Ian e Dara sono due dj/producer irlandesi che amano disegnare intricati paesaggi sonori incidendoli a diverse profondità, dalle rarefatte atmosfere ambient ai pesanti bassi industrial. Fortemente influenzati dal sound 90s, hanno un approccio totalmente trasversale alla musica elettronica, come “Daddy” gli ha insegnato. Suonano insieme da circa 10 anni, ma solo nell’ultimo sono finalmente saliti alla ribalta grazie ad alcuni avvenimenti particolari, scopriamo insieme cosa gl’è capitato di così eccezionale. Signore e signori siamo orgogliosi di presentarvi i Lakker, sicuri che ne sentirete parlare ancora molto.
Facciamo le presentazioni, chi sono Ian Mc Donnell e Dara Smith?
Siamo due musicisti di Dublino, Irlanda. Facciamo musica e suoniamo insieme come Lakker da quasi 10 anni, ma insieme abbiamo fatto anche altre cose prima. Dara è anche un visual artist e cura la parte visual dei Lakker.
Che suonavate prima di formare i Lakker?
Ian: quando ero piccolo suonavo il pianoforte ed ho fatto un pò di jazz e di improvvisazione qualche anno dopo, prima di concentrarmi sulla musica elettronica e la produzione.
Dara: ho cominciato a fare musica con gli hardware quando ero a scuola ed avevo un piccolo studio in casa con dei sintetizzatori ed un campionatore. Mi manca ancora la mia Yamaha FS1R. Ho anche suonato qualsiasi genere di elettronica, un sacco di techno ed electro, fino alla jungle, per abbastanza anni prima di iniziare coi Lakker. Entrambi abbiamo suonato in band da 4 componenti quando eravamo adolescenti. Abbiamo preso influenze sia dal metal che dall’elettronica. Era acerbo, rumoroso, immaturo, energetico e molto divertente, e ci ha insegnato molto, e ci ha fatto conoscere dei grandi amici.
Ascoltando la vostra musica sembrano evidenti certe influenze, ma vogliamo saperlo da voi, da dove viene il vostro sound? Chi vi ha influenzato? (Quindi quali sono i vostri generi prediletti?)
Non preferiamo un solo tipo di musica, ascoltiamo qualsiasi cosa, dal death metal alla musica classica contemporanea. Amiamo ascoltare suoni interessanti. Però le influenze più dirette vengono maggiormente dal mondo della musica elettronica. Gente come Burial, Shed e Zomby per il loro modo di esprimersi unico ed inviduale e per aver preso dei template generici ed averci creato qualcosa di veramente nuovo, e spesso bello. Anche persone come Alva Noto, Pan Sonic, Autechre e Emptyset per il loro spaventoso sound design, per l’approccio molto puro e per la loro concentrazione. E poi c’è Aphex Twin, che è sempre un pò il “Papà”, e che ancora oggi ci influenza tantissimo.
Il 2012 è stato un grande anno per voi, diverse release, i primi festival a Berlino e Londra, ed avreste dovuto suonare anche al Bloc, finalmente vi stanno scoprendo in tutta Europa. Sapreste individuare il momento preciso della svolta? Cos’è successo?
Ci sono due cose che sono successe verso la fine del 2011 che hanno veramente fatto iniziare a conoscere di più il nostro nome: la prima è che un amico ha dato la nostra musica ad Aphex Twin e lui ha iniziato a suonarla nei suoi dj set, e all’improvviso la gente ha iniziato a chiedersi chi diavolo fossimo! Poi è uscito il nostro 33” Spider Silk nel Dicembre 2011 su Killekill records e questo ci ha proprio spinto verso un pubblico più ampio. Da lì è arrivata l’uscita su Blueprint e gli accordi con Littlebig e Stroboscopic. Da allora le cose stanno andando abbastanza bene.
Che si prova ad ascoltare le proprie tracce suonate da Aphex Twin, come ad esempio durante la sua ultima esibizione al Forbidden Fruit Festival?
E’ bellissimo! Eravamo entrambi là e non avevamo idea che lui avrebbe suonato la nostra roba, poi l’abbiamo sentita su un impianto enorme, con tutti i nostri amici. E’ stato stranissimo, ma grandioso. Avere un riconoscimento del genere da uno come Aphex Twin, che ci ha ispirato e influenzato è veramente meraviglioso. Ti fa capire che tutto il lavoro, tutte le ore passate in studio, ne sono valse la pena.
Com’è attualmente la scena electro in Irlanda? Dove si trova l’epicentro? Chi sono i leader e ci sono altri talenti emergenti?
