Semplicemente “storia”. Questa è la prima parola che mi viene in mente pensando ad una pietra miliare come Kerri Chandler. Alzi la mano chi di voi non ha ballato o semplicemente riprodotto almeno un suo disco. Nessuno, immagino, altrimenti non parlerete nemmeno di house music. Questa volta avrete modo di leggere le sue parole, poche a dir la verità ma molto dirette, vuoi per il poco tempo a disposizione a causa dei suoi tour infiniti vuoi semplicemente per carattere. Parole comunque ben spese, spaziando tra il suo passato, presente e futuro passando inevitabilmente per il suo personale approccio in fase di produzione e selezione. Una vera e propria lezione nella quale è vivamente consigliato prendere appunti…aspettando l’occasione giusta per goderselo dal vivo, magari all’Eastern Electrics Festival di Londra!
Quando ripercorriamo la biografia dei dj ci accorgiamo che il più delle volte la famiglia gioca un ruolo fondamentale. Tuo padre era un dj, era destino dunque…vuoi parlarci un po’ del tuo avvicinamento a questo mondo?
Ho sempre desiderato diventare un dj/producer. Ho iniziato seguendo le orme di mio padre quando avevo appena 13 anni, in piedi su una cassa per suonare i suoi dischi perché ero troppo basso per raggiungere i decks.
La musica cambia, le persone rimangono…mi riferisco alla tua crew Champion Madhouse (ex Champion Records). Quanto è importante avere un gruppo di persone professionali e alle quali affidarsi per i propri progetti?
Se disponi di persone di talento e creative intorno a te poi queste ti ispirano. Senza di esse diventa stagnante. Quindi sì, è molto importante.
Come spieghi il fatto che la maggior parte dei dischi house più suonati sia datata negli anni ’90?
Tutto torna indietro. Ciò che è vecchio diventa nuovo. C’è una nuova generazione nei club che ha scoperto le origini dell’house o è cresciuta ascoltando le collezioni dei genitori e ha sviluppato un amore per quel tipo di suono. Nostalgia è anche un modo di rendere nuovo ciò che è vecchio.
Cosa sta succedendo all’house moderna e come pensi si evolverà in futuro?
Si basa tutto sugli strumenti utilizzati e su ciò che le macchine riproducono. Ora è possibile creare brani sull’iPod senza nemmeno saper suonare uno strumento. Chiunque può fare musica e ciò offre una varietà più ampia e contribuisce all’evoluzione del suono. Spero però che questo ispiri anche le persone ad imparare ad usare uno strumento o imparare a scrivere canzoni invece di usare semplicemente programmi per creare la musica.
Ti ritieni fortunato per avere ottenuto questa popolarità ma ovviamente non è un caso. La tua abilità sia in veste di produttore che dj. Cosa pensi riguardo la musica di oggi? Data la quantità assurda di produttori ed etichette non pensi possa poi risentirne anche la stessa qualità?
La qualità della musica deriva da ciò che si inserisce all’interno. Avere molte etichette e produttori offre una vasta gamma di suoni attraverso cui ispirare gli altri. E la qualità è qualcosa che viene dalla ripetizione quando si prende sul serio ciò che si fa. Non si può migliorare, se non continuando a provare. Ecco come le persone imparano. Ma naturalmente non sto parlando di quegli aspiranti musicisti veramente creativi.
Per uno che possiede più di 50000 dischi, chiedere quale in assoluto preferisce sarebbe davvero un’impresa. Se invece domando quale disco ricorda con maggior piacere?
Numbers dei Kraftwerk.
Hai girato il mondo e continui a farlo. Tempo per le produzioni si riduce ma cerchi di investirlo anche in aereo. Da dove prendi ispirazione per iniziare una nuova traccia?
Il mio portatile è come un blocco di appunti e schizzi. Non mixo nulla finché non torno a casa.
Ibiza e il Circoloco. Cosa ti affascina dell’isola e soprattutto del party più famoso?
Mi fa diventare un dj migliore, in generale. Sento sempre musica incredibile, tutti sono sempre così felici di vedersi, l’atmosfera e la folla del Circoloco è sorprendente.
Dovessi scegliere tu dove suonare, quale club o evento sceglieresti?
Si basa tutto sulla folla e la risposta che hai da essa, ma ho una preferenza per i club all’aperto.
Alla musica ultimamente abbini anche l’uso del video con i DVJ…Pensi la musica non sia sufficiente a trasmettere le tue sensazioni o ci sono altre motivazioni dietro a questa precisa scelta?
Non è che la musica non sia sufficiente, in realtà è un’aggiunta a ciò che si già si è in grado di sentire in quel preciso momento. Ma ci deve essere un equilibrio, perché è difficile ballare e guardare allo stesso tempo.
