Ciao Huxley, sei solito prepararti meticolosamente alla serata o vivi il party in modo spensierato?
Per niente. Tendo a giocare molto con i cd (e recentemente di nuovo I vinili). Ma non sono il tipo che mette solo una traccia sul cd, ne metto un po su ogni cd in modo da potermene portare in giro parecchie. Inoltre se suoni per la prima volta in un club/party potresti non sapere cosa funzionerà finchè non arrivi alla serata. Prevenire è meglio che curare.
Ti informi mai su dove suonerai, sul tipo di pubblico e di cosa tira in quel determinato club?
Non ce n’è bisogno. In genere prima cerco di parlare col promoter, via mail o skype qualsiasi altro mezzo. È bello sapere quali guest sono passati prima di te perchè questo può definire il mood del tipo di musica che vogliono. Comunque con questo modo di fare potresti finire a suonare qualcosa che non ti rappresenta, mentre io cerco sempre di metterci il marchio sui miei set. Non voglio essere scambiato con chi suona dopo di me. E quando hai questo tipo di approccio dovresti comunque cercare di non risultare noioso (fastidioso).
Ti soffermi mai sul dj che apre la serata o preferisci entrare ed imporre il tuo sound?
È bello arrivare presto per cercare di capire il mood della serata. Anche se in realtà non mi sbatto più di tanto. Può essere d’aiuto se suonano qualcosa che avevi intenzione di suonare tu e quindi a quel punto sai cosa evitare. Credo fermamente che sia importante suonare la musica adatta ma comunque bisogna restare coerenti con la propria identità di dj/producer.
Ti capita mai di pensare “voglio assolutamente suonare questo disco stasera”?
Sì! Assolutamente.Di questi tempi sono fortunato e m’inviano parecchia musica. Molto spesso c’è quella traccia che ti sconvolge così tanto che devi assolutamente condividerla con gli altri. Recentemente è successo per la nuova traccia di Clapz II Dogs, che uscirà presto su Glass Table. Realease davvero interessante. La prima volta che l’ho suonata è stata qualche settimana fa al Motel 1989 di Genova. È piaciuta molto infatti.
Quando suoni dal vivo hai paura di sbagliare o sei sempre sicuro della tua performance?
Quando era più giovane un po me la facevo sotto, ma adesso non sono più così nervoso. Un po di tensione è sempre d’aiuto, significa che fai attenzione a cosa suoni e a come suoni. Direi che più che tensione si tratta di eccitazione. Adoro suonare in ogni situazione, anche se ci sono solo 50 persone ad ascoltare.
Come ti comporti con i promoter e il pubblico, preferisci interagire con tutti o vuoi il tuo spazio?
Preferisco assolutamente interagire con I promoters e con la gente che incontro. Non capisco proprio alcune persone che la vedono tipo “mi presento, faccio il mio set e vaffanculo”. Il vero scopo del fare il dj è interagire. Sia con il pubblico che con la gente che organizza il party o qualsiasi altra persona. Ovviamente se hai un paio di date in una notte la cosa può essere un po difficile, ma se non è così sono sempre disponibile a scambiare due chiacchiere con la gente. Fare il dj continuamente in viaggio può essere una vita abbastanza solitaria a volte, quindi variare un po fa sempre bene. È bello andare a cena fuori con I promoter prima della serata, conoscerli un po. Nell’ultimo paio d’anni ho incontrato gente veramente grandiosa con la quale resterò probabilmente in contatto anche fuori dal contesto musicale.
English Version:
Hello Huxley, do you prepare your music meticulously before a gig or go into the situation carefree?
Not at all really. I tend to play off CDs (and more recently vinyl again). But, I’m not one for just putting one track on a cd, so I’ll just have a few on each, which means I can carry a lot around with me. Also if you are playing a new venue/night for the first time you may not really know what’s going to work until you get there. It’s better to be safe than sorry.
Do you need information about a venue you will play or the type of audience in attendance at a particular club?
Not really. I mean I try to speak to the promoter before hand, either by email or skype or something. It’s good to find out what past guests they have had as this can often set the mood for the type of music they want. However, I think you can get to caught up in this and just play something which doesn’t show off your own personality I always try and put my own mark on my sets. I don’t want to just be the same as the next guy. As soon as you do that you might as well not bother.
Do you ever dwell on the DJ who opened the evening or would you rather go in and impose your sound?
Again, it’s nice to get to a venue early to get a vibe of the place. I’m not too bothered though really. It helps if they play some of the music you were planning to play, so you know to steer clear of that. Again I definitely feel it’s important you always play music that will work but also stays true to your own identity as a dj/producer.
Do you ever think “I definitely want to play this music tonight”?
Yes! Definitely. I’m fortunate that I get sent a lot of music these days. Every so often there is that track that really blows you away so much you feel you have to share it with people. Most recently it was the new Clapz II Dogz track, Rain, which is coming out on Glass Table. That is such a cool record. The first time I got to play it was actually a few weeks ago at Motel 1989 in Genoa. It went down a treat as well.
When you play live are you afraid of making a mistake or you’re always sure of your performance?
When I was younger I use to shit myself a bit. But nowadays I don’t really get that nervous. A bit of pre-match nerves can help you keep on your game. It means you really pay attention to what you’re playing and how you play it. I would say it’s more excitement than nerves though, actually. Every time I play I still love it, even if there is only 50 people in the place.
What do you do with the promoters and the public, you prefer to interact with all or you just want your space?
I definitely prefer to interact with the promoters and crowd. I don’t really get the whole “just turn up and do my set, then fuck off” mentality some people have. The whole point of djing is interaction. Whether it’s with the crowd or the people who are running the party or whoever. Obviously if you have a few gigs in one night this can make it a bit difficult, but otherwise I’m always up for talking to people after or what have you. Traveling as a DJ can be a bit of a lonely existence at times, so it’s good to break this up. It’s always cool to go for dinner with the promoters first, get to know them a bit. Over the past couple of years I’ve met some great people who I will probably keep in touch with regardless of the music.
[Traduzione a cura di: Patrizio Stavola]