Quando ci si mette a giocare con un puzzle si ha la certezza che, una volta assemblati i pezzi, questi risultino coerenti con uno schema iniziale, che lo sforzo di combinarli porti ad un’immagine nitida e chiara.
Provate ora a costruire qualcosa mischiando il contenuto di due o più scatole diverse. Bene, due sono le cose: o amate perdere tempo, o avete l’utopica pretesa di riuscire a raggiungere un risultato soddisfacente partendo da un’idea tanto assurda. “Xingfu Lu”, il nuovo Hyperdub a firma Kode9, è esattamente questo: un puzzle musicale composto sommando e sovrapponendo suoni la cui convivenza poteva venire immaginata solamente da una mente “fuori dal comune” come quella dello scozzese Steve Goodman. Il risultato è un EP che scappa via veloce (in tutto circa otto minuti di musica), senza lasciarci il tempo di digerirlo. Ammesso che sia un EP facile da mandar giù, ammesso che due anni di attesa – tanto è passato dall’ultimo lavoro di Kode9 – possano essere soddisfatti da una release così “sintetica”.
Suoni contratti si poggiano su di altri dilatati, chord spigolosi su di una ritmica che viaggia veloce ed ansiosa. “Xingfu Lu” è un pezzo brutale e nervoso, claudicante e frammentato. È il ritmo della via di Shangai a cui Kode9 dedica il suo lavoro, proprio lì dove Steve ha iniziato a comporre il pezzo. “Kan”, con il suo incedere frenetico costituito da un synth singhiozzante e da una ritmica sbriciolata, segue la via tracciata da “Xingfu Lu” confermandone spirito ed ambizioni. Le stesse ambizioni che hanno portato Kode9 lì dove si trova adesso insieme alla sua Hyperdub.