Kid Koala è un rinomato scratch dj diventato famoso sia per la musica che per le sue animazioni. Ha collaborato con alcuni dei nomi più importanti della scena, tra i quali Amon Tobin, Lovage e Gorillaz, ed è anche membro del supergruppo hip-hop Deltron 3030, di cui fanno parte anche il rapper della Bay Area, Del the Funky Homosapien ed il leggendario produttore hip-hop Dan The Automator. Vive a Montreal con la moglie, due figlie, ed il gamberetto Amanda. Noi siamo andati a vederlo al Locomotiv di Bologna ed è stato come immergersi in un manga in salsa blues disegnato da Miyazaki, infatti il suo ultimo album (12 Bit Blues) si potrebbe appunto definire come un omaggio alla musica del diavolo.
Ciao Eric, raccontaci delle tue radici, biografiche e musicali.
Sono nato in Canada ed ho iniziato a suonare il piano a 4 anni. A 12 ho iniziato ad avere a che fare con l’intera cultura dei piatti che ho suonato in una band negli anni del college. Ho firmato per la Ninja Tune appena dopo essermi laureato ed ho iniziato a girare il mondo, a suonare ed andare in tour con diverse band.
Nella tua musica si colgono sempre moltissime contaminazioni, soprattutto blues e rock, al Locomotiv sei partito con un sample di Blue Orchid dei White Stripes, e tutto sembrava suonato da un vecchio grammofono, sei un appassionato di suoni vintage? Il settaggio che usi potrebbe esserne la prova…
Mi piace il suono delle registrazioni su vinile e mi piace anche suonarli dal vivo, anche se è più pericoloso per me, perché tutto potrebbe crollare da un momento all’altro, avendo tutto quello che suono equilibrato su 3 o 4 minuscoli aghi. Nel mio studio ho una macchina per tagliare le registrazioni, così posso tagliare i miei suoni personalizzati per suonarli durante lo show. Alcune mie registrazioni hanno un solo strumento che suona in La Maggiore per 3 minuti, ed io cerco di piegare le altre note della melodia da quel suono una volta che il disco sta sui piatti.
Hai avuto collaborazioni notevoli durante la tua carriera, qual è quella di cui sei più orgoglioso? E quella che in qualche modo ti ha più aiutato ad emergere?
Ho appreso da ogni esperienza, sia in tour che in studio. Fare un tour con Money Mark è stato eccezionale. Lui è un performer incredibile ed un grande spirito. Ho anche imparato tanto dalla tecnica di Dan The Automator in studio. Andare in tour coi Radiohead è stato un sogno divenuto realtà ed è stata una lezione di inestimabile valore guardare come fanno e come suonano la loro musica. Non lo dimenticherò mai. I tour di cui sono più orgoglioso sono quelli dove siamo stati capaci di sorprendere il pubblico. Mi sono divertito a mettere insieme 8 giradischi per il “Short Attention Span Theater” tour. Il cabaret coi piatti e con i posti a sedere “Nufonia Must Fall”. Il tour che abbiamo fatto coi The Slew (si pogava ad ogni concerto!). La quiete dei concerti con le cuffie di “Space Cadet” ed ora il Vinyl Vaudeville Show con Adira Amram and The Experience.
Nei tuoi live ci si immerge in un mondo fanciullesco, allegro e spensierato, ma sempre con un occhio alle origini, è questo il tuo approccio alla musica, ossia quello che vuoi trasmettere?
Cerco solo di realizzare gli spettacoli che vorrei vedere. Mi annoio molto facilmente, quindi cerco solo di costruire spettacoli e lavorare con persone che mi ispirano e sorprendono. Potrei anche spendere l’intero budget del tour per costruire marionette!
I cartoon sono un elemento preponderante nel tuo approccio artistico, cosa ti rende così legato a questi mondi fantastici?
Mi piace che le cose nel mondo dei fumetti possono esistere su un livello surreale, è come se possano essere più di un’avventura.
In un momento in cui si dà molta attenzione alla visual art come contenuto aggiuntivo dei live show, tu hai voluto scegliere un corpo di ballo, marionette, robot e quant’altro, soddisfacendo comunque la componente visiva, ma utilizzando un altro tipo di arte, quella performativa… a tutto vantaggio dell’interazione col pubblico… Quindi un pezzo importante del tuo Vinyl Vaudeville Show sono le ballerine “Adira Amram and The Experience”, come t’è venuta l’idea di coinvolgerle? Perchè proprio loro?
Ho visto Adira in scena diversi anni fa a New York. Lei è uno delle vere intrattenitrici al mondo, è tagliente come un rasoio e veloce come fulmine con la commedia. Può scaldare un pubblico in meno di 7 minuti!