Cassette, vinili, cd, mp3. Tu che sei stato sempre un precursore, quale pensi sia il prossimo passo evolutivo per il dj?
Streaming e superfici tattili. Ma poi, naturalmente, troviamo sempre coloro che amano i metodi tradizionali. Se siete cresciuti con il vinile (che alle giuste condizioni è imbattibile per quanto riguarda il suono) allora lo preferirete senz’altro. Ma poi ci sono quelli che sono cresciuti con i cd e così via. Alla gente piace utilizzare ciò con cui si sente a proprio agio.
Vuoi svelarci i tuoi prossimi progetti, uscite, collaborazioni?
In questo momento sto girando, girando e rigirando… Ma troverete le uscite più recenti su www.madhouserecordsinc.com. Ho anche creato una nuova etichetta chiamata “MadTech”. Potete trovare maggiori informazioni sullo stesso sito web.
Grazie Kerri. E’ stato un grande piacere. In bocca al lupo per il futuro!
Grazie a voi!
English Version:
Simply “history”. This is the first word that comes to mind when I am thinking about a milestone like Kerri Chandler. Raise your hand if you have not danced at least one of his record. None, I guess, otherwise you will not talk even about “house music”. This time, talking is not music, but his words, few, to be honest, but very direct, either for the short time because of his endless tours or just for his character. However well spent words, ranging from his past, present and future inevitably going for his own approach on production, mixing and selection… a real lesson in which it is strongly recommended to take notes… waiting for the chance to enjoy his next set, maybe at Eastern Electrics Festival in London!
Most of the time we read djs biography and we realize that family plays a fundamental role. Your father was a dj, so it was easy for you to born and grow with music… Do you want to tell us something about your teen years?
Being a dj/producer, is all I’ve ever wanted to do. I started out following in my dads footsteps when I was just 13 years old, standing on a crate to play records because I was too short to reach the decks.
The music changes, people not… I refer to your Champion Madhouse. How important is having a solid group of professional people with you?
If you have talented and creative people around you then they inspire you. Without that you become stagnant. So yes, it’s important.
How do you explain the fact that most of the house records played today are produced in the ’90s?
Everything comes back around. What’s old becomes new. There’s a new generation in the clubs that have discovered the origins of house or grew up listening to their parents collections and developed a love for the sound. Nostalgia also has a way of making what’s old new again.
What’s happening to modern house sound? How do you think it will evolve in the future?
It’s all about the tools you use and the machines they make. You can now create tracks on your iPod and not even know how to play an instrument. Anyone can make music and that gives a broader variety-all of these things come together and continue to evolve the sound. But I hope that this inspires people to learn an instrument and to learn to write songs instead of simply using programs to create the music.
You feel lucky to have achieved this popularity but of course it is no coincidence. What do you think about the large amount of labels and producers of nowadays…don’t you think that having a lot of producer/labels is a bad thing for the quality of music?
The quality of the music comes from what you put into it. Having many labels and producers gives a broad variety of sound to inspire others. And quality is something that comes from repetition when you take what you do seriously. You can’t get better at it if you don’t continue to try. That’s how people learn. But of course I’m not speaking about the truly creative aspiring musicians.
For someone who owns more than 50000 records, it’s very diffucult to say which one is the best. But if I asked you which record best describe your own way of live and love music, which record do you choose?
Numbers by Kraftwerk.
You travel around the world. Time for production is reduced but I know you started also producing while you are on plane. How you take the inspiration to start a new track?
My laptop is like a sketch pad. I really don’t mix anything until I get home.
You are also in Circoloco crew. What do you find so special in this party?
It makes me what to become a better dj in general. I hear some amazing music, everyone is always so happy to see each other and vibe from each other and the Circoloco crowd is amazing.
If you have to choose a club or a event to play, which do you choose, reminding also your past memories?
It’s really all about the crowd and the response, but I do have a preference for open air clubs.
We also see you use video with DVJ for your sets…Do you think the music is not enough to convey your feelings? What can add a video in a set?
It’s not about the music not being enough, it’s actually more about what feels right at the time to add to the experience. But it has to be a balance because it’s hard to dance and look at the same time.
Tape, vynil, cds, mp3…you had the chance to use all these things…. According to you what will be the next step for dj?
Streaming and tactile surfaces. But then of course you always have those that love traditional methods. If you grew up with vinyl- which you can’t beat the sound of, under the right conditions- then that’s a preference. But then there are those who grew up with cds and so on. People like to use what they are comfortable with.
Do you want to reveal your future releases, projects, collaborations?
Right now I’m touring, touring, touring… But The newest releases can be found on www.madhouserecordsinc.com. I’ve also started a new label called MadTech. You can find out more about it on the same website.
Thank you Kerri. It was a great pleasure for us! All the best for your future.
Thanks!