La scena irlandese sta andando alla grande adesso. C’è questa atmosfera unica in Irlanda che è difficile da descrivere però praticamente la maggior parte della gente qua non si prende troppo sul serio quando esce, si scatena davvero, e poi anche le nostre leggi medievali sulle licenze per i locali impongono a tutti i club di chiudere alle 3, in questo modo l’energia tende ad essere condensata in un tempo più breve. A Dublino uno dei club principali è il Twisted Pepper e la crew Bodytonic che lo gestisce è una vera e propria industria. Poi ci sono anche Ultramack e !Kaboogie che fanno grandi cose nella città da anni. Come centro Dublino ha una grossa varietà di serate, ma una delle migliori serate/collettivi del paese è a Limerick. Quelli di Macronite laggiù stanno facendo delle grandi cose, portando regolarmente grandi artisti internazionali, stanno crescendo bene. Parlando di talento, due dei migliori dj techno che conosciamo sono qui a Dublino. Se hai la possibilità di andare ad ascoltare Sunil Sharpe o Fran Hartnett, non te la far sfuggire. Mentre come producer, musicalmente Sunken Foal è uno dei nostri idoli. Poi c’è un intero nuovo gruppo di giovani produttori, etichette e promoter che spuntano in continuazione. Artisti di ogni genere di musica elettronica come Sert One, Replete, Simon Bird, Richie !K, Mmoths, etichette come !Kaboogie, Earwiggle, Loudmouth, e serate come Junior Spesh… e la lista continua. E’ difficile stargli dietro!
Spesso le atmosfere che create sono intricate e costruite su innumerevoli livelli sonori, ci spieghereste che tipo di strumentazione utilizzate (hardware-software) e che passaggi prevede la composizione?
Ad oggi usiamo solamente software. Abbiamo entrambi lo stesso identico setup che sarebbe Ableton con Max per Live e ulteriori plugin. Questo significa che uno di noi può cominciare una traccia e poi mandarla all’altro per lavorarci su in cinque minuti. Cerchiamo di trovare un equilibrio tra i diversi livelli di profondità del nostro suono, facendo in modo che sia adatto per un grosso impianto.
Dara: Amo iniziare creando un nuovo suono o un set di regole o processi per poi svilupparli in una traccia. Amo usare i synth il più possibile e poi arricchirli con qualche suono trovato.
Ian: Non c’è un processo o dei passi specifici che facciamo quando componiamo qualcosa di nuovo. Le tracce posso iniziare con un beat, un loop, un singolo suono o un sample. Generalmente uno di noi comincia qualcosa, poi si fa molto tira e molla, finchè non arriviamo a qualcosa di cui entrambi siamo soddisfatti. Lavoriamo insieme da così tanto che non stiamo lì a pensarci troppo. Se qualcosa non funziona la scartiamo o la usiamo come spunto per qualcos’altro.
Se pensiamo alle performance Audio/Video di AFX, Flying Lotus, Squarepusher, Amon Tobin e tanti altri, ci rendiamo conto che con l’utilizzo delle più innovative tecnologie la parte video sta diventando essenziale per rendere l’esperienza live memorabile, è praticamente come una nuova forma d’arte. Anche le vostre visual sono molto particolari: le affidate ad un esterno o vi occupate anche di quello? Che concetto c’è dietro?
Praticamente volevamo che le nostre visual riflettessero il nostro sound, così abbiamo preso delle forme grafiche dal nostro logo e le abbiamo mescolate in qualche trama tentando di essere quanto più creativi possibile utilizzando solo queste tre figure. Tutte le visual sono in tempo reale, controllate con un MIDI attraverso Ableton. Cerchiamo di mantenere un’identità coerente a tutta la nostra produzione visiva che si basa appunto sul nostro simbolo o “logo”, quindi quando assisti ad un nostro spettacolo audio-video puoi facilmente riconoscerlo. Alcune label hanno una propria espressione, ed è grandioso, però se possibile è bello essere coinvolti.
Ian, vuoi raccontarci qualcosa a proposito di Eomac?
