Allora: prima di tutto, la notizia. Yussef Kamaal, come progetto, ufficialmente non esiste più. Qua sotto potete trovare lo status ufficiale che annuncia la cosa:
“Private and unforeseen reasons” è una formula in effetti strana, per giustificare una decisione di questo tipo. Soprattutto “unforeseen”, ovvero “impreviste”. In realtà, chi è ben addentro a certi giri sa che già da tempo i rapporti tra Henry Wu e Yussef Dayes, i due fondatori del progetto, erano molto, molto tesi. Poteva essere anche normale tensione da tour: del resto la popolarità di Yussef Kamaal è letteralmente esplosa, da piccolo progetto nato per scherzo è diventato uno degli act più richiesti dai festival di mezza Europa (anche in Italia: dopo l’esordio a Jazz:Re:Found l’anno scorso, quest’anno erano già in line up per Spring Attitude, Dancity, Fat Fat Fat, Locus. Praticamente una “all star” dei festival di qualità nostrani, e ci crediamo: quello che fa (pardon: faceva) dal vivo la band è di una bellezza totale, un jazz-funk asciutto pieno di groove, inventiva e spazialità – suonato con autentico furore e notevolissima perizia tecnica. Ma pure il Dimensions, per dire, aveva destinato a loro uno slot nel concerto d’apertura nella magnifica arena romana di Pola, in Istria.
Non era però solo tensione da super-lavoro. I contrasti che già per dire a Torino, prima e dopo il set a Jazz:Re:Found, avevano reso gelidissimo il clima in camerino evidentemente non hanno fatto che crescere e diventare sempre più profondi. Onestamente: è un po’ ridicola questa divisione in due, in cui ognuno mette le mani sulla dicitura “Black Focus”. Sa veramente tanto di “Guerra dei Roses”, in cui per principio nessuno vuole cedere nulla, a costo di soluzione cervellotiche.
Siamo fiduciosi che la musica, da entrambe le parti in causa, sarà comunque bella. Il talento dei musicisti coinvolti, la loro “visione”, di sicuro predispone all’ottimismo. Di sicuro però è un peccato non poter più rivedere Yussef Kamaal nella versione originaria, quella prima in duo, poi in trio, poi in quartetto. Sotto qui godiamoceli – almeno su YouTube. Nella esibizione che più ne rivelò il talento, fino ad allora semisconosciuto.