“Emerald Rush”: è questo il primo “segnale” da parte di Jon Hopkins che, almeno per quanto riguarda gli album, dura ormai da cinque anni, dura da quel “Immunity” del 2013 che ha consacrato definitivamente questo tranquillo e adorabile gentleman da studio di registrazione come uno dei più grandi producer elettronici in circolazione. Certo, era già nel radar dei più avveduti: per le sue prime produzioni, per il suo curriculum (collaboratore di fiducia di un signore chiamato Brian Eno, ingegnere del suono per i Coldplay), per la sua notevolissima capacità di prendere gli stilemi dubstep – imperanti nei primi anni di questo decennio – e fargli fare un salto in avanti, verso traiettorie artistiche prima inesplorate.
Quando poi, appunto con “Immunity”, ha deciso di raddrizzare le cose, mettendo più architettura “a cassa in quattro” nella sua musica, senza perdere nulla in originalità e cura dei particolari, la sua fama è definitivamente esplosa. Merito anche dei suoi live set, davvero spettacolari musicalmente e anche coinvolgenti per il fatto che non sta tiepido di fronte ad uno schermo a leggere le mail ma agisce molto sulla strumentazione. Negli ultimi tempi si è pure scoperto dj: prima timidamente, poi in modo sempre più convinto, fino ad offrire set davvero convincenti e potenti (a Club To Club e Spring Attitude ne sanno qualcosa).
Però ecco, di sicuro lo attendevamo al varco con nuovo materiale. Qualche indiscrezione è trapelata, ora finalmente abbiamo le prime provate. Ed ascoltabili. “Emerald Rush”, appunto: il primo estratto dall’lp “Singularity”, che vedrà la luce il 4 maggio 2018. Un album che, spiega il comunicato che lo accompagna, “viaggia senza interruzioni dalla techno più robusta alla musica corale e trascendentale, da intensi assoli di piano ad ambient rarefatta e psichedelica”. E ancora: “Esplorando le connessioni tra la mente, i suoni e il mondo naturale, “Singularity” riflette sui differenti stati psicologici vissuti da Hopkins durante la scrittura e la registrazione. È un viaggio multiforme intriso di audacia, che va dall’iniziale senso di frustrazione sullo stato del mondo contemporaneo alla conclusione, definitiva, su come il vero senso di pace possa provenire solo dalla natura”.
Ma non finisce qui: assieme al tanto attesa del ritorno sul lungo formato, Hopkins fa uscire anche una prima serie di date dove presenterà live questo nuovo materiale. L’Italia c’è: ad ospitarlo sarà Astro Festival, arrivato alla sua terza edizione, che come l’anno scorso si svolgerà alle porte di Milano al Circolo Magnolia. Astro deve ancora annunciare il resto della line up, ma intanto c’è la data: 30 giugno 2018. Le premesse per un’altra edizione riuscita – l’anno scorso chi c’era sa quanto è stato bello ed intenso il tutto – si iniziano proprio a vedere. Intanto, ecco il primo estratto dal nuovo lavoro di Jon.