Continua la rubrica “how to approach..”, dopo Santos e Subb-an vogliamo sapere da Tim Xavier come entra nel mood giusto per il party. Tim Xavier non è un novellino del clubbing mondiale, dj & producer ma soprauttto maestro nel mastering ha collaborato con label come Clink, Cocoon, Minus, Sci-Tec, Podium, Timefog, Little Helpers, Sleaze, Droid Behavior e ovviamente per la sua LTD400.
Ciao Tim, sei solito prepararti meticolosamente alla serata o vivi il party in modo spensierato?
Il modo in cui preparo le serate di solito varia in base al fatto di avere musica e promo nuovi da suonare o no. Per prepararmi ho bisogno di un paio di ore il venerdì “nel mio studio berlinese” o in hotel prima del mio set. Comunque a prescindere da quanto cerchi di pianificare le cose mi riduco sempre all’ultimo minuto, cosa che in genere preferisco, mi da la tensione giusta e mi tiene sul pezzo. Normalmente prepararo nuove playlist ogni settimana, ma è anche molto importante provare le tracce nuove che ho intenzione di suonare e avere un pò di tempo per “assimilarle”. Non è mai bello arrivare ad una serata e suonare dei pezzi che non ho mai suonato prima…anche se ogni tanto mi capita di farlo e devo dire che a volte funziona!
Ti informi mai su dove suonerai, sul tipo di pubblico e di cosa tira in quel determinato club?
Preferisco assolutamente informarmi sul sito del club per vedere gli ospiti passati, le indicazioni per come raggiungere il posto ecc… specialmente in Italia. Amo l’Italia….amo amo amo l’Italia…Ma una volta ho suonato in Sardegna…dove? Bene la notte cominciò ad Alghero e l’headliner di quella serata era uno di quei dj “hard gabber” e ovviamente nessuno in quel locale era interessato alla mia musica o al mio set (ero l’opener di quella serata). Dopo il mio set “Mister gabber” infiammò il locale. Dopo la serata il promoter mi chiamò un taxi per tornare in hotel a Sassari e il giorno dopo mi misero su un autobus per Olbia. Il bus era pieno di ravers strafatti che ascoltavano gabber a tutto volume 🙁 All’arrivo ho dovuto raggiungere a piedi l’aeroporto dall’autostrada passando attraverso una prato con erba alta un metro…terribile!!! Quindi direi di sì, preferisco decisamente informarmi prima sul club e su chi mi sta ingaggiando 🙂
Ti soffermi mai sul dj che apre la serata o preferisci entrare ed imporre il tuo sound?
Se sono l’headliner della serata mi piace arrivare al locale e scoprire che il resident riesce a tenere a bada la situazione con un buon mix tra house e techno (senza esagerare però). Se chi apre invece ci sta dando giù pesante di solito mi tocca cambiare strategia. A volte andare un po più in profondità può aiutare in certe situazioni! Ma normalmente la performance di chi apre non è mai un problema…ho un paio di assi nella manica per ogni situazione.
Ti capita mai di pensare “voglio assolutamente suonare questo disco stasera”?
Prima di suonare ho sempre in programma qualche traccia speciale da mettere…a maggior ragione quando ho del materiale nuovo che voglio provare per la prima volta. In oltre dopo aver suonato una prima volta in una città o in una “zona”, la volta successiva è più facile capire quanto oltre ti puoi spingere. Mi piace spingermi più in là che posso nei miei set…
Quando suoni dal vivo hai paura di sbagliare o sei sempre sicuro della tua performance?
Penso che chiunque suoni dal vivo faccia dei piccoli errori qua e là, ma non se ne accorge mai nessuno! A volte gli errori possono rendere un set particolare e interessante. Per esempio mandare la clip sbagliata o lasciare su il reverb dopo un break…oops!
Come ti comporti con i promoter e il pubblico, preferisci interagire con tutti o vuoi il tuo spazio?
