…arte, passione, l’anima della musica, un selezionatore, colui che crea ed interpreta, colui che mette il disco giusto al momento giusto, colui che fa divertire, colui che fa spettacolo, un creatore di tendenze, colui che crea emozioni, uno stile di vita, una persona in grado di rendere il set un unico disco…
Tutto ha inizio, più o meno, negli anni ’60 in America dove il dj aveva il compito di mettere un disco dopo l’altro (premetto che i dischi erano di proprietà del locale quindi acquistati dal proprietario, quindi il dj si presentava a mani vuote senza borse, borsette varie o pc inutili…) ed, ogni tanto, effettuare avvisi con il microfono. Grazie alla “Febbre del sabato sera” negli anni ’70, la discoteca e la figura del deejay acquisirono sempre più importanza. Il Loft di Dave Mancuso inaugurò l’inizio di una nuova era ospitando dj del calibro di Larry Levan, Frankie Knuckles, Nicky Siano, Francois Kevorkian e Larry Heard che a quei tempi erano semplici selezionatori amanti di quel sound garage del passato (Apro una parentesi per sottolineare che il dj di allora percepiva una retribuzione pari o inferiore a quella di un barista). Negli anni ’90 i dj, ormai popolari, divennero gli idoli dei clubbers i quali presero a muoversi da una città all’altra per seguire i loro dj preferiti.
Mi ricordo qualche anno fa quando ad un bambino gli si chiedeva cosa avrebbe voluto fare da grande, la risposta era sempre la stessa: il calciatore. Ma come ogni cosa, tutto cambia, certamente questo desiderio non scomparirà mai dalla loro testa ma è stato sicuramente affiancanto da un’altra attività altrettanto proficua e divertente: il disc jockey, l’intrattenitore per eccellenza delle masse.
Il dj, colui che con la tecnica del mixaggio ed un background musicale degno di nota è capace di unire più tracce in sequenza con l’ausilio di supporti musicali come il disco vinile, il cd o il computer, in modo da ottenere un unico flusso musicale che risulti piacevole all’ascoltatore. Oggi molti dj sono considerati delle star del mondo della musica impegnati in tournée, serate, e altre attività imprenditoriali connesse al mondo della discografia tale da creare una vera e propria industria legata alla figura del dj. E’ da segnalare, di conseguenza, il fenomeno, soprattutto negli ultimi anni, di un notevole incremento del numero di dj o presunti tali favorito soprattutto dall’avvento del digitale, dalla pirateria discografica, da internet, e dai più sofisticati lettori cdj. Quindi mentre per un calciatore serve allenamento e fatica, per un dj (o presunto tale) potrebbe servire un buon aggancio manageriale, un pizzico di fortuna, e magari senza nè esperienza nè gavetta, il gioco è fatto…
Ma i risultati? Lascio a voi l’ardua sentenza…
In fin dei conti “la gente della notte” non è esclusivamente, come si dice spesso, drogata ed ignorante; ovviamente “la pecora nera” è in ogni gregge ma non per questo tutti devono essere considerati pecorelle smarrite…