Eomac è qualcosa che ho iniziato intorno al 2008 per avere una produzione musicale separata da quella dei Lakker. Il suono dei Lakker è generalmente abbastanza specifico, ed è veramente l’unione delle nostre idee – quindi in generale non è il tipo di musica che scriveremmo individualmente. Ed è per questo che lo facciamo! Ma il progetto Eomac sono solo io, quindi è tutto quello che io voglio che sia, completamente eclettico ed influenzato da qualsiasi cosa mi capita di sentire in quel momento. E’ veramente importante per me avere una produzione dove ho completo controllo su quello che faccio ed essere in grado di fare qualsiasi cosa voglia, perchè amo fare così tanti tipi diversi di musica. Ultimamente mi interesso spesso allo stile UK bass (amo il garage/i ritmi a 2 battute). Ma scrivo qualsiasi cosa, da pezzi lenti per il pianoforte fino alla rumorosa gabber.
So che tra poco meno di un mese è prevista una nuova uscita, per quale etichetta? Di cosa si tratta?
La prossima uscita sarà con l’etichetta Candela Rising di Londra. E’ una label abbastanza nuova, che pubblica esclusivamente vinili. Noi saremo la seconda release, la prima è stata di Moerback, lo scorso anno. Sarà un EP di quattro tracce con un fantastico remix di Skirt. Dovrebbe uscire intorno alla fine di marzo…
A livello di pubblico questo per voi potrebbe essere l’anno della consacrazione, dato che musicalmente siete già bravissimi, quindi, progetti in programma per il 2013?
Quest’anno abbiamo alcune cosette già confermate. C’è l’EP 12” della Candela Rising di cui abbiamo appena parlato. Poi ci sarà un EP su Stroboscopic Artefacts in estate, che farà parte della serie Monad. E dovrebbe esserci anche un’altra release con Killekill. Abbiamo anche un pò di podcast in uscita – uno per Smoke Machine ad aprile e poi uno per Invite Choice ad agosto. Oltre a questo abbiamo intenzione di continuare a sviluppare il nostro live show audio-video e di provare a suonare dal vivo il più possibile.
English Version:
Ian and Dara are two irish dj/producers. They love to draw knotty sonic landscapes carved at different deeps, from the rarefied ambient atmospheres to deep industrial bass. Strongly influenced by the 90’s sound, they adopt a total transversal approach to electronic music, as “Daddy” taught them. They play together for about ten years, but only lately they finally came to the fore thanks to some exceptionals events, let’s discover together what happened to them. Ladies and Gentlemen we are proud to present you Lakker, you’ll hear a lot about them for sure.
Let’s do the presentations, who are Ian Mc Donnell and Dara Smith?
We’re two musicians from Dublin, Ireland. We’ve been making tunes and DJing/playing live together as Lakker for almost 10 years now, and in other guises previous to that. Dara is also a visual artist and takes care of the visual side of Lakker.
Before to create the Lakker which kind of music did you play?
Ian: I played classical piano from an early age and did a bit of jazz and improvisation a bit later on, before focusing on electronic music and production.
Dara: I started out making music with hardware when I was in school and had a small home studio which had a few synths and a sampler. I still miss my Yamaha FS1R. I’d also DJ’ed everything electronic, lots techno and electro to jungle and electronica for a good few years before the start of Lakker. And we both played in a four-piece band when we were in our teens. We took in influences from metal as well as electronic music. It was youthful, loud, immature, energetic and a lot of fun, and it taught us loads, and made us some great friends.
It’s easy to recognize some influence listening your music, but we want to hear from you, from where is coming your sound? Who influenced you? (Then which kind of music do you prefer?)
We don’t prefer one single type of music, we listen to anything and everything, from death metal to contemporary classical music. We love listening to interesting sounds. Direct Influences would mostly come from the electronic music world though. People like Burial , Shed and Zomby for their unique, individual voices and for taking generic templates and doing something really fresh, and often very beautiful, with them. Also people like Alva Noto, Pan Sonic, Autechre and Emptyset for their awesome sound design, very pure approach and focus. And then there is always Aphex Twin, who is still the Daddy, and is still massively influential to us today.
2012 was a great year for you, a lot of releases, first parties in Berlin and London, you should played at the Bloc too, finally they start to know about you in the whole Europe. Could you recognize exactly when was your moment? What happened?
There were two things that happened towards the end of 2011 that really started to get our name further afield. The first thing was when a friend of ours gave our music to Aphex Twin and he started playing it in his dj sets, and suddenly people started wondering who the hell we were! Then our Spider Silk 12” came out in Dec 2011 on Killekill records and that really launched us to a wider audience. From that came the Blueprint releases and the Littlebig and Stroboscopic hook-ups. Since then things have been ticking along nicely.
How can you feel when someone like Aphex Twin plays your music, like in his last exhibition at Forbidden Fruit Festival?
