A quasi due mesi di distanza dall’ultima uscita – per i più smemorati, “Crazy Luv EP” di Markus Schatz – la label partenopea Artistika propone il quarto episodio che vede come attore principale un personaggio che, pur essendo più defilato (marginale se vogliamo) rispetto ai nomi che girano nella scena europea, ha sfornato in passato remix importanti, tra cui uno per Justin Timberlake (“Cry me a River”) e una marea di uscite (partendo dal 1993) che dovrebbero bastare a presentarlo. Sto parlando di Johnny “Papa” Fiasco.
Il titolo dell’EP, “100% Acid”, preannuncia in modo fedele cosa ci si può aspettare di trovare all’interno del disco. Delle quattro tracce (due originali più due remix) i due lavori di Fiasco, “Machine” e in particolare “Rumbler” (su cui si è appuntata la mia attenzione), sono quelli che più risentono delle influenze acid-techno di Chicago: dai synth dal suono corposo modulati massicciamente alle ritmiche costruite con le drum machine Roland, tutto porta lì. Un “back to the roots” percorso da uno, Johnny Fiasco, che cavalca questo movimento dalla metà degli anni novanta riuscendo a penetrare, come molti altri fautori di questo sotto-genere, nel mercato europeo della musica elettronica – negli ultimi anni sempre più accogliente e attento alle influenze musicali proposte oltreoceano.
A mitigare le influenze musicali made in USA, e dare il tocco “europeo”, ci sono due nomi di primo ordine scelti per i remix: Rio Padice e Chris Carrier. Il primo, sempre più nelle mie grazie, remixa “Rumbler”, valorizzando maggiormente gli aspetti melodici della traccia originale, con ottimi risultati. Non c’è davvero null’altro da aggiungere sul conto di Dario che, in sostanza, è diventato una sorta di Re Mida: trasforma in oro tutte le tracce su cui mette le mani. Purtroppo, con mia grande sorpresa, l’unica “sbavatura” (forse lo dico in maniera un po’ esagerata) è il remix di Chris Carrier da cui mi aspettavo sinceramente qualcosa in più, la sua re-interpretazione di “Machine” è eccessivamente statica a causa di quell’ “effetto loop” che caratterizza la traccia dell’inizio alla fine rendendola monotona.
A parte questa piccola parentesi, tra l’altro Carrier è uno dei miei remixer preferiti, il disco nella sua totalità ha tutti i requisiti per dare una sferzata energica alla già fortunata serie di Artistika. Perciò il consiglio è uno solo: prestate un ascolto!