Cosa stai ascoltando in questo periodo?
Trixie Whitley
Ci racconteresti qualcosa riguardo ai Deltron 3030?
Il secondo album, Event II è finito. L’ho ascoltato per mesi. Uscirà presto su Bulk Recordings/EMI.
Perchè 312 – 213?
C’è stato un momento nella mia vita in cui ho suonato a più di 250 spettacoli l’anno. Volavo di continuo avanti e indietro tra diverse città, con la vita in una valigia. Così è questo che illustra il coro di quella traccia: 3-1-2 è il prefisso telefonico di Chicago, 2-1-3 è il prefisso telefonico di Los Angeles. Ecco perché ho chiamato la traccia “’8 bit Blues (da Chicago a Los Angeles a New York)” questo brano è un blues da strada sull’essere in tour e viaggiare non stop.
English Version:
Kid Koala is a world-renowned scratch dj who has made a name for himself both with his music and visual art. He has collaborated with some of the finest names in the business between Amon Tobin, Lovage and Gorillaz, is also a member of the alternative hip-hop super group Deltron 3030, which features Bay Area rapper, Del the Funky Homosapien and the legendary hip-hop producer Dan the Automator. He lives in Montreal with his wife, two daughters, and pet shrimp Amanda. We went to see him live at Locomotiv in Bologna and it was like a manga blues draw by Miyazaki, infact his last album (12 Bit Blues) could be defined as a tribute to the music of the devil.
Hello Eric, tell us about your roots, biographical and musical.
I was born in Canada. I started playing classical piano when I was 4 years old. I was introduced to the whole turntable culture when I was 12. I played turntables in a band during college. I signed with Ninja Tune right after I graduated from school. I started touring the world and playing and touring with different bands.
Your music got lot of influences, especially blues and rock, you started the set at Locomotiv with a sample of Blue Orchid by White Stripes, and everything it was played like an old gramophone, are you passionate of vintage sounds? Your setup can be the proof…
I like the sound of vinyl records. I like playing them live also. It’s feels more dangerous to me because it could all fall apart at any moment. To have all that sound balanced on 3 or 4 tiny needles. I have a record cutting machine in my studio. So I can cut my own custom sounds to play during the show. Some of my records only have one instrument playing A flat for 3 minutes. I try to bend the other notes of the melody out of that one sound once the record is on the turntable.
You have got lot’s of collaborations during your carirer, which one you go proud of it? And which one grow you as artist?
I’ve learned from every touring and recording experience. Touring with Money Mark was great. He is an amazing live performer and great spirit. I also learned a lot of engineering from Dan the Automator in the studio. Touring with Radiohead was a dream come true and an invaluable lesson watching how their music is made and played. I will never forget that. The tours I’m most proud of are the one’s where we were able to surprise the audience. I enjoyed putting together the 8 turntable ‘Short Attention Span Theater’ tour. The seated ‘Nufonia Must Fall’ turntable cabaret show. The tour we did with The Slew (there were mosh pits at every show!). The quiet time ‘Space Cadet’ headphone concert and now Vinyl Vaudeville show with Adira Amram and The Experience.
In your live you are immersed in a world of childlike, cheerful and carefree, but always with an eye to its origins, this is your approach to music, which is what you want to convey?
I just try to do the shows I want to see. I get bored very easily. So I just try to build shows and work with people that inspire and surprise me. I will also spend the whole tour budget on building puppets!
The cartoons are a predominant feature in your artistic approach, what makes you so tied to these fantastic worlds?
I like that things in the comic world can exist on a surreal level. It’s like things can be more of an adventure.
In a time when you give a lot of attention to visual art as additional content of the live show, you wanted to choose a dance, puppets, robots and whatnot, however satisfying the visual component, but using a different type of art, the performative… to the advantage of the interaction with the audience… So an important piece of your Vinyl Vaudeville Show are the dancers “Adira Amram and The Experience”, as the idea of involving them? Why just them?
I saw Adira’s act several years ago in New York. She’s one of the world’s true entertainers. She’s razor sharp and lightning fast with the comedy. She can warm up an audience in less than 7 minutes!
What are you listening to these days?
Trixie Whitley.
Could you tell us something about Deltron 3030?
The 2nd album, Event II is finished. I’ve been listening to it for months. It will be released soon through Bulk Recordings/EMI.
Why 312 to 213?
There was a time in my life when I would play over 250 shows a year. I was always flying back and forth between cities and living out of a suitcase. So the chorus to that track kind of illustrates that. 3-1-2 is the telephone area code for Chicago. 2-1-3 is the telephone area code for Los Angeles. That’s why I named the track ‘8 bit blues (from Chicago to LA to NY)’ that track is a road blues about being on tour and travelling non stop.