It feels great! We were both there and had no idea he was going to play our stuff, then we heard it on a huge system, with all our friends. It was really weird, but great.To get that sort of recognition from somebody like Aphex Twin, who has been a huge influence and inspiration to us, is really wonderful. It makes you feel that all the hard work, all the hours in the studio, is all worth it.
How is the electro scene in Ireland today? Where is the hub? Who are the leaders and are there new talents?
The scene in Ireland is really healthy right now. There is a unique atmosphere in Ireland that’s hard to describe but basically most people here don’t take themselves too seriously when they go out, and really let loose, and also our medieval licensing laws means that all clubs close by 3am, so the energy tends to be condensed into a shorter time. In Dublin one of the central clubs is the Twisted Pepper and the Bodytonic crew who run it are a real industry. There’s also Ultramack and !Kaboogie who have been putting on great stuff in the city for years. In terms of a hub Dublin has a larger variety of nights but one of the best nights / collectives in the country is in Limerick. The Macronite people down there are doing some big things, bringing over big international artists regularly, and expanding nicely. In terms of talents two the best techno DJs we know are both here in Dublin. If you get a chance to see Sunil Sharpe or Fran Hartnett, don’t miss it. In terms of producers, musically Sunken Foal is one of our idols. Then there’s a whole new crop of younger producers, labels and promoters popping up all the time. Artists across the whole spectrum of electronic music like Sert One, Replete, Simon Bird, Richie !K, Mmoths, labels like !Kaboogie, Earwiggle, Loudmouth, nights like Junior Spesh…the list goes on. It’s hard to keep up!
Often the atmospheres that you create are intricate and built on many sonic levels, could you explain us which kind of equipment (hardware-software) and which steps are expected for the composition?
These days we’re completely software. We both have the exact setup which is Ableton with Max for Live and various plugins. This means that one of us can start a track and then send it over to the other to work on in five minutes. We tend to try and strike a balance between having some layered depth to our sounds, while still making sure it’s suitable for a big rig.
Dara: I love starting by making a new sound or a set of rules or processes and then developing it out into a track. I love using synthesis to do as much as I can and then augmenting it with some found sound.
Ian: There’s no set process or steps we take when composing something new. Tracks can start with a beat, a loop, a single sound or sample. It generally involves one of us starting something, then a lot of back and forth until we come to something we’re both happy with. We’ve been working so long together that we’re not too precious about things anymore. If something is not working we throw it out, or use it as a starting point for something else.
If we think about the AV shows of AFX, Flying Lotus, Squarepusher, Amon Tobin and many more, we realize that with the new technologies, the video part is becoming essential to make the live experience memorable, it’s like a new art form. Your visual too are particular: have you got someone that works for it or are you making even that? How is the concept behind?
Basically we wanted our visuals to reflect our sound so we went with some graphic shapes from our logo and mixed in some texture and then tried to be as creative as we can using only these three shapes. All the visuals are real time and driven by the MIDI from Ableton. We try to keep a consistent look to all our visual output, which is based around our symbol or “logo” and so when you see our AV show, videos or website, you recognize it as us. Some labels have their own look as well, which is great, but if we can it’s nice to be involved.
Ian, would you tell us something about Eomac?
Eomac was something I started in about 2008, to have a separate musical output from the Lakker stuff. The Lakker sound is generally quite a specific one, and is very much a collaboration of our ideas – thus the musically is generally stuff neither of us would write individually. Which is why we do it! But the Eomac stuff is just me, so it is whatever I want it to be, completely eclectic, and influenced from whatever I happen to be feeling at the time. It’s really important for me to have an output where I have complete control over what I do, and to be able to have the scope to do whatever I want, because I enjoy making so many different types of music. A lot of the time recently it’s veered towards the UK bass side of things (I love garage/2-step rhythms). But I write everything from soft piano pieces to noisey gabba.
I know that in less than a month it’s coming a new release, for which label? What is it about?
The next release is coming on a label called Candela Rising who are based in London. It’s a fairly new, vinyl only label. We’re the second release, the first was from Moerbeck, last year. It’s gonna be four track EP, with a really great remix from Skirt. It should be out sometime towards the end of march…
Talking about audience this could be for you the year of success, being already musically really good. So, projects for this year?
This year we have a few bits and pieces already confirmed. There’s the Candela Rising EP 12” we just mentioned. Then there’ll be an EP on Stroboscopic Artefacts in the summer – part of the Monad series. There’s hopefully another Killekill release in the pipeline too. We have a few podcasts coming up too – one for Smoke Machine in april and then one for Invite Choice in august. Other than that we’re going to continue to develop the AV live show and try and play as many gigs as possible!