Rendersene conto fa impressione, viene quasi da credere che la Warp ti stia raccontando delle cazzate: eppure è vero, è dal 2001 che non è possibile recuperare su vinile – un supporto sempre fondamentale per audiofili e fissati, e se ami gli Autechre è probabile tu sia l’uno e/o l’altro – la triade “Incunabula”, “Amber” e “Tri Repetae”, ovvero le prime tre release in lunga durata di Rob Brown e Sean Booth. Dal 2001. Quindici anni. Fa strano dirlo, scriverlo e pensarlo perché la musica degli Autechre (e forse di questi primi tre album più di tutti, ma il dibattito è apertissimo e schierarsi è difficile) è in qualche modo sempre e da sempre in ogni discorso degno di esser chiamato tale sulla musica elettronica di qualità, sulle sue potenzialità, sulle sue frontiere.
Anzi. Oggi più che mai dovrebbero essere additati ad esempio: in tempi in cui è (troppo) facile costruirsi una solida carriera seguendo binari predeterminati, il lavoro incredibile di re-interpretazione, de-strutturazione ed astrazione degli stilemi della musica elettronica fatto da Brown e Booth (in origine due b-boy, tra l’altro: e infatti pure l’hip hop è nei cromosomi dei due e pure l’hip hop dovrebbe tornare ad imparare molto da loro) è qualcosa che tutti dovrebbero studiare a fondo, come lezione.
Una lezione non semplice, non lineare, accidentata. Vero. Ma chi cerca le vie semplici può dedicarsi tranquillamente a suonare la musica da mani-in-aria (fra il pubblico, davanti alla console, vedete voi) del momento, cosa in cui non c’è nulla di male però ecco, se veramente avete a cuore l’arte dopo un po’ questo proprio non vi basta (preferibilmente, anzi, dopo molto poco).
Quindi insomma: è vero che la Warp sfrutta il feticismo del vinile che improvvisamente è (ri)sorto per dare un colpo ai fatturati, però stavolta è una causa molto migliore di altre. Anche perché se è vero che il “calore” audio che dà il vinile nel digitale è difficile riscontrarlo, questo è il modo migliore per capire anche quanta umanità, rovente e misteriosa umanità sta dietro all’apparente freddezza digitale di questi tre capolavori. Ecco qui il link alla pagina di Bleep (lo store on line della Warp). Ah, ulteriore incentivo: se sganciate il grano necessario, vi arriva una download card per scaricare un live inedito del duo (dal nome molto autechriano: “AE_LIVE_GRAFENHAINICHEN_170715”).