Nel mezzo del Piemonte, dove mai puoi pensare che possa germogliare un festival, otto anni fa nasceva Jazz:Re:Found, una manifestazione nata da un gruppo di amici che, mattone dopo mattone, hanno permesso che Vercelli diventasse sinonimo di musica black, per gli appassionati. Il successo è prima di tutto artistico, perché portare certe contaminazioni in provincia è un rischio, quasi un’imprudenza, ma loro ci sono riusciti, portandosi dietro anche il favore del pubblico, con trentamila presenze in sette anni che stanno lì a dimostrarlo.
Il 2015 è però l’anno della maturità, Jazz:Re:Found prova a diventare grande e si sposta a Torino per la sua ottava edizione, dalla campagna alla città in cerca di nuovi stimoli da dare e ricevere, in un posto che tanto ha dato, negli anni, alla sperimentazione sonora. Portandosi in dote quanto di buono fatto a Vercelli, la crew di Jazz:Re:Found ha da prima seminato, tra i vari teaser che hanno visto Bonobo, Dub FX e DāM-FunK, poi si è svelata piano piano. Potevamo aspettarci che entrassero in punta di piedi dalla porta di servizio, e invece han tirato sù un gioiellino che dal 3 al 7 dicembre entrerà direttamente dalla porta principale della città sabauda.
Ispirandosi al film Grand Budapest Hotel (visto che la campagna del festival è pensata da Simone De Salvatore, che ha lavorato alle scenografie del film) Jazz:Re:Found ha creato il Grand Turin Hotel, una rappresentazione di Torino, tra la fierezza e l’elitarismo dell’essere una ex città capitale (rappresentata da Cavour) e la sua contaminazione etnica novecentesca, rappresentata da Horas Kebab. Costruite le mura, istruito il personale, ha poi arredato le camere, assegnandone una per ogni artista che, vista la natura stessa dell’hotel, non poteva che essere a cinque stelle. Non siamo pretenziosi a scrivere questo, quando la preview del 20 novembre viene affidata a The Cinematic Orchestra e se gli artisti coinvolti, dal 3 al 7 dicembre, si chiamano Moodymann, Thundercat, Theo Parrish, Roy Ayers e Carl Craig. Nomi storici, che non devono nemmeno essere contestualizzati o presentati, il curriculum parla per loro e fa passare quasi in secondo piano Gold Panda, Populous e dÉbruit, anch’essi ospiti del Grand Turin Hotel di Jazz:Re:Found.
Un hotel affollato di pezzi grossi insomma, con ancora un paio di camere libere che la crew di Jazz:Re:Found provvederà ad assegnare in breve tempo. Si parla un gran bene della hall di questo Grand Turin Hotel e della sua musica, ci vedremo lì per un drink?