In un’epoca di superlativi, in cui sul web si sprecano sempre più troppi complimenti (consigliamo un bell’articolo di Simone Stefanini su Rockit in proposito), un titolo del genere potrebbe anche sembrarvi “gratuito”, il solito modo ormai diffusissimo per cui “fare informazione” e “vendere merce” sono pratiche che si sovrappongono. E’ un tema fondamentale, già citato in passato e soprattutto ci torneremo sopra di sicuro. Ma una cosa è certa: di sicuro l’edizione 2022 dello storico festival bolognese è, almeno sulla carta, bellissima. Tanto da farci azzardare l’ipotesi che sì, sia la migliore di sempre.
Non sarà quella che fa i record di numeri (non si è più negli spazi della Fiera, e DumBO per quanto capiente non va oltre ad un certo limite). Non sarà quella con le location più incredibili (anzi, ci sono molti ritorni al passato, ma sono davvero benvenuti: essere incastonati nel cuore medievale della città con Palazzo Re Enzo, tornare in un posto molto easy ed accogliente come il TPO). Non sarà nulla di tutto questo, ma il lungo percorso di ripresa iniziato dopo la grande debacle di qualche anno fa ha raggiunto a nostro modo di vedere un grado di equilibrio e di salute notevolissimo.
Troviamo infatti davvero splendido l’impianto della line up e il modo in cui sono distribuiti gli equilibri. Premesso che per quanto ci riguarda se hai Laurent Garnier come headliner parti già col nostro favore (e col favore di chiunque mastichi più di musica che di Instagram), l’equilibrio tra act consolidati – ma spesso con set nuovi, o comunque con ritorni nel “giro giusto” significativi – e scommesse sui nomi emergenti è uno dei migliori che abbiamo visto in anni ed anni di line up. Per i primi ci sono protagonisti come Ben Frost, Miss Kittin & The Hacker, Pantha Du Prince, volendo possiamo mettere nel listone anche Zenker Brothers e Skee Mask e sì, ormai troviamo giusto metterci anche la bravissima e giustamente celebrata Caterina Barbieri.
Per i secondi, lo sguardo adottato è davvero incisivo, senza preconcetti, curioso, attento, informato: da Lyra Pramuk a Mario Batkovic, da Loraine James a Sofie Birch, da Gabor Lazar a Phelimuncasi, e poi ancora TSVI ed Object Blue, Giant Swan, Carmen Villain, Courtesy. Già la metà di questi nomi sarebbe sufficiente per parlare di festival dove sarà possibile fare bellissime scoperte (o, se invece sono nomi che avete già bazzicato tramite passaparola, finalmente li potete mettere alla prova sul live).
Terzo pilastro del nostro entusiasmo è quello rappresentato dalla presenza (nutrita e pienissima di progetti particolari, interessanti e magari addirittura commissionati dallo stesso festival) di artisti di casa nostra. Dal progetto speciale Salò (Mai Mai Mai e Demented Burrocacao assieme a Giacomo Mancini ed Emiliano Maggi) all’incontro tra la bravissima Laura Agnusdei e Daniele Fabris o a quello tra Eva Geist e Lamusa II, e poi ancora Nziria – davvero curiosissimi di sentirla dal vivo – e un plotone di persone che alza il livello del deejaying di casa nostra (Luce Clandestina, Carolina Martines, Speaking Minds…).
Davvero: dal 6 all’8 ottobre (con preview il 5), Bologna ospita un festival che è tornato ad essere uno dei migliori festival italiani e, anzi, uno dei più interessanti festival europei di musica elettronica di qualità, col giusto equilibrio tra ricerca e ballo, tra divertimento e scoperta. Resta sempre qualche incognita, a partire dall’acustica di Palazzo Re Enzo e DumBO che in passato aveva dimostrato di essere un po’ difficile da gestire. Ma poter passare un weekend lungo a Bologna, città sempre meravigliosamente accogliente, immergendosi in un “discorso” artistico di questo tipo è una di quelle cose per cui vale veramente la pena stanziare un po’ del vostro budget mensile. Andrete a star bene. E darete il vostro sostegno ad un festival che ha fatto cose splendide ma che ha anche passato momenti bui ed errori e gigantismi, ma dopo di essi si è ripreso con grande onestà, passo dopo passo, con crescente consapevolezza e qualità. Informazioni, biglietti e quant’altro qui. Ah, una dritta: non perdetevi i talk tardopomeridiani con Laurent Garnier, Caterina Barbieri, Nziria.