“Like the legend of the phoenix
All ends with beginnings
What keeps the planet spinning
The force of love beginning”
Il titolo del nuovo album di Jamie Lidell non può non farci tornare in mente i primi versi di “Get Lucky” cantanta da Mr. Pharrel Williams: tutto finisce con un nuovo inizio.
Sottotraccia, nell’intervista che segue, Jamie ci parla di una ritrovata libertà compositiva, della sua idea di soul, di Prince e D’Angelo oltre che di come la nascita di un figlio cambi radicalmente prospettive, intenti e visione della vita.
Come ci si sente ad aver lasciato Warp Records dopo tanti anni? Ti senti più libero, ora che sei meno vincolato all’approvazione di qualcun altro?
Sì! Non mi sono mai trovato male con Warp, loro sono stati fantastici. Semplicemente trovo che sia fantastico essere completamente libero, no?
Il fatto di essere un cantante soul ti ha sempre fatto sentire a tuo agio quando eri in Warp? C’è stato un momento in cui ti sei sentito una pecora nera?
Immagino di sì. C’era Jimi Tenor e qualcun altro ma di certo non sono mai stato il tipico artista di Warp.
Warp è stata la tua casa sin dal tuo debutto solista, ed è lì che sei cresciuto artisticamente. Cosa ti porti dietro da questa lunga relazione?
Warp è un’azienda che vanta valori forti, sempre indipendente e con una chiara idea di quello che si può o non si può fare. E’ un’etichetta indipendente grandiosa, che mi ha mostrato quanto una buona azienda sia in realtà nient’altro che un gruppo di brave persone. Quando queste persone si uniscono la cosa può diventare davvero potente.
L’elemento portante di questo album è la tua voce, insieme a bellissime voci di fondo, quasi non avevi bisogno di costruirci intorno dei suoni. Sei diventato più consapevole del tuo potenziale della tua voce e più sicuro del tuo talento?
Forse sì. Amo cantare e penso che sia diventato più importante per me capire cosa posso fare con la mia voce e con il messaggio che sta dietro alle mie canzoni. Stare concentrati sul messaggio aiuta la voce ad essere più che un semplice strumento.
Ascoltando “Building A Beginning” si ha da subito la chiara impressione che sia fortissima l’influenza di Stevie Wonder, a partire dagli accordi iniziali e dalla voce calda e dolce che caratterizzano la title track. Dall’altro lato è sempre stato noto il tuo amore per Prince. Quando hai deciso di dichiarare apertamente, e in maniera così fedele, il tuo amore per Stevie? E’ una scelta legata a motivi personali?
Mi ha sempre colpito il modo in cui Stevie crea un’atmosfera incredibile; metti una delle sue jam positive ed è subito contagiosa. Pochi artisti sanno essere così tanto confortanti da tirarti su al 100%. Tutto ciò rappresenta perfettamente quello che stavo cercando di fare con la mia musica. Stevie è un grande maestro.
Con questo disco pensi di esserti allontanato dalla tua zona di comfort o di esserci appena entrato?
Un po’ entrambe le cose.
Prince o Stevie: chi compone le ballad migliori? Chi ha il miglior groove?
“Adore” di Prince è fantastico, ma lo è anche “You And I” di Stevie. Forse alla fine sceglierei Prince, perché nella sua classicità ha più colpi di genio.
Esiste un nuovo Prince? O un nuovo Stevie? Qualcuno una vita ti ha chiamato “white D’Angelo”: che ne pensi?
Questa non l’avevo mai sentita… è divertente. Penso di poterlo capire, sono certamente dentro a questo nuovo soul e adoro D’Angelo. E’ lui l’erede di Prince migliore in circolazione. Lo sente molto, questo è chiaro. E’ uno cazzuto.
In questo album è coinvolta anche la tua famiglia: com’è nata la collaborazione con tua moglie?
Abbiamo sempre fatto molte cose insieme. Lei è una persona molto creativa, e questa è una delle ragioni per cui ci siamo trovati così bene insieme. Lavorare con lei non richiede sforzi, succede tutto molto naturalmente.
La nascita di un figlio è sicuramente una fonte di ispirazione: in che maniera ti sentivi ispirato da tuo figlio quando ancora aspettavate la sua nascita e in che maniera ti ispira ora che è nato? Immagino ci siano delle differenze.
La differenza sostanziale è l’energia! Dopo la sua nascita tutto ruotava intono a questa nuova vita. Prima invece era tutta immaginazione. Speravamo che fosse in salute e che andasse tutto bene. Averlo intorno ci ha anche resi stanchi tutto il tempo, il che ha trasformato il tempo in un mistero.
In un’intervista con The Fader hai nominato l’importanza di “Back To Black” di Amy Winehouse per la tua carriera; dischi soul ne sono sempre usciti, ma quell’album è forse il motivo per cui nel 2016 si parla ancora di soul?
Lei aveva un enorme swag. Una sorta di folle ibrido tra il soul familiare dei Dap-Kings e il testo fortissimo sulla disintossicazione. Penso che la gente fosse pronta per canzoni belle davvero a quel punto. La musica si era appiattita. Io stavo sentendo le stesse cose e quindi eravamo sincronizzati.
Ora vivi a Nashville ed è facile percepire qualcosa di veramente americano in “Building A Beginning”, soprattutto in “Motionless”, un pezzo molto celebrativo. La cosa più americana che mi venga in mente è un album di Natale: hai per caso in mente di farne uno?
