Non c’è voluto molto, lo scorso anno, per capire che la sfida che la Rotonda Beach Club intendeva raccogliere era decisamente ambiziosa, ma comunque ampiamente alla sua portata: trasformare uno stabilimento sul lungomare di Terracina in uno dei club più importanti d’Italia facendo leva sulla passione del suo pubblico e sui punti di forza, innegabili, di un territorio che ha davvero tanto, tantissimo da offrire. Se d’inverno, infatti, c’è il Ribbon Club – che della Rotonda è partner dal “party zero” – a dettare il ritmo con una programmazione techno-oriented decisamente di spessore, l’estate pontina da tempo soffre l’assenza di una realtà in grado di competere coi grandi poli elettronici dello Stivale (con il Salento a dettar legge). In questo contesto il team della Rotonda ha deciso di insinuarsi, puntando su una programmazione dal respiro europeo e su una struttura nuova di zecca che strizza l’occhio a quei locali che amiamo frequentare quando ci muoviamo tra Ibiza, Formentera e la Puglia.
Domenica 29 aprile, seguendo la fortunata tradizione che ha visto Ellen Allien dare inizio alla scorsa stagione con un party incredibile, toccherà ad Ilario Alicante dare il via alle danze; dopo di lui sarà la volta – in ordine più che mai sparso – di Luigi Madonna, DVS1, Adam Port, Markantonio, Ben Sims e tante, importanti sorprese in via di definizione in queste settimane. Noi di Soundwall che abbiamo imparato ad apprezzare il lavoro svolto dai ragazzi della Rotonda, abbiamo incontrato in questi giorni il suo timoniere Domenico Ciccarelli per farci raccontare cosa ci aspetta per questo 2018 ora che, per davvero, il club sta per iscriversi ufficialmente al campionato dei grandi.
Meno di una settimana al party inaugurale: quali sono le novità principali che ci aspettano alla Rotonda quest’anno?
La novità più importante riguarda certamente il nuovo dancefloor, che sarà completamente rinnovato e ristrutturato, con la consolle rivolta verso il mare e reso totalmente autonomo rispetto alle altre zone del beach club. Ci saranno poi privé rialzati, giochi di luce e piante ovunque, così da ricreare un piccolo pezzo di giungla che si affaccia sul Mediterraneo.
La sfida è ambiziosa, così come importantissime sono state le energie e le risorse spese per rinnovare e far crescere il progetto. Non hai paura che Terracina non sia pronta?
La paura che la città non sia pronta non può fermare la nostra voglia di ricreare nel territorio progetti che, altrimenti, andremmo a ricercare altrove. Magari all’estero. Sinceramente spero che altri giovani imprenditori come noi si mettano in gioco per dare a Terracina ciò che merita, nonostante la sfida sia ancora durissima: ad esempio, alzando il tiro con la proposta musicale, può capitare che venga richiesto dagli artisti di dormire a Roma perché le nostre strutture non offrono ancora servizi adeguati. Potete immaginare da voi quanto si alzino i costi quando ci troviamo di fronte a questo tipo di esigenze.
Ilario Alicante, Ben Sims e DVS1: sarà un’estate prevalentemente techno?
Non solo! La techno fa ovviamente parte della nostra storia, è la colonna portante del progetto Ribbon, al quale siamo molto legati e dal cui non abbiamo alcuna intenzione di prescindere! Ma la Rotonda Beach Club è un’entità dinamica, che cerca continuamente nuovi spunti, nuove idee, nuove sinergie. Ovviamente, di base, devono esserci passione e qualità.
Markantonio e Luigi Madonna sono due vecchie conoscenze della Rotonda, con loro è stata festa grande un anno fa. Quali sono i più bei ricordi che ti legano alla tua giovane creatura?
I ricordi più dolci sono legati, indubbiamente, all’opening dello scorso anno con Ellen Allien, coronato da una cornice di pubblico fantastica: quella fu una giornata arrivata al culmine di un periodo di stress fuori dal normale; la prima data di una Rotonda Beach Club rivoluzionata dalla A alla Z con servizi che prima di allora non erano stati minimamente immaginati. Fu caos totale, ma fu bellissimo.
Un altro ricordo stupendo è legato al Ferragosto con Luigi Madonna, un artista che quasi imposi al mio socio Dave Manuel. Eravamo un po’ spaventati dalle tante serate che c’erano state nei giorni precedenti, consapevoli che il 15 agosto non avrebbe avuto lo stesso appeal della sera prima, tipicamente la data più forte dell’estate. Eppure i ragazzi erano in fila già dalle undici di sera e dopo poco aver aperto dovemmo bloccare la porta per un sold out insperato. Sono giornate come quella che ci spingono sempre a puntare sulla qualità del prodotto: se facciamo le cose come si deve, i risultati ci premiano sempre…è testato!
Cosa vorresti rivivere e cosa, invece, vuoi evitare di ripetere?
Pur rivolgendoci a Terracina come se fosse una grande città, dobbiamo sempre tenere a mente che non lo è, per questo non dobbiamo ripetere l’errore di proporre eventi e format che ci sembrano vincenti all’estero, ma che probabilmente non sono adatti alla nostra storia e alle nostre abitudini. Dobbiamo abituare il territorio, ma soprattutto i turisti che vivono Terracina ogni estate.
Ciò che invece vorrei rivivere in prima persona è l’impegno e la dedizione che ci hanno portati, alla fine dello scorso anno, ad essere catalogati come “club” e non solo come stabilimento balneare prestato alla musica.
Un occhio di riguardo l’avete avuto anche nella scelta dei vostri resident Diego Amura, Manuel Di Martino e Marco Bruno, tutti protagonisti della nostra rubrica Giant Steps. Ci sono altre sinergie che caratterizzeranno la stagione?
Abbiamo creduto in questi ragazzi sin da quando organizzavamo aperitivi la domenica pomeriggio: sono tre grandissimi talenti, ma sono soprattutto tre amici della Rotonda. Da sempre, inoltre, siamo legati alle crew partenopee Nice To Be, Woo! e NEUHM; mentre su Roma ci piace lavorare con i dj del Goa di Roma, che ospitiamo sempre con piacere, e vorremmo iniziare a collaborare fattivamente con la crew RNY, con cui abbiamo stretto una bella amicizia questo inverno.