Ecco a voi “Variables”, dove non sono certo i nomi a mancare in quest ultimo, grosso various artists made in Items & Things. Magda, Troy Pierce e Marc Houle (che sono, tra l’altro, i fondatori della label) sono, per forza di cose, i più noti al pubblico “elettronico”. Ma veniamo alla musica che, come in qualsiasi various che si rispetti, non manca certo di varietà stilistica.
Nel complesso possiamo tranquillamente parlare di una bella passeggiata elettronica, ricca di spunti techno e – sorpresa, almeno per me – eghities, oltre a certi rigurgiti minimali che a volte affascinano ed altre, semplicemente, stonano. Entrando nel dettaglio dei singoli pezzi vi segnalo il grandissimo lavoro di Miro Paijc, la splendida “Love Love Love”, un gradevolissimo loop rimbalzante e cadenzato, molto morbido eppure profondamente ricercato. Sì, perché i suoni che lo accompagnano sono delle perle di conoscenza e fantasia. Una traccia davvero bella.
Poi c’è “Collapsed”, nata dal featuring tra Reka e Troy Pierce, composizione dall’ aria un po datata, quasi riciclata, ma comunque una prova di classe, suonabilissima. Jimmy Edgar e Danny Benedettini non sono certo il piatto forte del disco, il loro mix di Depeche Mode, Kraftwerk e Burial (a voler prendere i suoni ad uno ad uno) non è altro sperimentazione da studio, a mio parere. Sulla stessa falsa riga la traccia di Howard Watson, che almeno ci mette piu stile e piu coraggio. Non male il pezzo di Magda, invece, un bel classico minimale che non mi capitava a tiro da parecchio tempo: freddo, quasi algido, ma comunque molto personale. Che piaccia oppure no, la cara vecchia minimale (di cui non sono certo un fan) è certamente la sua musica, la musica di Magda.
Poi il disco prosegue su questa corsia vintage che a me suona un pò forzata, della serie ecco a voi la novità, nella quale includo i pezzi degli stessi Troy Pierce e Marc Houle, grossi nomi che però non fanno la differenza, almeno in quest album. Citazione finale per Rework: la sua traccia veloce non è niente male, anzi…peccato per il titolo: “Tell Me Why”.