Sicuramente in sordina rispetto a quello dei Daft Punk, sta crescendo anche l’hype che circonda la figura del producer londinese James Holden e della sua, ormai non più tanto giovane, Border Community. E’ dal lontano 2006 con “The Idiots Are Winning”, infatti, che non abbiamo il piacere di ascoltare un LP firmato da Holden in persona. Negli ultimi sei anni, oltre a dj set spaziali sempre una spanna sopra la “media”, il caro James ci ha proposto per lo più remixes (sempre di spessore) e un paio di chicche in singolo ma nessun album. Bene, questa volta è diverso.
Il numero quarantuno sul catalogo Border, “Gone Feral”, è il primo di una serie di tre singoli in 12″ che anticipano “The Inheritors”, in uscita a metà giugno. Ci siamo, mi dico, è arrivato e non ne avrò mai abbastanza. La tracklist però dice altro: tre tracce di cui due sono tools piuttosto ipnotici della serie “ecco come si usa un modular synth”. Leggermente inderdetto ascolto “Gone Feral”, cosciente di non potermi aspettare una “Lump” o una “Corduroy” ma abbastanza fiducioso: in fondo, amico mio, tu sei James Holden.
Non passa un minuto che mi rendo conto di non riuscire a seguire la traccia e quindi provo a rimandarla ma…niente. Mi faccio coraggio e vado avanti pensando che questo suono disordinato e decisamente troppo acuto si farà da parte, che la struttura ritmica riuscirà a comporsi e che, finamente, riuscirò a capirci qualcosa. La traccia scorre e inizio a pensare che forse quello che mi sto aspettando non arriverà più – sono quasi alla fine e il disordine regna ancora sovrano. Invece di provare a cercare un senso in questi suoni sconnessi che si arrotolano su loro stessi provando inutilmente a prendere una forma, cerco di capire cosa sta succedendo e mi domando il perchè di questa scelta. “The Inheritors” sarà tutto così di difficile comprensione, volendo usare un eufemismo?
Confesso che non mi sono arreso e ho fatto più ascolti (forzati) quasi soffrendo ma l’unico pensiero che continua a riproporsi è: “ma cosa sta succedendo nelle mie orecchie?”. Non ci resta che aspettare l’uscita dell’LP e dei prossimi singoli per avere delle risposte concrete che, spero, spazzeranno via il disordine. Due delusioni (si, sto parlando di Guy-Manuel e Thomas) a distanza di un mese potrebbero essere troppe per riuscire a dare seconde chance.