Forse! E’ divertente. L’America è un posto strano ma per me tutto il mondo ha qualcosa di bizzarro. Quando c’è la neve a Nashville guidare diventa una follia. Così sarà il mio album: una sicurezza stradale a Natale
Hai composto una squadra di grandi musicisti, come Daru Jones (Jack White), Pat Sansone (Wilco), and Pino Palladino: come sei riuscito a fare una cosa così meravigliosa?
Mi sento molto fortunato ad averli come amici. Quando lasci dietro di te un buon karma musicale, ti ritrovi i bellissimi doni del funk, giusto in tempo per Natale.
Abbiamo avuto la possibilità di intervistare Tensnake qualche mese fa, e ci piacerebbe porti una delle domande fatte a lui: c’è la possibilità di vedervi collaborare ancora? “Feel Of Love” è la mia canzone d’amore…
Ancora non hanno chiamato per dare un seguito a quel successone. E’ stato divertente, ho ricevuto la musica e ho scritto melodia e testo. Se Tensnake vuole fare un riempi-pista di Natale, io ci sto!
English Version
“Like the legend of the phoenix
All ends with beginnings
What keeps the planet spinning
The force of love beginning”
Jamie Lidell’s new album title reminds us the opening verses sung by Mr. Pharrell Williams in “Get Lucky”: all ends with beginnings.
In the following interview Jamie talks about his new creative freedom, about soul, Prince and D’Angelo, and he told us how and how much a son can inspire a creative production and completely change the perspective in life.
How do you feel after leaving Warp Records? Do you feel freer without having to wait for anyone’s approval?
I do! I never had any bad feelings being with warp. They were fantastic. It’s just nice to be completely free in this life is it not?
You are a soul singer: have you always felt comfortable or have you ever felt like a black sheep while working with Warp?
I suppose. There was Jimi Tenor and a handful of others but I was definitely not a “normal” warp act.
Warp Records was your very home since your solo debut, and it’s the place where you are artistically grew up. What are the main things that you bring with you from this long-term relationship?
They are a company with strong values. Always staying independent and with a good idea of what they can and can’t do. It’s a great indie record label. It showed me that a good company is really just a bunch of good people. When those people all come together it can be a powerful thing.
The leading element in this album is your voice, together with beautiful background vocals: you barely need to build a sound around it. Are you more aware of your potential and more confident in your talent?
I suppose so. I just love to sing and I think it has become more important to me to understand what I can do with my tone and with the message that’s behind my songs. The focus on a message helps the voice get beyond just an instrument.
When we started listening to “Building A Beginning” it was clear right from the start that there was a strong influence from Stevie Wonder, with those clean first chords and that sweet, calm voice in the title track. On the other hand it has always been clear your love for Prince. When did you decide to show in this faithful way your love for Stevie? Is this decision connected with your personal story?
I always have been really impressed by Stevie’s way to bring an amazing mood to the air. Put on one of his positive jams and it’s infectious. Few artists can make such uplifting stuff and make you feel 100% lifted. That’s something that definitely fits the music I was trying to make. Stevie is a great teacher
Is this album representing your escape from your comfort zone? Or, on the contrary, you just got in?
A bit of both maybe!
Prince or Stevie: who wrote the best ballads? Who’s got the best groove?
Adore by Prince is amazing but You and I by Stevie is also amazing
I think I’d pick Prince to be honest in the end. I think he just has the most inventive touches in with the classic form.
Is there any new Stevie or any new Prince? Someone once called you “the white D’Angelo”: are you ok with it?
I’ve never heard the white D’angelo.. lol, that’s funny. I suppose I get it. I’m definitely into that new soul sound and I love D’angelo. He IS the best heir to Prince that we have. He feels it deeper and it’s clear. He’s really in it. He’s a total badass.
We know that your family is involved into this work: how did the collaboration with your wife happen?
We have always done a lot together. She’s a super creative person which is definitely one of the reasons we got along so well! It’s never an effort to work with her. It all just happens very naturally.
The birth of a child is actually a source of inspiration: how did your son inspire you while you were waiting for him to born, and how he inspired you after he was born? There must be a difference…
The main difference was energy I think! After he was born, it was all about dealing with the reality of a new life in the world. Before he was out there was so much imaging. Just hoping he would be healthy and everything would work out. The reality of him being around also meant we were super exhausted the whole time so it meant that time turned into a mystery!
In an interview with The Fader you talked about the importance of Amy Winehouse’s “Back To Black” for your career; there have always been soul albums in the world but what about that one: there would be the possibility to talk about soul in 2016 without it?
She just had a great swag. A sort of crazy hybrid of the familiar soul coming from the Dap-Kings and really intense lyrics about rehab! I think people were ready for some good songs at that point. Music has become quite flat. I was feeling the same thing so we were in sync!
You currently live in Nashville, and it’s easy to feel something really “american” in “Building A Beginning”, especially in “Motionless”, that is a very celebrative track. Do you see a Christmas album in your future (which is one of the most american thing we can think about)?
Ha! Maybe. That’s funny. America is a strange place but i see the whole world as pretty odd. When there’s snow in Nashville. The driving gets crazy. That what my album will be. Road safety at Christmas USA.
You teamed up with some great musicians, such as Daru Jones (Jack White), Pat Sansone (Wilco) and Pino Palladino: how did you build a team so wonderful? Are they following you on tour?
I feel very lucky to have such great players as friends. I think when you leave some good musical Karma behind you, the gifts of funk shower upon you (just in time for Christmas!).
We had the possibility to interview Tensnake few months ago, and we would like to ask you one of the question we asked him: is there any possibility for you to collaborate again? “Feel Of Love” is just our “love song”…
I’ve not received the call yet to follow up on that smash. It was fun to knock that one out. I got the music and wrote the Melody and lyrics. If tensnake wants to make a big Christmas floor filller.. I’m in!!