A quasi un anno dall’uscita di “4”, album firmato da Luke Vibert (nelle vesti di Kerrier District) atteso la bellezza di undici anni, Hypercolour è pronta a festeggiare la sua release numero cinquanta con un EP di remix che, visti i nomi coinvolti, meglio non potrebbe rendere onore alla ricorrenza. Stiamo parlando di alcuni degli esponenti più alti – e più seguiti – della scena elettronica moderna, quei Ricardo Villalobos, Max Loderbauer, KiNK e Shed (qui col suo “rave”-moniker Head High) che, se sommati ai The Analogue Cops, a Laurent Garnier, Axel Boman e Eats Everything, danno una chiara idea del perché la label londinese sia diventata negli ultimi mesi uno dei punti di riferimento del movimento house.
Ma non è una semplice questione di hype, del semplice marchiare col proprio nome un prodotto (a questo punto) ovviamente vincente, perché i tre lavori inseriti in questo “Remixes EP” dimostrano quanto gli artisti chiamati all’opera abbiano preso sul serio il compito commissionatogli. Dei tre quello che convince maggiormente è quello prodotto dal consolidatissimo duo Villalobos-Loderbauer: via la tromba e il funk sincopato della versione originale di “Sexspurt” e dentro il solito groove imprevedibile che contraddistingue la musica di questi due luminari dell’elettronica. Inutile dire che la costruzione del loro remix è impeccabile, così come la progressione dei singoli suoni che, “evolvendosi” attraverso micro-scarti, costruiscono un universo sonoro dinamico, effervescente e al tempo stesso essenziale.
Un altro remix decisamente interessante è quello consegnato a Hypercolour da Shed: René Pawlowitz calca la mano con la sua ritmica bastarda e grezza, scegliendo, saggiamente, di limitarsi ad appesantire la già validissima “Come On Kerrier”. Chiude il cerchio, ampliando e variegando il menù offerto da questa bellissima release, il remix KiNK di “Techno Disco”, una peaktime-track vulcanica tanto quanto l’artista bulgaro.