I fedeli fans di John Digweed e della Bedrock, ed i più attenti tra di voi, si ricorderanno sicuramente ancora il contest che ha permesso a due fortunati lettori di vincere il cofanetto “Live In London”, testimonianza sonora del party tenuto lo scorso Ottobre al Fire & Lightbox in occasione del quattordicesimo anniversario della label. Ed è in concomitanza con questa importante uscita discografica che abbiamo avuto la possibilità di intervistare lo stesso John Digweed per sapere qualcosa riguardo i retroscena del party, delle registrazioni del suo set e sul futuro della Bedrock.
L’uscita di “Live In London” è per certi versi senza precedenti. Ci racconteresti qualcosa a proposito della sua realizzazione, con quale criterio hai scelto i brani inclusi nel mix e quale è stato il tuo approccio al mix del set di otto ore, poi editato su cd a cinque?
Il party Bedrock di Londra è stato incredibile e non era prevista un uscita su disco, ma riascoltandone la registrazione l’idea di pubblicarla per i fans ha cominciato ad avere un senso. Così ho preso quattro sezioni separate di quella serata per essere sicuro che i quattro cd dessero appieno l’idea dell’esperienza che è stata.
Una costante del tuo stile – messa ancora di più in luce dal mix di “Live In London” – ed a mio parere dello stile Bedrock in generale, è una forte sensibilità melodica. Sei d’accordo con me?
Io suono solo dischi di cui mi piace il suono, per questo credo che questo album rifletta i miei gusti musicali in generale, dalle tracce più deep fino alla techno più pestata che si può ascoltare verso la fine della registrazione.
Parlando comunque di melodie, ci racconteresti qualcosa della collaborazione col tuo partner, il compositore Nick Muir. State lavorando assieme a del nuovo materiale?
Si, abbiamo alcuni progetti in partenza che dovrebbero cominciare a vedere la luce verso la primavera del 2013.
La progressive house è il genere con cui spesso la Bedrock veniva associata. Secondo te i giovani artisti che fanno parte della vostra scuderia, Stelios Vassiloudis ad esempio, portano avanti l’eredità di quel genere o sono piuttosto la spinta propulsiva che ha portato e porta la label al di là dei suoi confini?
Penso che all’inizio le nostre uscite erano fortemente caratterizzate dalla progressive, ma da almeno cinque anni circa ci siamo totalmente allontanati da quel suono.
A proposito del catalogo Bedrock, quale è stata secondo te l’uscita che consideri la pietra miliare dell’etichetta?
Penso che “Stoppage Time” di Guy Gerber sia la mia traccia preferita dell’etichetta.
Per molti anni Bedrock ha rappresentato per i fans la quintessenza del “British club-sound”. Il successo e gli artisti della label sono internazionali ma mi piacerebbe sapere la tua opinione come dj riguardo alla scena britannica durante il 2012, ci sono ancora cose che trovi eccitanti?
Le feste Bedrock che organizziamo sono sempre incredibili. Il Fabric di Londra va alla grande ogni settimana, e da tenere d’occhio sono sempre i “warehouse parties” a Newcastle, Manchester e Liverpool. Come vedi la scena va ancora alla grande in un mucchio di località.
Ci sono musicisti, djs o produttore che ti inspirano particolarmente al momento e che – se i soldi e le questioni contrattuali non fossero un problema – ti piacerebbe avere su Bedrock?
Il bello della scena elettronica è che non resta mai ferma, ci sono sempre nuovi produttori che realizzano grandi pezzi e nuovi djs che portano una nuova prospettiva. Non dovrebbe essere una questione di soldi. Quello che importa è poter fare un buon lavoro al servizio degli artisti che ammiriamo. Così il consiglio è di restare sintonizzati perche nel 2013 ci sono delle grandi uscite in arrivo.
A proposito del 2013. Cosa bolle in pentola per John Digweed e Bedrock Records?
