Quello in questione non è certamente un disco invernale, o almeno non lo è per come li intendo io. Non lo era “These Times”, disco a firma Jimpster che ha visto la luce lo scorso settempre, e non lo è nemmeno quest’EP di remix. Non è una questione di sonorità, perché se vogliamo proprio dirla tutta sia il remix firmato da Manuel Tur che l’edit di Dixon hanno tutte quelle vibrazioni profonde che tanto piacciono ai club “dark” di mezza Europa, ma no…dentro a questo disco non ci sento le gelide venature dell’inverno. E’ certamente, però, un disco da prime ore del giorno, non le primissime perché secondo me va sentito mentre il sole sta salendo, le tende sono aperte e c’è un po’ di foschia fuori. Freddo sì, ma cielo sereno.
Perché? Perché “These Times” è un disco “luminoso” – passatemi la definizione per un lavoro simile – così come luminosi sono i sorrisi sul viso di chi, a capo chino, è lì a ballarselo. Questione di feeling con la musica, questione di magia. Merito della voce di Jinadu? Certamente. Merito delle dolci sfumature della musica di Jamie Odell che sono a monte dell’EP? Ovvio. Questo è un disco di quelli fatti bene dall’inizio alla fine, di quelli che a fine serata – non importa quanto tu abbia bevuto o quanto tu abbia “fatto festa” – ricorderai certamente, insieme al cenno d’intesa col dj che sta godendo come un riccio mentre lo suona. Chimatelo compiacimento oppure edonismo, fate voi. Prendete il remix di Manuel Tur (che preferisco) o l’edit di Dixon, tanto non è qui il punto: alla fine del disco la testa continuerà ad ondeggiare felice perché in quel breve lasso di tempo tu, la musica e quelli accanto a te sarete stati una cosa sola.
Questa è l’essenza del club, e allora datecene ancora e ancora. Di dischi così non si è mai sazi.