Devo ammetterlo, sono stranito appena ho letto che Lady Gaga avrebbe presentato il suo album, con un party al Berghain. Una sensazione durata un secondo, dopodiché la razionalità si è ripossesata di me: la news avrebbe suscitato qualche polemica e questa sarebbe stata più sterile del calciomercato di ottobre. Prevedibile ma, alla fine, di cosa stiamo parlando?
Parliamo di Ampya, il concorrente tedesco di Spotify, che organizza la presentazione tedesca dell’album di Lady Gaga al Berghain, di giovedì, per pochi selezionati ospiti (c’è pure il concorso per i comuni mortali, ‘sti commercialoni). Stiamo parlando del più famoso locale berlinese che, dal venerdì alla domenica, diventa il punto di riferimento per la techno mondiale. Ma dal lunedì al venerdi? Incredibile ma vero, una ex centrale elettrica rimessa a nuovo, enorme, con spazi ampi e vuoti (quelli del club sono una parte), viene sfruttata in mille maniere: mostre, concerti e ed eventi privati.
Chi possiede le mura del Berghain vuole diversificarlo e mantenere una struttura capace di funzionare e monetizzare a 360°, sempre però mantenendosi ad alto livello nel campo delle arti visive e sonore. Davvero siete nei panni di criticare una scelta del genere?
“Ma è il tempio della techno, dell’underground e sono soliti fare i preziosi per tutto e ora si vendono al pop, come qualsiasi altro locale al mondo.”
Passi il trucco pesante e le robe fluo ed eccessive ma perdonatela, è figlia di una società adulterata dal glucosio. Lady Gaga, in quello che è il suo personaggio, non ci sfigura al Berghain. Non è forse anche la cantate pop che, attualmente, riesce meglio a mischiare i sessi e la sessualità? Una componente inscindibile dal locale che vive nel weekend. Ma, guardando in casa propria, Craig, Tristano e Moritz Von Oswald al Teatro Carignano per il ClubtoClub ’09, vi hanno divertiti, vero? Pensate un po’, c’è un sacco di gente che al Carignano preferisce guardarci uno spettacolo e non ha detto niente.
Che il Berghain sia già una struttura polivalente non lo scopriamo oggi, dobbiamo perciò scoprire oggi che i padroni del Berghain vanno a fare i conti dal commercialista, esattamente come le balere, le discoteche con le magnum di Belvedere sui tavoli? Secondo me, se parlaste con il commercialista del Berghain, vi direbbe di non preoccuparsi perché Sven Marquardt se ne sbatterà altamente di cosa hanno ospitato al giovedì e senza qualche adeguata conoscenza rischierete il suo “Gute Nacht”.