Vale davvero la pena di leggere integralmente il documento che Holly Herndon ha firmato da pochissimo e pubblicato sulla sua pagina ufficiale nonché sul suo profilo Instagram. Sostanzialmente, la musicista americana presenta al mondo la sua ultima creazione chiamata Spawn, un’intelligenza artificiale che potrebbe rivoluzionare la moderna composizione musicale, per come la intendiamo, sviluppiamo e fruiamo.
Realizzata con l’aiuto di Jlin e lo sviluppatore web/artista grafico Jules LaPlace, che hanno firmato assieme il primo brano “Godmother” in ascolto qui sotto, Spawn può imparare da chi le fornisce input di tipo sonoro/visuale a imitarne l’essenza – nel caso specifico del pezzo appena edito, le sue “madrine” e “padrini” sono la Herndon, Jlin e LaPlace appunto – rifacendone letteralmente il verso.
Come potete ben immaginare, al di là della riuscita o meno del brano che ha appena visto la luce, la portata di questa creazione è notevole, perché aggirerebbe (o sublimerebbe?) qualunque tipo di copyright, giacché la composizione/imitazione sonora risultato del misterioso processo dell’IA sarebbe del tutto originale, frutto di decisioni proprie (casuali?) più che guidate dalla mano del suo primo creatore.
Chissà cos’altro ci aspetta, per ora godiamoci lo scherzo di una geniale (IA) bambina, e che dio ce la mandi buona.
“It is still a baby. It is important to be cautious that we are not raising a monster”.