Fa strano pensare che Spring Attitude sia arrivato alla decima edizione, sorprende quasi: ma questo perché l’attitudine del festival romano è sempre stata fresca, agile, non retorica, poco incline a celebrarsi e molto invece a far star bene gli altri, esplorando il giusto e prendendosi dei rischi, ma senza mai prendersi mortalmente sul serio e darsi grandi allori. Un piglio sbarazzino, che però non deve mettere in ombra la grande professionalità di chi l’evento lo pensa, lo crea, lo porta a casa. Dieci anni è un traguardo importantissimo, che pochi in Italia possono vantare, e davvero non ci si arriva per caso. Magari pure a voi è capitato di organizzare un festival, o di essere in stretti contatti con chi l’ha fatto: se così è, avete chiarissimo in mente quanto arrivare in doppia cifra, come edizioni, sia un risultato di platino.
Anche quest’anno Spring Attitude si concede il “trick” di mantenere la “Attitudine Primaverile” sì, ma in autunno. Fuori le date: 10, 11 e 12 ottobre, con apertura alle redivive Ex Caserme Guido Reni e weekend intensissimo al MAXXI (location a dir poco splendida, un gioiello dell’architettura contemporanea mondiale). E fuori anche i primi nomi: essendo la decima edizione, l’idea è stata intanto di venire fuori con dieci nomi. Qui giusto un tocco di autocelebrazione forse, ma assolutamente giustificata e benvenuta: scorrendo l’elenco, ci sono molti artisti che sono legati a doppio filo al festival o alla serata L-Ektrica (aka, la “scintilla originaria” di SA).
Per quanto riguarda quest’ultima, Laurent Garnier ed Ellen Allien hanno fatto delle serate epiche (ed extralarge) negli anni passati; per quanto riguarda il festival, Spring Attitude è stato uno dei punti di svolta del decollo di Cosmo ed è inevitabile che lo spin off più “clubbaro” della galassia di energia che ruota attorno a lui, ovvero l’armata Ivreatronic, non manchi in line up (…e sì, se ve lo state chiedendo ci sarà anche lui, oltre a Foresta, Enea Pascal e SPLENDORE). Pure per Myss Keta il passaggio l’anno scorso dal festival romano è stato un punto focale nella sua crescita, con un Main Stage pieno e ribollente d’entusiasmo: il suo ritorno avviene praticamente per acclamazione.
Al solito però non mancano le esplorazioni: quelle oblique, tra electro e preziosità, di Elena Colombi; quelle più feroci degli Zenker Brothers; quelle epiche e velenosamente dico-cinematiche, nella prestigiosa collaborazione a due tra Heinrich Dressel e l’ex Goblin Federico Amorosi; quelle esoteriche del bravissimo Mai Mai Mai; quelle fresche tra pop, trap ed inquitudine del duo Altarboy.
…e poi, infine, c’è un signore chiamato Andrew Weatherall. Che non ha bisogno di troppe presentazioni, no? Insomma, come primo mazzo da dieci nomi da calare sul piatto, si sono fatte le cose per bene. Dieci anni sono tanti. Dieci anni sono preziosi. Dieci anni vanno festeggiati tutti assieme. Forse è il caso di segnarsi già un weekend a Roma, per metà ottobre.