Beh non diffondiamo mai informazioni riguardo i progetti che abbiamo in cantiere dal momento che che le cose si muovono cosi velocemente attraverso internet che si finisce col perdere la forza d’impatto di un progetto che le notizie a riguardo si diffondono troppo presto. Potete stare comunque certi che ci sono un mucchio di grandi progetti e tracce in arrivo da Bedrock per quest’anno. Tenete d’occhio www.johndigweed.com per le novità.
Per concludere, ci sarà un altra reunion per Sasha & Digweed in futuro?
Non c’è nulla di pianificato al momento dal momento che stiamo entrambi lavorando a i nostri singoli progetti. Sono contento di fare quello che faccio, ho dei fantastici gigs settimana dopo settimana, la label e lo show radiofonico continuano ad andare meglio di quanto io potessi mai immaginare, così posso solo sperare che le cose vadano avanti in questo modo per ancora molto tempo.
English Version:
All the John Digweed and Bedrock´s fans between our readers surelly remember the contest that gave to two lucky readers of ours the chance to win the box-set “Live In London”, the audio document recorded at the 14th anniversary party of the label at the Fire & Lightbox. In occasion of the release of this important album we had the chance to interview John Digweed and ask him something about the party, the recording of his set and the future of Bedrock.
The “Live In London” release is in some respects unprecedented. Would you tell us more about the making of it, how did you get to choose all the tunes included in the mix and how did you approach the way you mixed the 8 hours long set, on cd edited to 5 hours long?
The Bedrock party in London was amazing and there were no plans to release the mix when I went into the party, but when I listened back to the recording it made total sense to release this album for the fans. I took 4 separate sections from the night to make sure the 4xCD package gives you a full experience from the night.
A constant of your style – highlightened by your “Live In London” mix – and in my opinion of the Bedrock style more in general, is a strong melodic sensibility. Do you agree with me?
I just play records that I like the sound of, so I think this album reflects my tastes in music from the deeper tracks to the more banging techno near the end.
Talking about melodies, can you tell us something about your collaboration with your “composition partner” Nick Muir. Are you working together at some new material at the moment?
Yes, we have a few projects on the go which should start seeing the light of day in the spring 2013.
Progressive house is the genre Bedrock was often associated with. In your opinion, are the younger artists in the Bedrock Records roster, Stelios Vassiloudis for example, keeping the genre’s legacy alive or is more a case of the label that keeps pushing the envelope through new and fresh talents?
I think at the start we had a big progressive feel to our releases, but for the last 5 or so years we have moved away from that sound totally.
Talking about Bedrock’s catalogue, which is the release that you consider the label’s milestone?
I think Guy Gerber’s “Stoppage Time” is my favourite track on the label.
For years Bedrock rapresented, for many fans, the quintessential “British club-sound”. The success of the label and its roster are international but I would like to ask you, as a dj, your opinion about the UK dance-club scene in 2012, is there something that you still find fresh and exciting out there?
The Bedrock parties we do are always amazing, Fabric (London) is rocking week in week out, also look at the warehouse parties in Newcastle, Manchester and Liverpool, you can see that the scene is still very much rocking in plenty of places.
Are there any musicians, djs or producers who inspire you particularly at the moment and ideally (if money and work schedule weren’t an issue) you would love to have on Bedrock?
The beauty of the electronic scene is that it never stands still, there are always new producers making great and exciting tracks and always new djs coming into the scene that bring a new angle to things. It really should not be about money, it’s about us doing a great job for artists that we admire, so stay tuned some great releases due for 2013!
Talking about 2013. What’s in the pipeline for John Digweed and Bedrock Records?
Well, we never release info about what we are up to as things move so quickly with the internet that you can lose the impact of a project if the info is out too soon, but rest assured there are plenty of great projects and tracks on the way from Bedrock this year. Check www.johndigweed.com for updates.
There will ever be another Sasha and Digweed reunion in the future?
Nothing planned at the moment as we are both working on our solo projects. I’m happy doing what I’m doing, I have amazing gigs week after week and the label and radio show is going better than I imagined, so long may it all continue.