Dunque, la situazione in questo periodo dell’anno è abbastanza chiara: nuovi album ne escono pochi (con marzo/aprile alle spalle e settembre ancora lontano, sì, è quel periodo dell’anno), la sete quotidiana di nuova musica fa fatica a trovare soddisfazione, la mattina esci di casa, accendi il lettore e ti ritrovi a scorrere dischi che grossomodo hai già assimilato. Ti dedichi a qualche recupero, magari riascolti con più attenzione quel disco che avevi preso due mesi fa e verifichi se ha qualcos’altro da dire. Ma la voglia di energie nuove resta. Per fortuna è estate e la soluzione esiste: i mix. È il momento in cui i festival fioccano, le serate a Ibiza entrano nel periodo caldo e una compilation è il modo migliore per assorbire lo stato dell’arte di una scena, riprendere i mixati di qualche artista blasonato o infilarsi dentro qualche nicchia sonora ancora da approfondire. Qui i nostri lettori digitali son zeppi di mixati al momento e di seguito vi segnaliamo i più validi per l’estate in corso. Alcuni recentissimi, altri usciti alcuni mesi fa, rigorosamente distinti per aree tematiche, così che possiate indirizzare subito l’ascolto più prossimo ai vostri gusti.
A cominciare dal capitolo house, che al momento è il più grosso e multisfaccettato. Ve lo proponiamo col mix qui sopra, in modo un pizzico provocatorio, giusto per mettere quanto più a fuoco possibile la fotografia della house attuale. Perché da qualche anno la house è il sound che si è impossessato di tutte le sfumature proprie dell’onda dance tornata a popolare radio e tv a livello massivo, per cui lo spetto coperto al momento è vastissimo. E se siete tra quelli che ci tengono a “sentire il momento“, l’ultimo Pacha Underground vi tocca. Tre dischi capaci di sfoggiare il lato più radiofonico della house attuale, quello che ti sforna le hit che tutt’Europa canta, direttamente da quell’isoletta balearica che tutti conosciamo come base del suono estivo. Poi ovvio, non è l’unico volto offerto dalla house al momento. A voler scorrere diverse gradazioni di underground si può passare prima dalle due ore di deep solare tirati fuori qualche tempo fa da Pete Tong e Gorgon City per “Miami 2015”, poi tra le nuance deep proposte anche quest’anno dalla cara Azuli Records e alla fine chiudere con le 4 ore di selezione “Most Rated 2015” della Defected. Così lo spettro è completo. Ma se quel che vi preme è toccare con mano l’attimo… beh, la house oggi è nel suo momento più catchy e la compila Pacha ne è lo specchio più fedele.
Anche nella faccenda bass&beats, a dire il vero, le cose si sono andate facendo parecchio sfacciate. Gli anni della vera e propria ricerca sperimentale in effetti li abbiamo alle spalle e oggi il processo è più orientato a conciliare le intuizioni con il sound che possa tirare di più sul pubblico. O forse, più semplicemente, è estate ed è anche giusto che la musica debba farsi più diretta e accattivante. Comunque sia, anche qui esiste uno stato dell’arte e potrebbe non essere una cattiva idea andarselo a prendere nella tana del lupo. Dove il lupo è Skrillex (l’avete visto anche al Sónar) e la tana è la sua OWSLA, da cogliere al meglio con la “Spring Compilation” di marzo che ha disegnato il profilo meno aggressivo, più grazioso che l’EDM può avere oggi. Poi ok, mica bisogna per forza farsi piacere l’EDM. Anzi, noi l’approccio bass lontano dall’EDM ve lo raccomandiamo con forza e vi invitiamo a volare virtualmente a Los Angeles con AC Slater, che proprio pochi giorni fa ha pubblicato “This is Night Bass Vol. 1“, sette tracce che rappresentano perfettamente il concetto di bass music come lo si intende nelle serate regolari a nome Night Bass (spoiler alert: c’è tanta di quella garage ormai punto fermo dei gusti contemporanei). Però se volete fantasia e coraggio, quella che vi consigliamo più di tutti è la issue Diplo & Friends firmata Happy Colors & Aquadrop. Dove c’è tutto, cacchio. Compreso tutto il carattere italiano che viene fuori dopo la prima ora e che alla Mad Decent iniziano a invidiarci non poco. “We got the best pizza“. Maledetto Aquadrop.
E la techno? Beh, la techno non riflette esattamente lo spirito estivo diretto di cui stiamo parlando. Ha un’immagine di serietà e sostanza da difendere, la techno, il ruolo di baluardo di difesa contro le trasformazioni da big room che stan vivendo house & beats ormai ce l’ha tatuato in fronte e non intende (ancora) separarsene. Quindi quel che si può fare è prendersi un po’ di tempo (di notte, quando la calura va via e il party è finito) e rifarsi di nuovo i viaggi sul “DJ-Kicks” di Nina Kraviz e sul “FabricLive.79” di Jimmy Edgar, ossia gli attesi mixati usciti quest’anno di due tra i techno dj più fantasiosi e convincenti del momento. Che fanno la loro figura, pieno di sostanza e chicche storiche il primo, più personale e rigidamente aderente alla propria visione produttiva il secondo. Ma che non sono wow come i mix dei numeri uno sarebbero dovuti essere. Oppure si può scommettere sulla fantasia e farsi prendere a schiaffi in faccia dalla prima compilation della Nervous Horizon, l’etichetta londinese che sta guadagnandosi consensi sempre crescenti per quel modo di produrre grintoso e lontano dai soliti pattern già noti. E anche qui c’è un bel po’ di Italia capace di guardare oltre. Siatene fieri.