Il 25 Marzo Hideout sbarca a Miami, in compagnia dello showcase di Moon Harbour di Matthias Tanzamann, come è nato questo party “tra amici”?
Diciamo che essenzialmente si basa sul rispetto reciproco , ci conosciamo da anni e inoltre Davide condivide con lui la residenza al DC10… quando abbiamo pensato a Miami, l’idea e’ piaciuta a tutti e tre.
Nonostante il progetto Hideout sia recente, siete già riusciti a portarlo al WMC di Miami, considerate questo traguardo un punto di partenza per la vostra label o un punto di arrivo?
Questo lavoro e’ una continua mutazione.. ti puoi prefiggere obbiettivi, una volta raggiunti per strada se ne aggiungeranno sempre altri, e ti rendi conto che e’ una continua “partenza”.. quindi non ho mai ragionato in termini di “arrivo”. L’anno scorso e’ stata la prima volta che ci presentavamo a Miami con Hideout e nonostante la giovissima eta’ della label ci siamo resi conto dell’attenzione che la cosa stava suscitando.. dopo l’ultimo anno di lavoro molto intenso a livello di releases e parties ci siamo detti, quest’anno regaliamoci una cosa speciale con e per i nostri amici e supporters.. Mathias e’ stato molto entusiasta. Volutamente abbiamo deciso per un day party, al The National, location molto Miami Style.. Ci saranno amici ed artisti delle rispettive labels come Ali “Dubfire”, Audiofly, Guti, Luna City Express, Boris Werner, Arado e la nostra Carola Pisaturo.
I vostri showcase hanno toccato piazze importanti come Ibiza, la stessa Barcellona, New York, Tokyo, Londra…cosa ci dobbiamo aspettare nell’immediato futuro?
Il prossimo appuntamento sarà sicuramente il Sonar 2011, abbiamo già delle idee.. Durante l’estate ci saranno altri eventi speciali di cui uno che vedrà’ HIDEOUT al DC10 di Ibiza.
Hideout ci ha abituato in poco tempo a release di qualità e a vere bombe da dancefloor, cosa ha in mente la coppia Bacchetti/Squillace per i prossimi mesi?
Durante un tour di fine anno, io e Davide abbiamo passato più un mese insieme, di cui 2 settimane a Tokyo, con noi avevamo tutto per fare musica..in più questa vista mozzafiato sulla città che di notte e’ una cosa unica, atmosfera futuristica e sospesa, lavorando con questo scenario unico e’ venuta fuori una cosa molto romantica, per niente asiatica ma molto mediterranea, direi latina, molto passionale… questo succede sempre in tour, io personalmente mi ritrovo ad ascoltare sul mio ipad musica italiana quando sono lontano dal mio paese, e quando invece sono qua in Europa faccio il contrario… un meccanismo affascinante che ha colpito di nuovo anche in questo caso… Insomma le “farfalle” hanno preso il volo e tra poco le sentirete ballare.. permetteteci questa sorpresa.
Hideout è un progetto di due italiani che vivono all’estero, non si tratta della “solita” Berlino, ma di Barcellona: quanto ha influito questa città sul vostro progetto?
Alla fine c’e’ stata questa attrazione, la voglia di fare questo progetto insieme…e sapevavo di essere pronti. Di fatto logisticamente la città’ ci ha aiutato moltissimo, abitiamo a 300mt l’uno dall’altro.. l’energia che la città ti offre e’ totalmente di versa ad una Londra o Berlino, qua e’ tutto più solare, Barcellona e’ colore, e’ rumba.. se la dovessi paragonare ad una città italiana direi sicuramente Napoli.. forse il suo segreto e’ proprio questo.