick May e le superfici lucide dei New Order). Ma soprattutto, gran parte dell’album si rivolge proprio a un certo modo di “fare elettronica” ben noto al pubblico, e viene facile riconoscere l’exploit degli XX in Wartime, gli impianti dreamy-ambient cantati in Slumber o la black celebration dei Depeche Mode in Robo Corp. Il che non va visto con accezione necessariamente negativa: Paradinas tiene in maniera particolare a trasmettere sensazioni e queste sono semplicemente le modalità più spontanee e immediate per raggiungere la sensibilità del suo pubblico. Non è l’unico caso recente di elettronica che rispolvera i suoi vecchi trucchi per ingraziarsi un pubblico più generalista (gli ultimi casi, sebben in ambiti e modalità differenti, son stati Alex Smoke come Wraetlic, Jamie Lidell e Lusine), eppure Heterotic può esser quello che convincerà di più, per quella genuinità delle emozioni che non passerà inosservata. Il disco funziona per i suoi propositi di partenza, l’unica cosa che chiede è di abbandonare certe aspettative legate al nome coinvolto. E magari qualche pregiudizio.