Ok, non stiamo parlando di quando si creavano i grandi conglomerati prog (Emerson, Lake & Palmer anyone?) o fusion, ma un certo sapore da anni ’70 c’è, eccome. I migliori anni ’70. Quando la musica era avventura, esplorazione; e quando i grandi – o i talenti emergenti – di un genere musicale spesso e volentieri si univano, per creare dei progetti ex novo. DayKoda e Studio Murena non saranno delle star intergalattiche ma, in momenti diversi, sono fra le realtà italiane per cui più ci siamo esposti (qui e qui). E non ne siamo per nulla pentiti. Lo abbiamo fatto prima ancora di sapere che c’erano degli intrecci fra i due – prima di tutto logistici, leggi robe di coinquilinaggio milanese.
Ad ogni modo: una parte degli Studio Murena e DayKoda hanno deciso di dare vita ad un progetto congiunto, Bo!led. Non fatevelo sfuggire perché sì, per noi questo è veramente un piccolo Dream Team, un supergruppo. Appunto, anni ’70: quando il jazz improvvisamente si staccava dal suo passato (e dal suo presente) ed andava ad inseguire la contemporaneità, la fuga psichedelica, il suono elettrificato, la voglia di avvolgere l’ascoltatore da un lato e di stravolgere i canoni di fruizione dall’altro. E’ da lì che si (ri)parte, con un’aggiunta di stile post-rock “colto” à la Tortoise, con una prima release che è davvero un viaggio – e vi embeddiamo subito qua sotto la faccenda. Ma attenzione, dopo arriva il bello, dopo arriva la sorpresa.
Visto che quando si è artisti con piglio il piglio suddetto va a toccare un po’ tutto quanto, i Bo!led hanno deciso di mettere in circolazione un video delizioso che siamo felicissimi di presentare in anteprima. L’ambientazione nippo-sino-surreale “disegnata” dai registi Alice Bulloni e Stefano The Man è davvero un gioiellino, lo potete vedere voi stessi. Dà il sapore sonoro del progetto ma al tempo stesso si diverte a giocare con canoni estetici, grafiche, ironie ed esercizi di stile. Vorremmo davvero più video così, sì. E sempre complimenti a Beat Machine per le belle cose che porta avanti.