Produttore incline alle collaborazioni, fresco di una seconda uscita insieme al concittadino Peverelist (il 12″ “Raw Code” per Hessle Audio), il bristoliano Joe Cowton aggiunge una voce di prestigio in curriculum, firmando un altro EP insieme a un pezzo grosso della moderna dance britannica. La chiamiamo così in mancanza di termini migliori, vista la costante evoluzione di quella zona grigia in cui hardcore continuum locale e tradizioni techno e house nordamericane si toccano e interagiscono. Oppure la chiamiamo house, e andrà bene lo stesso per raccontare questo ennesimo, stimolante incontro. Bashmore porta in dote la sempre più netta accessibilità boogie delle proprie tracce, già testata anche in zone da classifica (con Jessie Ware); Kowton il fisico, le scoppole di bassi e un quattro quarti a 120 bpm che non va per il sottile.
Marchiato dalla Broadwalk dello stesso Julio, il singolo ruota intorno alle due versioni di “Mirror Song”. L’originale viaggia trainato dal lavoro di un charleston saturo come pochi, prima con solo rullante e quindi con beat dritto senza fronzoli; una voce disco femminile tagliata ripete “look in the mirror”, e tutto riparte grezzo e basilare, con clap swingante da garage e ricami vocali a controbilanciare con eleganza. Il “Techno Remix”, firmato dagli stessi due, riduce tutto all’osso per le piste più deep, portando al centro una cassa cupa e minimale, con hi-hat distorto e voce di cui sopra a girargli intorno come zanzare dopo un’inizio quieto, e qualche accenno di clap a scansione “regolare”.
Il solo Kowton completa il tris con “And What?”, più veloce e spezzata, e decisamente meno glam: smitragliate di rullante, tappeto di tom muti, colpi di basso brevi e incisivi, crescendo dal sapore techno nei break, in un clima scuro e minaccioso che accumula tensione e non la rilascia mai.