!K7, da molti conosciuta come “la label dei Dj-Kicks”, un po’ riduttiva come definizione per quella che ormai è un’istituzione del panorama musicale. Un progetto nato 27 anni fa, periodo di tempo cui la label si è evoluta ed è diventata un progetto più grande, tanto grande da essere coinvolta in tutti gli ambiti che riguardano il mondo della musica e del management degli artisti. Abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con l’ideatore di !K7, Horst Weidenmueller che per il ventisettennale della sua etichetta ha fatto un po’ il punto della situazione, spaziando tra passato, presente e futuro.
!K7, 27 anni nel business, un’avventura iniziata nel 1985, come è iniziata? Cosa ti ha spinto ad entrare in questo tipo di attività?
Bhe, tutto è iniziato con i video ai concerti che feci quando arrivai a Berlino a 17 anni, tutto alla “Do It Yourself”, molto spontaneamente quindi. La scena ai tempi era fantastica, c’erano band come i Einstürzende Neubauten, Nick Cave e The Bad Seeds, Shark Vegas…E l’unico modo di far parte di tutto questo era di averli tutti immortalati in delle immagini! Questo lavoretto si trasformò in una società di videoproduzione grazie anche al coinvolgimento di molte più persone, era nato “Studio K7”.
!K7 oggi è una label di musica elettronica, ma come hai detto non è sempre stata così, com’erano quegli anni? Come è stato il passaggio dai video alla musica?
É cambiato tutto da quei tempi anche le nostre direzioni e le nostre tendenze sono cambiate. Una cosa però non è cambiata: noi pubblichiamo buona musica, se hai buona musica allora stai facendo un buon business.
Avete iniziato negli anni Ottanta, un periodo difficile per la Germania ed in particolare per Berlino. Queste situazioni sicuramente hanno avuto dei riflessi sulla cultura, sui comportamenti e sui modi di esprimersi della gente. Quali son state le conseguenze in campo musicale?
Berlino era un’isola mezza distrutta nel bel mezzo del nulla e circondata da un muro alto tre metri! La scena ai tempi era un qualcosa di davvero particolare, non era nemmeno facile uscirne una volta entrati. Tutti si conoscevano e collaboravano gli uni con gli altri. La scena underground era autentica, intellettuale e nichilista allo stesso tempo. Come sono arrivato a Berlino ho scoperto un lato creativo della distruzione, ovvero come ognuno può esprimere sentimenti profondi attraverso la musica, l’arte visiva, la moda…questo ha cambiato la vita di molte persone, incluso il sottoscritto.
27 anni di attività sono un bel periodo di tempo, cambiamenti, correnti, tendenze, molte cose insomma. Cosa pensate sia cambiato di più in questo periodo di tempo? Cosa vi manca del passato e cosa spate per il futuro?
Molte cose sono cambiate: sono emersi nuovi generi, sono nati nuovi modi di fare e distribuire musica…Ma per me il cambiamento più critico si è visto nella svalutazione dei copyrights… Senza i brevetti sulla medicina nessuno vi investirebbe e di conseguenza nessuno ne trarrebbe i benefici. É un po’ la stessa cosa nella musica, senza nessun copyright nessuno investirebbe più su nessun artista. Quella che sta arrivando è una minaccia reale portata da Google e dalle altre compagnie che fanno soldi grazie alla distribuzione illegali di siti. Questi fanno i miliardi, non gli artisti, nessuna label vede un centesimo.
!K7 è conosciuta per essere “la label dei Dj-Kicks”, ma c’è molto di più. Quali sono le idee e la filosfia che stanno dietro questa label? Com’è dirigere una label al giorno d’oggi?
Noi siamo un gruppo di piccolo business e attività. Siamo prima di tutto una label nel vero senso della parola, ma anche una società che si occupa di management. Abbiamo un ramo editoriale, ma facciamo anche produzione e distribuzione per alter lablel (come Ghostly, BBE, Innervisions…). Nella nostra attività tutto è concentrato sui dettagli e sulla continua innovazione che proviene da essi.
!K7 fa’ parte di un gruppo formato da Strut, Gold Dust e Rapster. Com’è far parte di un gruppo? Come mai avete scelto questa strada?
La molteplicità delle label deriva dalla volontà di coprire nicchie differenti e generi diversi, è semplicemente più eccitante, e l’eccitazione è il motive per cui siam qui.
La tua label e ovviamente anche tutto il gruppo sono inseriti in un business che ha a che fare con il mercato globale, com’è mandar aventi una label oggi? Quali sono i principali problemi (legati all’industria musicale) che dovete affrontare ogni giorno?
La prima difficoltà proviene dal fatto di lavorare in un business multi comparto. Ogni giorno noi produciamo musica, pubblicizziamo, facciamo distribuzione, ci occupiamo dei diritti e ci occupiamo del management dei nostri artisti. É un qualcosa di difficile da assemblare diciamo.
