Sta facendo il giro dei social network questa foto di un pratico prontuario per i dj apparso in console all’After, club fresco di apertura a Las Vegas, che secondo il sito WhiteRaverRafting.com sarebbe autentico e confermato dal management del club. Assieme a un po’ di regole che non dovrebbero neanche essere messe per iscritto in un club degno di questo nome, come “non mettere le bevande vicino alla console” e “non accettare richieste musicali ma solo richieste di drink”, infatti, compare anche una serie di divieti piuttosto espliciti, che vanno da generici “niente set pre-mixati” e “niente hip hop, trap o dubstep” a una lista di artisti vietati, tra cui gli Swedish House Mafia (e tutti i loro pezzi rimanenti) e Martin Garrix, al quale viene anche affiancato un epiteto non proprio gentilissimo. Per quanto possiamo trovare condivisibili questi divieti, la domanda sorge spontanea: non è forse più semplice bookare artisti in linea con la propria linea artistica, per cui si sa già in anticipo che regole del genere sarebbero superflue?
Mattia Tommasone
Ho più o meno sempre scritto di musica, raccontando il mio parere su quello che ascolto e sui party che vedo, per cui l'idea di collaborare con Soundwall è praticamente una naturale prosecuzione di quello che ho sempre fatto. Quando non scrivo sviluppo software, cucino, alleno i bambini a calcio, faccio cose da nerd come costruire controller per la mia lavatrice. Per il 95% o più del tempo ascolto elettronica, ma quando ascolto altro sono aperto più o meno a qualsiasi cosa che non sia il latinoamericano o il reggae.
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