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[tab title=”Italiano”]Dalla collaborazione tra Boiler Room e FIAT USA nasce un interessante progetto che mira a scovare le connessioni musicali che si sono create tra la club culture italiana e quella statunitense. Anzi, più che di connessioni i creatori di questo progetto amano parlare di vere e proprie “impollinazioni”. In particolare viene esplorata la nascita della italo-disco e come questa abbia ispirato i primi produttori della techno di Detroit e della House di New Jersey. I contatti tra diversi continenti erano molto più difficili di oggi nel corso degli anni ’70 e ’80, ma le prove di queste influenze reciproche sono indiscutibili. Vi ricordate per esempio come suona “Alleys Of Your Mind”, disco del 1981 dei Cybotron di Juan Atkins? Era praticamente un inno al synth pop italiano, un genere molto più amato all’estero che in patria. Una vera e propria lezione di musica elettronica all’italiana per tutti quelli che non conoscono l’importanza di personaggi come Alexander Robotnick o Daniele Baldelli, eroici precursori della musica club in Europa. Un grande evento al Verboten di Brooklyn suggellerà poi il tutto con la solita diretta broadcast, con una line up di artisti contemporanei che continuano a subire l’influenza del genere italo-disco, ai quali è stato assegnato il difficile compito di cultori della materia. Noi abbiamo incontrato Jacques Renault, per la prima volta nelle vesti di professore: uno che ha masticato più album di house e disco che chewing gum, e che è un vero dj prima che un ottimo produttore di musica elettronica.
A beneficio di quelli che non conoscono il periodo, Jacques puoi raccontarci qualcosa in più sull’importante ruolo che il genere italo-disco ha svolto nella musica elettronica… Perché è così tanto importante per la storia della musica club?
Innanzi tutto devo dire che io non ho realmente vissuto quel bel periodo degli anni ’80, ma sono certo che alcuni dei miei idoli abbiano mixato grosse quantità di dischi Italo a quei tempi, insieme con House e Disco, nei club e nelle radio, a Chicago e altrove. Con splendide drum machine e tracce strumentali hanno spianato la strada agli extended edit e alle tracce ritmiche influenzando i producer a pensare alla musica come la conosciamo e suoniamo anche oggi.
L’evento organizzato da Boiler Room si terrà a New York, e dividerai la line up con Classixx, un b2b tra The Juan MacLean e Nancy Whang e Honey Soundsystem. Hai già pensato a che tipo di set suonerai?
In realtà ho già suonato con tutti e quindi si tratta di una sorta di reunion! Ancora niente in programma, ma muoio dalla voglia di farvi ascoltare alcune rarità e alcuni miei nuovi pezzi per questa occasione speciale.
È la tua prima volta con Boiler Room? Pensi che l’idea di essere di fronte ad una telecamera possa influire sulla selezione musicale di un dj?
Sì, è la mia prima volta per Boiler Room e non credo che la selezione cambierà troppo a causa di una telecamera. Ma dal momento che devi esprimerti in una sola ora, sarà difficile includere tutto quello che mi piacerebbe suonare, questo è chiaro.
L’evento Boiler Room sarà presentato insieme ad un Collections Episode con Tony Carrasco e Daniele Baldelli, girato in Italia. Hai mai incontrato Daniele? Cosa ne pensi di lui?
Non ho mai incontrato Daniele ma entrambi abbiamo suonato lo scorso agosto al We Can Dance Festival in Belgio. Era in un altro stage, e sono riuscito ad ascoltare solo una parte del suo set, ma mi è piaciuto tantissimo!
Quando sei venuto a conoscenza dell’italo-disco per la prima volta?
Quando ero a Chicago a lavorare alla Gramophone Records! Ho iniziato ad ascoltare tantissime cose, a scavare nella storia della musica e ho conosciuto la Italo. Nuove uscite su etichette come Environ e Balihu mi hanno spinto ad andare a cercare in cantina e a ritrovare rarità 80s, in vari negozi di dischi usati in tutta la città.
Hai una tua “pietra miliare” che riguarda la italo-disco? Un disco che ti ha fatto innamorare, o magari un concerto o un set di un dj?
Una volta ero fortemente affascinato più dai produttori e dai dj che rappresentavano quel suono, che dai loro dischi. Alla metà degli anni 2000 una delle mie prime residency a New York fu un set settimanale al Tribeca Grand Hotel e Maurizio Dami & Beppe Loda furono tra i guest della serie di eventi. Direi che sentire Alexander Robotnick eseguire “Problèmes D’Amour” dal vivo è stato un momento piuttosto epico per un ragazzo come me.
Hai registrato un mix di un’ora di italo-disco, composto da undici brani selezionati dalla tua collezione privata. Sono tutte stampe italiane ad eccezione di un disco, giusto?
Esattamente, è stata dura per me limitare cosa includere nel mix. Così ho deciso di scegliere i dischi che ho trovato prima dell’avvento di Discogs. Quindi la selezione ha passato un ulteriore step, in cui mi sono limitato a sole stampe italiane, ad eccezione della mia copia di “Feel The Drive”, che è stata stampata negli Stati Uniti. Non avevo intenzione di impressionare tutti con questa selezione, volevo più che altro costruire un mix divertente e dare un’istantanea di quello che ho trovato nei cassonetti negli States, agli inizi della mia carriera.
E’ un ottimo mix, su questo non c’è dubbio ma mi sono accorto che contiene solo testi in inglese e non un solo vocal in lingua italiana, pur essendo quasi tutte stampe italiane. E’ stata una scelta? Come mai?
Grazie del complimento! Credo che l’utilizzo della lingua inglese allarghi il pubblico, tutto qui. Ma la buona musica è sempre buona musica, anche se non capisco cosa dice mi piace scoprirlo.