Preferisco interagire, soprattutto quando visito paesi o città stimolanti! Non mi piace restare chiuso in una camera d’hotel, almeno che non abbia del lavoro da finire. Dopo i miei set è facile beccarmi in giro per il locale o magari dopo all’after, di solito non mi capita mai di andarmene via prima almeno che non mi stia annoiando. Ma non sono neanche il tipo che si presenta all’apertura del locale. Un paio di volte mi è capitato di andare al sound check e il promoter avrà sicuramente pensato che mi piaccia starmene a zonzo per 4 ore in mezzo a gente che corre da una parte all’altra e lavora…no grazie! Credo che techno e house siano dei generi che portino molto a socializzare e come tali dovrebbero essere trattati, quindi personalmente cerco d’interagire il più possibile.
English Version:
Hello Tim, do you prepare your music meticulously before a gig or go into the situation carefree?
The way I prepare for a gig usually depends on whether I have new music & promos or not. I always need either a couple hours on Friday “in my Berlin studio” or a couple of hours in the hotel before my set time. NO matter how much I plan I always get things together at the last minute. I prefer last minute scrambling to get ready, it adds pressure and keeps me in the moment. But I normally always prepare new play lists every week, but for me it’s also really important to try and spend time “learning” all my new tracks I plan to play out. It’s always bad when I show up to a gig and end up playing a bunch of tracks I’ve never mixed before…I’m guilty of doing this here and there, however sometimes that scenario had a great outcome!
Do you need information about a venue you will play or the type of audience in attendence at a particular club?
I most definitely like to see a club website, past guests, travel info etc…etc… Especially in Italy. I love Italy…Love love love Italy…But one time I played in Sardinia. Where you say? well, the night started in Algehro and the headliner was a “hard gabber style DJ”, and obviously not a soul at the gig was interested in my music or my set (I was subsequently billed as the opener). Then after my set the place went off because of “mister gabber pants”. Next the taxi driver of the promoter drove me far away to the hotel, which was in Sassari, then the next morning, they put me on a bus to get a ride to Olbia. The bus was full of drugged up ravers listening to gabber at full volume 🙁 Then I had to walk through meter high grass from the expressway to the Olbia airport…terrible!! So yes, knowing who is booking me and the clubs reputation is always key 🙂
Do you ever dwell on the DJ who opened the evening or would you rather go in and impose your sound?
If I’m headlining it’s always nice to show up to the venue to discover a professional resident controlling the room with a balanced blend of house and techno (but never too hard). If the opener is going crazy and playing hard right away, I usually have re-think my strategy. Sometimes going deep can actually helps the room! But normally the opener’s performance is never an issue….I have a couple tricks up my sleeve for every situation.
Do you ever think “I definitely want to play this music tonight?
Before I play I definitely always have some special tunes planned…..especially when I have new material of my own to test out on the crowd. Furthermore once I have experience a city or “region” it’s always easy to judge how far I can push the crowd. I like to get as weird as possible in my sets….
When you play live are you afraid of making a mistake or you’re always sure of your performance?
I think all artists who play live make little mistakes here and there, but no one ever notices! Sometimes the mistakes can make a live set interesting and special. For instance triggering the wrong clip or leaving the reverb on after a break…oops!
What do you do with the promoters and the public, you prefer to interact with all or you just want your space?
I actually prefer to interact especially if I visit an interesting city or country! I don’t like to sit in the hotel room unless of course I absolutely have work to finish. After my sets I have been known to hang around, perhaps make it to the after party, I don’t usually leave right away unless I’m not having fun. However I’m not a big fan of showing up to a gig super early. A couple times I’ve gone to sound check and the promoter will assume I have no problem hanging around for the next 4 hours while people run around and work…no thanks! But in the end it’s all good…..I think Techno and House music is very social music and should be treated as so, therefore I choose to interact as much as possible.
[Traduzione a cura di: Patrizio Stavola]