Un bel documento. Un doppio documento: il primo set in assoluto di DJ Rashad in Germania (e uno dei suoi primissimi in Europa), il tutto all’Horst Kreuzberg. DJ Rashad come sapete purtroppo non è più tra noi, e ha lasciato un vuoto tra molte persone e molti appassionati di musica. Ma nel suo piccolo anche l’Horst Kreuzberg rappresenta una perdita: un club che non c’è più, sloggiato in malo modo dalla proprietà delle mura, con un preavviso nullo e con modi piuttosto bruschi – qualcosa che di sicuro non si meritava se guardiamo al bellissimo lavoro che aveva fatto durante la sua attività, con una programmazione quasi sempre intelligente, ricercata, per nulla paracula, e che ha avuto l’onore di ospitare per un sacco di tempo le leggendarie serate targate Wax Treatment, lì dove l’elettronica diventa quasi una “religione del suono”.
Dell’Horst ci resta il ricordo, ma Berlino di sicuro sa e saprà tirare fuori altre venue in grado di soddisfare i gusti più esigenti. DJ Rashad purtroppo potrà vivere solo nei nostri ricordi e con questi lasciti: la sua cifra sonora nervosa, tesa, adrenalinica – davvero emblematica per quel fenomeno chiamato footwork – qua si manifesta tutta, in modo in realtà ancora più brutale e tagliente rispetto alle sue produzioni. Dovendo segnalare un momento topico, la versione velocizzata di “I Feel For You” di Chaka Khan che ad un certo punto fa planare a due terzi del set racconta nel bene e nel male veramente tanto di un genere musicale: della sua etica, della sua estetica.