Abbiamo appena parlato di problemi e difficoltà, ma c’è da dire che hai comunque costruito una label che ha 27 anni di storia e che ovviamente non vuole fermarsi qui, qual’è il segreto della vostra longevità?
Il segreto: fortuna, opportunità e crederci. É molto interessante vedere tutti questi nuovi modelli di business che emergono dalle varie attività indipendenti, comunque non credo che noi possiamo definirci migliori di altri, diciamo che ci sentiamo fortunati ad essere noi stessi.
Abbiamo parlato di longevità e noi speriamo che andiate avanti per almeno altri 27 anni e più, quindi…cosa ci sarà nel futuro di !K7?
Se me l’avessi chiesto nel 2009 come saremmo stati nel 2012 probabilmente ti avrei detto qualcosa di completamente sbagliato…quindi tu mi chiedi a proposito dei prossimi 27 anni… Spero solo che saremo in grado di riconoscere le tendenze e trovare il nostro percorso all’interno del mercato del domani.
English Version:
!K7, mostly known as “the label of the Dj-Kicks”. It’s a kind of reductive definition of for something that today represents a sort of institution of the musical landscape. The project started 27 years ago, in this period of time the label has grown so much that today it deals with every aspects of the musical landscape and artist’s management. We had the pleasure to have a chat with the inventor of the label, Horst Weidenmueller. For the 27th birthday of the label he told us about the situation of the label with a look to de past and also to the future.
!K7, 27 years in the business, an adventure that started in 1985, how was the beginning? What pushed you to go inside this type of business?
Well, it all began with concert videos I first did as I arrived in Berlin at the age of 17, very DIY and spontaneous. The scene back then was amazing, with bands like Einstürzende Neubauten, Nick Cave and the Bad Seeds, Shark Vegas… And my way to be part of all this was to actually have them all in pictures! This daily occupation turned into a video-production company as more people got involved, “Studio K7“was born.
!K7 nowadays is know as an electronic music German label, but It wasn’t always like these days. We know that you, Horst Weidenmueller, started with the video recording of the live shows of some artists, how were these years and how was the shift from that type of business to the one that you are running today?
Well, everything is upside-down from these days and our directions and the trends changed a lot. But one thing hasn’t changed since then: we release good music, and if you have good music then you have a good business.
When you started in the ’80 It was a tough period of time for the Germany and in particular for Berlin. These types of things got some reflections on the culture, on the behaviour and of the people and how they express themselves. What were the consequences of this scenario in the musical field?
Berlin was a half destroyed island in the middle of nowhere, surrounded by a 3 meters-high wall! The scene back then was really particular: as it wasn’t easy to get out once you got in, everybody kinda knew each other and collaborated in each others project. The underground scene was very authentic, intellectual and nihilist meanwhile. As I moved in Berlin I discovered a more creative side of the destruction, where one could express deep feelings through music, visual arts, fashion… this changed the life of many young people around, including myself.
27 years of activity are a great period of time, changes, flows, trends, so many things. What do you think is changed most in this period of time? What do you miss most from the past and what do you hope for the future?
Many things changed: new genres emerged, new ways to make and distribute music… But the most critical change for me is the devaluation of copyrights: without patent in medicin, nobody would invest on researches and no one would benefit from it. This is the same in music: without any copyright, nobody invests on artists anymore. There is a real threat coming from Google and other internet companies that makes money out of illegal digital distribution websites. They (Goolgle and those platforms) made millions and no artist, no indy label has seen one cent.
!K7 is mostly known as “the label of the Dj-Kicks”, but there’s a lot of more. What are the ideas, the philosophy that stay behind the label? How is running a label today?
We are a collective of small businesses and activities: a record label first of all but also a management company. We have a Publishing branch and we do production and distribution for many other labels (like Ghostly, BBE, Innervisions…). Everything in our activity is focused on niches and the permanent innovation that comes from there.
!K7 is also part of a label group formed by you and Strut, Gold Dust and Rapster. How is be part of a group? Why did you choose to take this way?
This multiplicity of Labels comes from the wish to cover different niches, different genres, this is simply more exciting and that’s why we’re here for.
Your label and of course the whole group work in a business that faces the international market, how is running a label nowadays? What are the main problems and difficulties (linked to the musical industry) that you have to face everyday?
First difficulty is to work in a multi-task environment. Everyday we deal with producing, advertising, distributing, licencing our music and managing our bands. It’s sometimes hard to get everything together.
We have just talked about difficulties and problems but you raised a label that is lasted 27 years and it truly doesn’t want to stop his is run, so what’s the secret of your longevity?
The secret is: luck, opportunities and belief. This is interesting to see all these new business models that emerge from the different independent labels, but I don’t think ours is better than any other one: we just had luck with us.
We talked about longevity and we hope and we wish that you will keep inside the business for others 27 and more years, so what’s there in the !K7 future?
If you would have asked me in 2009 what we would be like in 2012, I would likely have said something completely wrong, so if you ask me for the next 27 years… I just hope we’ll be able to recognize trends and find our way across the tomorrow’s markets.