Secondo la tua personale opinione, chi sta facendo un buon lavoro al momento nella scena della musica elettronica in Italia?
Oddio ci sono così tanti produttori e dj di talento in Italia in questi giorni, che è davvero difficile nominarli tutti. Ho lavorato con Marvin & Guy, Simoncino, Nicholas e Tiger & Woods per citarne alcuni. Da quando ho cominciato a produrre e pubblicare musica altrui con On The Prowl & Let’s Play House non ho mai smesso di ascoltare tonnellate di demo da parte di amici e sconosciuti.
Parlaci dei tuoi prossimi progetti con Let’s Play House.
Ora che abbiamo pubblicato il mio LP di debutto, Nik e io stiamo continuando con nuove releases di Borrowed Identity, Klaves con un remix di Baba Stiltz, un debutto di Leo Wölfel con un remix di Jacob Korn, Felix Dickinson e tanti altri che non posso ancora svelarti![/tab]
[tab title=”English”]Boiler Room together with FIAT USA are about to present a new interesting project that aims to flush out the musical connections between the USA and Italian club culture. Indeed, the creators of this project love to talk about real “pollination”. In particular, they focused on the birth of italo-disco and how this has inspired the first Detroit techno and New Jersey House producers. Contacts between different continents were much more difficult than today during the 70s and the 80s, but the evidence of these reciprocal influences are indisputable. Do you remember, for example, “Alleys of your Mind” 1981 record by Cybotron of Juan Atkins? It was practically an ode to Italian synth pop, a genre much more popular abroad than at home. A real lesson of Italian electronic music for those who do not know the importance of such figures as Alexander Robotnik or Daniele Baldelli, precursors of club music in Europe. A big event at Verboten in Brooklyn will seal it all with the usual live broadcast, with a line up of contemporary artists who continue to suffer from the influence of gender italo-disco, which was assigned the difficult task of experts on the subject. We met with Jacques Renault, for the first time in the role of teacher, one who chewed more album of house and disco that chewing gum, and that is a real dj before a great electronic music producer.
For those who don’t know much about the italo-disco period, can you tell us of the role it played in electronic music? Why is it so important in the grand scheme of dance music history?
Let’s see, I wasn’t there when it was hitting the clubs in the 80s but some of my idols were definitely mixing Italo records with disco and the new house sound in clubs and radio in Chicago and beyond. Big drum machine breaks and instrumental tracks paved the way as far as I can tell with extended edits and rhythm tracks influencing producers arranging the tracks we know and play today.
The event will be held in New York, playing alongside Classixx, The Juan Maclean b2b Nancy Whang, Honey Soundsystem and Jacques Renault. Have you already planned the kind of set you will play?
I’ve actually played with everyone on the bill so it’s a reunion of sorts! Nothing planned yet but I’m excited to bring out some gems and some new tracks too for this special occasion.
Is this your first time in the Boiler Room? Do you think the idea of being in front of a camera effects a dj’s music selection?
Yes, it’s my first time for Boiler Room and I don’t think selection will change too much because we’re in front of a camera. But since we’re limited to an hour it’ll be difficult to include everything I’ll want to play that’s for sure.
The Boiler Room event will be along with a Collections episode from Daniele Baldelli, shot in Italy. Have you ever met Daniele? What do you think about him?
I’ve never met Daniele but we both played this past August at the We Can Dance Festival in Belgium. He was at a different stage so I only caught part of his set, but he sounded good to me!
When did you hear italo-disco for the first time?
When I was in Chicago working at Gramophone Records is when I first started digging and learning about italo. New releases on labels like Environ and Balihu got me searching the the bins and find 80s gems all over the city in various record shops and second hand stores.
Do you have a milestone moment of italo-disco? A token record which made you fall in love with it, or perhaps a concert / dj set?
Once I was finding more and more of the records I had a growing fascination of the producers and djs of the sound. In the mid 2000s one of my first residencies in NYC was a weekly at Tribeca Grand Hotel and Alexander Robotnick & Beppe Loda were among some of the guests that came through. I’d say hearing Maurizio Dami perform “Problèmes D’Amour” live was a pretty epic moment for a guy like me.
You recorded an hour long mix of italo-disco, made up of eleven selected tracks from your own private collection. They’re all Italian releases except for one, right?
Exactly, it was tough to narrow down what to include in the mix so I decided to pick out records that I found before the discogs days. Then I limited them all to Italian pressings with the exception my copy of “Feel The Drive” which was pressed in the US. I wasn’t trying to wow anyone with the selection but make a fun mix and give a snapshot of what I found in the bins in the states in my early days.
It’s a beautiful mix, including lyrics only in English and not a single vocal in Italian, despite being almost all Italian releases. What are your thoughts on that? Why has it happened this way?
Thank you! I guess like most things singing in English broadens your audience. But good music is still good music, even if it’s foreign to me I like to figure it out.
In your eyes, who is doing a good job in Italy’s current electronic music scene?
Oh man so many talented producers & DJs out of Italy these days, so tough to name them all. I’ve worked with Marvin & Guy, Simoncino, Nicholas and Tiger & Woods to name a few. Since I’ve been releasing other people’s music with On The Prowl & Let’s Play House I continue to hear tons of demos from friends and strangers alike.
Tell us about your upcoming projects with Let’s Play House.
Now that we’ve released my debut LP, Nik and I are continuing with releases from Borrowed Identity, Klaves with a remix from Baba Stiltz, a debut from Leo Wölfel with a Jacob Korn remix, Felix Dickinson and a few more that I can’t mention just yet![/tab]
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