“Ladies and gentlemen, you are now traveling on the Monki express. Hope you’re having a pleasant journey“, dice la voce di Champo nel pezzo centrale dell’ultimo FabricLive. No amico, niente di più sbagliato. Questo di Monki non è un viaggio. Un viaggio comincia in un luogo ben preciso e procede gradualmente verso la destinazione, lasciando che la vista fuori dal finestrino muti progressivamente secondo la naturale evoluzione dei posti di passaggio. Puoi anche non sapere dove stai andando, ma resta sempre possibile osservare le cose cambiare con gli spazi e i tempi della natura. Senza salti. Senza buchi. Con la continuità tipica dei fenomeni reali.
“FabricLive 81” non è così. “FabricLive 81” è un mix orgasmatronico di pezzi dalle origini più disparate, messi insieme con un entusiasmo e un’inventiva che avrebbe portato chiunque altro a un risultato di dubbio gusto. Chiunque altro, ma non uno dei migliori selector in circolazione qual è Monki. 22 tracce che son 22 feste diverse, ognuna con uno spirito differente dall’altra. Uno spaccato letale dell’eclettismo della producer già nota ai clubbers londinesi e al pubblico di Rinse FM e BBC, con diverse tracce unreleased, un ventaglio di generi che tocca disco, funky, deep, techno, tropical beats, house, acid e che vanta veri e propri colpi di genio. Come quando al giro di boa troviamo l’incastro perfetto tra un pezzo Defected, la Panorama version di “It’s You” degli FCL, e uno Numbers, il giro killer di “Pride” firmato Adesse Version, messi insieme a creare il connubbio perfetto tra mistero e happy mood. E allora alzi le mani e ti arrendi. Di Monki ce n’è una sola e questo FabricLive è il migliore dai tempi di… Oneman? Digital Soundboy Soundsystem? Caspa & Rusko? Sceglietelo voi il più riuscito tra quelli degli ultimi anni. Tanto Monki li batte tutti.