La prima volta che che gli Chic vennero al Sónar, molti anni fa, fu una cosa piuttosto triste: una esibizione da balera, un ironico revival – ironico perché sgonfio, bolso, con poco mordente. Che Nile Rodgers, da un certo momento in avanti, non tanto dalla collaborazione coi Daft Punk (che è la prima cosa che avrete pensato, eh?) ma da quando ha affrontato e superato la battaglia col cancro, sia diventato una forza della natura è dimostrato da quella che fu l’esibizione successiva sonariana degli Chic, pochi anni fa: delle forze della natura. Nile, e di conseguenza la sua band, è rinato. Ha smesso di essere la stanca cover di se stesso, per diventare un tornado di energia.
…un tornado di energia, ma forse anche di idee. Il nuovo album in arrivo, il primo dal deludentissimo “Chic-ism” del 1992, promette davvero cose molto sapide. “It’s All About Time”, questo il suo titolo, annovera infatti fra la lista dei featuring una serie di nomi iper-moderni ed iper-interessanti: ok Craig David (uno che avrebbe tanto bisogno di un rilancio…), volendo anche ok il rapper Stefflon Don ed il grande Anderson .Paak, ma voi vi sareste mai aspettati una collaborazione con Mura Masa e Danny L Harle? Noi, sinceramente, no. Altrettanto sinceramente, siamo davvero curiosi di sentire. Intanto ieri è andato in tv un antipasto: nello show di Jools Holland sulla BBC c’è stato il live di “Boogie All Night”, il pezzo con Mura Masa e NAO. In realtà nulla di nuovo sotto il cielo, almeno lì. Chic al 100%, senza sorprese o derive supermoderniste. La curiosità, comunque, resta. E in ogni caso con l’energia che ha Nile ora, anche le “solite” cose Chic hanno un impatto ben diverso rispetto alla carovana stanca degli anni ’90 e dei primi 2000.